[Abruzzo] La parlata Nuova dello Scaut Adulto n. 12

Enzo babbolupo a email.it
Gio 29 Nov 2007 10:12:08 CET


            LA PARLATA NUOVA DELLO SCAUT ADULTO n. 12


                      L’importante è:  
               Restare coi piedi per terra!

 

Perché vuoi tu fidar la barca al mare
F.P. TOSTI

Perché vuoi tu fidar la barca al mare
Se il vento t'è contrario a navigare? 
La barca senza vele non può andare
  E per forza l'amor non lo puoi fare


                 “Caccuno” cantò sul nido del cuculo 

! 
                           Ovvero

 CANTA CHE TI PASSA!  
                              Le prove!

                             -----o0o-----
 
Maurizio: -“se nnò ‘nzarghesce da sta fratta!” 

Carlo, preoccupato, pensando fra sè: - ,,,speriamo che non mi fanno
incazzare Paolo, non l’ho mai visto così calmo!..... “”

Enzo riferendosi a Carlo, in fibrillazione: -Oh Mà(ra ),  perche n’ fà
solo lu medeche?
Mara: -Vuole fare tutto e poi và fuori
 perché diventa nervoso!

Silvia; si gira verso i Tenori: - Non correte
! 
 
Dopo qualche attimo; - Paolo: -Non correte; tenò ! (non tesò) perché
correte?

Silvia; si rigira verso i Tenori: - Che vi avevo detto
! 

Paolo: -Mi dovete guardare; dovete guardare ammé! 

Dopo qualche assenza si rivede Alessio, lui è un solista.
Gaia (figlia di Franca), suona il flauto traverso (cioè per storto) e
naturalmente canta.
     Intanto provando si mette a punto anche tutto quello che il coro
dovrà fare per movimentare la scena!  Tolto lo “strascinamento” delle
donne per portare le più restie di loro, davanti al pubblico (almeno
questo sembrava) ora abbiamo un avvicinamento alle proprie posizioni fatto
con passa lento e marziale, mentre le altre spuntano dai pannelli, prima
con le mani poi facendo “ciacì ” e finalmente occupando il proprio posto e
poi pannelli girati sul colore; sul nero; ancora sul colore a metà mentre
l’altra metà resta nera. Entrate sul palco, uscite dal palco, girate a
destra (ma nò cai capito?  Dillà, gira dillà!) Intanto mentre canta la
solista (se non ci fossero stati Alba e Paolo) Maurizio ne ha pensato
un’altra; le donne si gireranno verso gli uomini e appoggeranno il loro
capino (oh mio Dio ma così mi si rovina la permanente.) sul petto dei
maschietti e questi accarezzeranno, il capino di queste.

Matilde:-Guarda che devi fare le carezze non battermi sulla schiena! 

Enzo rivolto a Mariana : -Scusa sono io che ti devo accarezzare la..
testolina e non tu la 
 mia panza! 

Maurizio: -“
.se nnò ‘nzarghesce da sta fratta!” 
           -----------------------------------------------

                      La Bbona Surella

                     Dello scaut adulto!

A Montesilvano il 18 ottobre

.

I circa 600 partecipanti all’Assemblea Nazionale: -“Bravi! Bravi! Clap!
Clap! Clap! Clap! Clap! Bravi! Clap! Clap! Clap! Clap! Clap! Clap! Bravi!
Clap! Bravi!”

Di Franceso: -“sete state, veramente, Bravi!”

Molti dei 600: -“il Cd ce l’avete? Dove si vende?”


Tutto ciò accadeva di sera, intorno alle ore 23, dopo che quelli di
Teramo, avevano chiuso il canto con
.

LAU-DA-TE   DO-MI-NUM!

      Ma facciamo un passo indietro, a quando; chi fosse entrato nella
sala intorno alle 18,  si sarebbe chiesto se non avesse sbagliato posto e
invece che ad una Assemblea Scaut, non fosse finito in una congrega di
quei mistici che vanno zoccolando dall’altare maggione all’altare minore
battendosi il petto;  o in una loggia massonica o peggio fra i beati
Paoli, tanto era lontana l’atmosfera che si respirava al consiglio della
rupe del Libro della Giungla. Questo era stato l’inizio

.

                          -------------o0o-------------                   
                      

Ed Il  19 ottobre, alle diciassette  circa, la votazione ebbe luogo a
Montesilvano.  

“Il re è morto! Viva il re!”
      Sbaglia chi pensa: “Tutte le strade portano a Roma”, questo visto da
chi non è di Roma. La verità è che tutte le strade partivano da Roma, per
raggiungere l’impero. Sarà così anche per il M.A.S.C.I. nei prossimi tre
anni?


                                         (disegno  è di B.P.)

Siamo uomini o 

.. .Caporali ?     
(lo dicevaTotò)                                  
 
  Attendiamo il ritorno dei pochi che si sono “sbobbati” tutta l’assemblea
per capire quanto sia vicino a noi il Movimento; o meglio, quanto  ci
riconosciamo in questo Movimento.

                         ------o0o------
 

 

        DAL PRIMO DISCORSO DEL NUOVO PRESIDENTE DEL M.A.S.C.I.

“”
     

Omissis










..




.. Per questo
Vorrei rivolgermi in primo luogo a tutti gli Adulti Scout del MASCI perché
le comunità sparse per l’Italia siano segno e testimonianza di novità e di
speranza nel futuro, il MASCI è un movimento che deve imparare a volersi
sempre più bene, deve sviluppare un senso di comunione dove tutti guardano
insieme nella stessa direzione.  Vorrei rivolgermi ai tanti giovani adulti
che vivono le contraddizioni di una precarietà che è diventata sistema
perché possano trovare con noi senso e ragioni nuove alla loro condizione
umana; vorrei rivolgermi a tutti coloro che in questi anni sono passati
tra noi e vorrei chiedere loro perché hanno lasciato le nostre comunità,
non mi rassegno all’idea che tante persone dopo aver vissuto alcuni anni
tra noi abbiano deciso di abbandonarci, ci sono sicuramente nostre
responsabilità, nostri errori che dobbiamo affrontare serenamente ma
severamente;  vorrei rivolgermi a tutti coloro che sembra che vivano con
difficoltà l’attuale esperienza del MASCI, vorrei potermi confrontare
parlando serenamente con ciascuno di loro, vorrei dire a tutti che non
solo le nostre sedi sono aperte a tutti ma c’è spazio libero per tutti,
purché si sia disposti a coinvolgersi e a partecipare. Dobbiamo ricordare
sempre le prime parole del nostro Patto Comunitario “Siamo uomini e donne
provenienti da strade ed esperienze diverse, ma uniti dalla convinzione
che lo scautismo è una strada di libertà per tutte le stagioni della vita
e che la felicità è servire gli altri 

.”
Per noi la diversità è sempre opportunità e ricchezza non è mai una
minaccia.
Vorrei poter dire a tutti gli Adulti Scout che il nostro movimento è un
grande spazio libero e aperto, dove possono convivere molteplici
esperienze, è la realizzazione adulta dello “scautismo come “Strada di
libertà”, secondo la definizione che dava p.Forestier. 
Questa libertà è piena ma con  due sole condizioni:
1.	Il nostro dibattito e confronto di idee sarà sempre libero e aperto,
sempre franco, talvolta anche duro ma senza pregiudizi e chiusure,  senza
fondamentalismi di alcun tipo, con unico riferimento il nostro Patto
Comunitario; ma ad un certo punto, arriva il momento delle decisioni,
allora la decisione assunta, con le procedure che liberamente e
democraticamente ci siamo dati, è decisione di tutti, senza recriminazioni
né riserve mentali
2.	La libertà e l’apertura del confronto tra le nostre esperienze e le
nostre idee, avverrà a tutti i livelli, sempre sotto il mantello della
Legge degli Scout e delle Guide, ed in particolare sarà guidato sempre
dalla lealtà (2° articolo della Legge), dalla fraternità e dall’amicizia
(4° articolo della Legge), dalla cortesia (5° articolo della Legge).
Questo vuol dire che tra noi sono definitivamente bandite l’arroganza, la
falsità, il sospetto, la disinformazione, la maldicenza al limite della
calunnia.

Ma desidero uscire dal recinto del nostro movimento e vorrei rivolgermi
alle tante esperienze di adulti scout e guide che fioriscono in Italia e
che vivono, anche inconsapevolmente nello spirito fissato dalla
Costituzione dell’ISGF, l’organizzazione mondiale dello scoutismo e del
guidismo degli adulti (penso a Tracce, ai volontari di B-P Park, che hanno
portato qui il loro saluto, alla lettera che abbiamo ricevuto dalla
Compagnia di San Giorgio ma anche a tante altre che fioriscono in Italia),
vorrei rivolgermi a queste realtà perché insieme si costruisca un grande
movimento di adulti scout e guide. 
Vorrei ricordare le parole che B-P scriveva a luglio del 1937: “molti
milioni di coloro che sono stati Scout e Guide da giovani rappresentano
oggi nei diversi paesi un lievito che non tiene conto delle piccole
differenze e dei contrasti del passato, un lievito che guarda avanti ad un
futuro di pace e di prosperità per tutti attraverso la mutua
collaborazione e sentimenti di amicizia.
Abbiamo così in embrione un esercito universale 
 della Pace alla quale
tutti i diversi eserciti della guerra dovranno arrendersi”
Insieme qui ed ora possiamo concretamente dar vita a questo “lievito di
pace”
Non c’è in noi voglia di proselitismo o di reclutamento, vogliamo invece
proporre luoghi ed occasioni di confronto e di studio dove ricercare
insieme modi e forme per dare vita ed anima a questa esperienza adulta di
tutto lo scoutismo ed il guidismo in Italia.
Potremo raccogliere i tanti frammenti dispersi nel mondo anche per
sostenere ancora l’esperienza dello scoutismo e del guidismo dei giovani,
spesso con le nostre competenze, ma sempre dando alle giovani generazioni
testimonianza adulta di fedeltà alla Promessa e alla Legge.
C’è bisogno di grande un movimento di adulti perché “la tradizione non
serve a custodire le ceneri ma ad alimentare la fiamma”
Vorrei rivolgermi , e lo faccio con particolare forza e passione, alle
associazioni giovanili dello scoutismo e del guidismo, alla Federazione
Italiana dello Scautismo ed in primo luogo all’AGESCI, ma anche a tutte le
altre associazioni che si rifanno al metodo scout a partire dalla FSE,
perché oggi siamo in presenza di una fase nuovo e affascinante.
Dobbiamo oggi considerare definitivamente superata la vecchia distinzione
tra “adulti nello scoutismo e scoutismo degli adulti”, un peccato
originale che ci portiamo dietro da troppo tempo; è tempo quindi di
lavorare insieme ad un progetto comune per l’Educazione Permanente degli
adulti.
Dobbiamo avere il coraggio e l’umiltà di metterci insieme, tutti: piccoli
movimenti e grandi associazioni, per offrire: ai capi che terminano il
loro servizio diretto con i ragazzi, alle persone che hanno vissuto da
giovani l’esperienza di scout o guida, ai genitori, agli adulti in
generale una proposta forte, credibile, affascinante di Educazione
Permanente.  














.. 






..
Se lo scoutismo degli adulti , penso al MASCI, vorrà procedere da solo
rischia di restare una piccola nicchia al limite dell’insignificanza; se
lo scoutismo giovanile vorrà procedere da solo rischia che si affievolisca
quella “centralità del ragazzo e del bambino”, quell’essere “associazione
di giovani, per giovani” che costituisce la sua grande originalità
profetica. 











.

.


””
Riccardo Della Rocca

IL  TESTO  COMPLETO  LO  TROVATE  SU:  WWW.MASCI.IT    


                     ----------o0o----------
PROSPETTIVE PER IL FUTURO di Mario Sica
Lupo di Bronzo (massima onorificenza scout) - traduttore dei Libri  
di Baden Powell
 

.............., poichè la partenza, e lo dice anche il nome, non è un
punto di arrivo, come falsamente è magari intesa da alcuni: l'educazione,
come gli esami in una famosa commedia di De Filippo, non finisce mai. E
fin qui tutti d'accordo. Quindi lo scout adulto è chiamato all'educazione
permanente. Ma qui si presenta un bivio fondamentale: educazione
permanente individuale, personale o in un movimento? Certamente il
movimento degli adulti in Italia, come nel mondo, non può contare di
raggiungere tutti quelli che escono dal movimento giovanile: ciò per i più
vari motivi, legati alle vicende e storie personali. Però c'è un motivo di
fondo che io e, immagino, tutti noi abbiamo riscontrato varie volte.
Accade spesso di trovarsi dinnanzi a persone, anche profondamente buone,
anche profondamente scout, cioè che ai valori dello scoutismo hanno
mantenuto piena fedeltà secondo l'articolo due della legge nella loro vita
che ritengono che lo scoutismo sia essenzialmente un movimento di ragazzi
e ragazze e per i ragazzi e ragazze e che pertanto l'unico ruolo scout
degli adulti sia quello di fare i capi, degli educatori dei ragazzi.
L'adulto scout che non fa il capo, secondo questa visione, non elude la
chiamata all'educazione permanente ma la attua in un modo personale. Il
che non significa neppure, badate, in forma solitaria: la applica nei vari
contesti famigliari, ecclesiali, sociali in cui vive. Il MASCI rispetta,
credo, questa opinione, ma propone qualcosa di diverso, che nel corso
degli anni è andato faticosamente precisandosi. Propone un movimento con
precisi valori aggiunti rispetto ad una educazione permanente solo
personale.
Ne elenco tre: 
Un movimento che ti offre una comunità con buoni maestri. Era un punto che
sottolineava Giancarlo Lombardi in un articolo che, credo, abbiate letto
tutti. Giancarlo è stato un buon ministro, ma è anche, continua ad essere,
un buon maestro. Un movimento in cui, alla diminuzione di segni esteriori,
l'uniforme ridotta ad un simbolo, corrisponde una crescita di quelli
interiori, i valori che corrispondono alle scelte della partenza, la legge
scout, la promessa, la vita all'aperto, il servizio, la scelta di fede .
Un movimento che ti offre occasioni di verifica della scelta personale. Il
MASCI ha imboccato questa strada maestra da vari anni, ha superato la fase
del movimento degli ex combattenti e reduci, ha anche superato la
tentazione che è incorsa in un certo momento, di fare un movimento di
opinione, che prendesse posizione su tutte le questioni della vita sociale
e quindi ha una sua collocazione credo abbastanza precisa e non troppo
discussa.
Ma, dobbiamo chiederci oggi, come può il MASCI qualificarsi sempre di più.
E qui non parlo tanto di crescita numerica, per la quale comunque esistono
certamente degli spazi , ma che non è il punto più importante. Parlo della
presenza nella società italiana, del lievito che il MASCI deve
rappresentare in questo, di un MASCI sempre più aperto per evitare che le
comunità MASCI siano,  quelle nicchie di sopravvivenza in cui ci troviamo
e ci sentiamo molto bene. E devono anche essere questo, ma qualcosa di
molto di più. Allora: "quali strade aperte?" per rispondere alla domanda
del nostro presidente. 
Vorrei dare due indicazioni Una tratta da uno dei miti fondanti del
movimento scout cioè la frontiera. E il MASCI deve essere un movimento di
frontiera e non occorre essere in molti per esserlo, occorre invece
spingersi più avanti degli altri, saper andare contro corrente rispetto a
certe mode o a certo stile o mancanza di stile, a un certo modo di
assumere le responsabilità o di fuggirle. Significa anche raggiungere
ambienti che altri non riesce a penetrare. E il pensiero corre
naturalmente al grande pianeta dell'immigrazione. A questo punto vorrei 
associarmi alle parole di Riccardo che ha parlato in modo egregio e quindi
abbreviare le mie. Ma vorrei dire un punto: c'è nell'immaginario
collettivo una immagine che non riusciamo a scacciare ed è quella del
lavoratore ospite. Questo è espresso in Germania dal modo con cui tutt'ora
sono chiamati: "gast arbeiter". Noi non ci esprimiamo così, però in
sostanza pensiamo che, insomma, la maggior parte di loro poi rientrerà, si
fà un peculio da noi e in questo corrisponde lo scambio: noi lo
arricchiamo e poi lui tornerà al suo paese. La conseguenza di questo è un
nostro minor sforzo per l'integrazione e soprattutto l'idea che la cultura
dell'immigrante non ci interessa. In fondo quello che ci interessa è la
sua forza lavoro e il contributo che dà a noi e noi diamo a lui. E' una
idea che è profondamente errata. Sul piano di fatto la stragrande
maggioranza degli immigrati tra noi resterà, diventerà, e già lo è, carne
della nostra carne. I loro bambini sono già il 20, 30, 40 per cento dei
bambini delle nostre scuole e quindi dalla capacità dell'Italia di
disegnare e  sostenere un percorso di integrazione degli immigrati nel
nostro corpo sociale dipenderà lo sviluppo armonioso della nostra società
in anni futuri senza quelle tensioni, vedi la rivolta delle banlieu in
Francia o episodi di criminalità organizzata e di terrorismo in
Inghilterra, che si verificano anche in comunità immigrate di vecchia data
e che ci si aspetterebbe meglio integrate nel tessuto sociale. E qui mi
associo di nuovo a quello che ha detto Riccardo, perchè un movimento che
ha nel suo DNA la fraternità internazionale indipendentemente da origine
nazionale, religione, colore della pelle non può che essere chiamato a
svolgere un ruolo.
La seconda indicazione, che va nello stesso senso, è quella della
principale sfida del mondo di oggi: la globalizzazione. Come sapete con
questo termine o con quello che preferiscono i francesi di
mondializzazione, si indica il progressivo allargamento all'intero pianeta
delle relazioni sociali, economiche e politiche delle comunicazioni. Ne
segue l'interdipendenza globale, nel senso che cambiamenti sostanziali che
si producono in una parte del pianeta sono destinati ad avere
ripercussioni, buone o cattive, anche in altre parti del pianeta in tempi
relativamente brevi. Non è qualcosa di radicalmente nuovo nella storia
dell'umanità. Ci sono vari scritti di BP che parlano di interdipendenza,
per esempio, dei vari paesi. Però è uno stadio avanzato di un processo che
abbiamo già conosciuto ma che recentemente ha avuta una spettacolare
accelerazione dovuta ai processi tecnologici. E questa accellerazione ha
cambiato tutto. I cambiamenti più spettacolari, evidentemente sono sul
piano delle modifiche dell'ambiente, oramai dopo questo inverno
inesistente ci siamo resi conto dell'effetto serra, del riscaldamento
globale, ecc. Diceva un mio amico filosofo qualche giorno fà con un
sospiro, una cosa un po' curiosa : "Il futuro non è più oggi quello che
era qualche anno fà". E ci ha cambiato anche il futuro. Come molti
fenomeni umani la globalizzazione presenta aspetti positivi e negativi.
Pensiamo alle opportunità aperte dagli sviluppi delle comunicazioni e dei
trasporti, dei loro costi sempre decrescenti. Soprattutto all'aumento
della consapevolezza del mondo come un tutto e quindi, malgrado tutto, una
spinta verso un sentimento di cittadinanza mondiale, forse in un futuro
certamente ancora molto lontano, qualche forma di governo o perlomeno di
governament mondiale. Però pensiamo anche, sull'altro versante, al rischio
posto alle culture locali da una omologazione culturale, spesso forzata,
alla globalizzazione delle malattie, simboleggiata dalla malaria di
aereoporto, alla concentrazione del potere decisionale, non solo economico
ma anche politico, in poche persone che spesso operano al di fuori delle
tradizionali strutture politiche, alla competizione economica esasperata
ed aggressiva, alla deregolamentazione sociale, alle minacce allo stato
sociale e all'ambiente, giustificate con le esigenze di tale competizione.
E quindi governare la globalizzazione significa cercare di incrementare,
sviluppare i lati positivi arginando e contenendo quelli negativi. Il
MASCI formato come è da cittadini del mondo, nelle sue comunità, in quanto
movimento, deve sentire in ogni momento l'impulso e trovare i mezzi per
contribuire nella misura del possibile a governare la globalizzazione. 
In queste due direzioni, e concludo, movimento di frontiera , movimento di
cittadini del mondo il MASCI è aiutato a volare alto dal fatto di essere
parte di un grande movimento mondiale. Non parlo solo dell'amicizia
internazionale scout e guida che vi è nota sotto la sigla inglese "ISGF"
cioè l'internazionale degli adulti, ma dell'intero movimento. Io ho detto
altrove che il pensiero di BP può essere sintetizzato, a suo tempo, dal
motto: "due organizzazioni un movimento". Badate 
che non è accettato ovunque e comunque questa frase, per esempio, non è
accettata dall'organizzazione mondiale delle guide, le quali, almeno a
livello centrale, per esempio, festeggiano il loro centenario 1910 - 1912
in un biennio. Però non c'è dubbio che il pensiero di BP fosse questo:
"Due organizzazioni un movimento". Naturalmente al suo tempo non esisteva
l'organizzazione degli adulti, per ovvi motivi anagrafici. Oggi credo che
dobbiamo dire a livello mondiale: "tre organizzazioni e un movimento" e
per quanto riguarda l'Italia Riccardo ha parlato di un disegno comune tra
scoutismo giovanile e scoutismo adulto io non potrei essere più d'accordo
e secondo me occorrerebbe anche cercare soluzioni istituzionali che
incarnino questo disegno comune. In ogni caso è l'essere parte di un
movimento mondiale che costituisce , a mio avviso, una ulteriore marcia in
più dell'Adulto Scout, organizzato nel MASCI, rispetto all'Adulto Scout
isolato. 


dagli interventi del 17 febbraio 2007 a Genova, Palazzo Ducale, nella
tavola rotonda su "Una sfida dello scautismo: l'educazione permanente
degli adulti"            
( trovate tutto sul sito www.masci.it  ) 


                               ----------o0o----------   
 
 
Avete presente 


..  ?

Come dice anche Mario Sica:  
“..un ritorno alle fonti è sempre indispensabile in un grande movimento
educativo e di pensiero
”

                      SPIEGAZIONI SULLO SCAUTISMO

La parola “scoutismo” significa il lavoro e le doti dei pionieri, degli
esploratori e dei soldati di frontiera. 
     Dando ai ragazzi i primi elementi di questo insegnamento, noi
offriamo loro un sistema di giochi e di esercizi che va incontro ai loro
desideri e ai loro istinti, ed è nello stesso tempo educativo.
     Dal punto di vista dei ragazzi, lo scoutismo è attraente perché li
riunisce in gruppi fraterni, e questa è la loro naturale organizzazione,
sia per giocare, sia per fare delle birichinate, sia per vagabondare; lo
scoutismo dà loro un’uniforme elegante ed un equipaggiamento; attira la
loro immaginazione e il desiderio di vita romanzesca; e li impegna in una
vita attiva ed all’aria aperta.
     Dal punto di vista dei genitori, lo scoutismo è bene accolto perché
assicura ai loro figlioli buona salute e sviluppo fisico; insegna loro
l’energia, sveglia lo spirito di risorsa e l’abilità manuale, rende il
ragazzo disciplinato, coraggioso, cavalleresco e patriottico: in una
parola ne forma il “carattere”, che è più di ogni altra cosa essenziale
all’uomo per farsi strada nella vita. Il metodo scout sveglia nel ragazzo
il desiderio di imparare da sé, e non gli inculca per forza le cognizioni.
Nei riguardi della religione del ragazzo, noi lo incoraggiamo a praticare
quella alla quale appartiene.
La nostra formazione comprende quattro punti principali:
1.	Carattere: abituarsi a sapersela sbrigare da sé, allo spirito di
osservazione, allo spirito di indipendenza, per ottenere il distintivo
degli scouts.
2.	Abilità manuale: cosa questa che può aiutare il ragazzo nel formarsi un
avvenire e per la quale diamo distintivi di “specialità”.
3.	Salute fisica: incoraggiando il ragazzo ad una vita attiva ed a curare
il corpo.
4.	Servizio civico: come  ompi eristica, ambulanza, porta ordini, pronto
soccorso, o altro servizio collettivo.
Lo scoutismo attira i ragazzi di ogni condizione sociale, e può essere
fatto tanto nelle città, come in campagna.
     Quando un capo non è abbastanza esperto in un argomento riesce
generalmente a trovare un amico che può dare al Riparto o alla squadriglia
l’istruzione necessaria.
Il denaro deve essere guadagnato dagli scouts stessi col loro lavoro; non
devono chiederlo a questo o a quello, in questo libro sono spiegati vari
mezzi per fare denaro.

Baden Powell – SCAUTISMO PER RAGAZZI – III° edizione – 1971

     Ci si potrebbe fermare qui tranquillamente; ma riflettendo sui due
punti:  
•	Dal punto di vista dei ragazzi, lo scoutismo è attraente perché li
riunisce in gruppi fraterni, e questa è la loro naturale organizzazione,
sia per giocare, sia per fare delle birichinate, ecc
. eccc



.
•	Dal punto di vista dei genitori, lo scoutismo è bene accolto perché
assicura ai loro figlioli buona salute e sviluppo fisico; insegna loro
l’energia, sveglia lo spirito di risorsa e l’abilità manuale, rende il
ragazzo disciplinato, coraggioso, cavalleresco e patriottico: ecc
ecc



     Da ragazzi non l’abbiamo noi trovato attraente? 
Oggi; non lo accogliamo bene per i nostri figli e nipoti? 
 
Enzo
----------------------------------------------------------------


                   GIA’!   
........E  LE  DONNE?

     Hanno cantato con noi!......

     Si muovono curve le vedove in testa,
     per loro non è un pomeriggio di festa;
     si serran  le vesti sugli occhi e sul cuore
     ma filtra dai veli il dolore:
     fedeli umiliate da un credo inumano
     che le volle schiave già prima di Abramo,
     con riconoscenza ora soffron  la  pena
     di chi perdonò a Maddalena,
     di chi con un gesto soltanto fraterno
     una nuova indulgenza insegnò al Padreterno,
     e guardano in alto, trafitti dal sole,
     gli spasimi d’un redentore.


      GIA’!   
.ma le  DONNE che ne pensano?

     Parlare a difesa delle donne; può essere che si venga scambiati da
queste per maschilisti, mentre invece si vorrebbe essere femministi; ma
una parte di queste potrebbe scagliarsi contro di noi perché vogliamo
intrometterci in cose loro. Facciamo allora parlare loro.


                                 -----o0o------




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