[Masci] R: Lo scout è cortese e cavalleresco ma...........
Giovanni Caluri
giovanni.caluri a alice.it
Dom 4 Nov 2007 22:38:24 CET
> -----Messaggio originale-----
> Da: masci-bounces a scoutnet.org
> [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di Dino Di Cicco
> Inviato: sabato 3 novembre 2007 17.11
> A: Discussioni sul MASCI
> Oggetto: Re: [Masci]Lo scout è cortese e cavalleresco ma...........
>
[...]
>
> Riallaciandomi al tema della formazione, uno dei "nuovi" temi
> di discussione
> in atto è relativo a quella che con brutta definizione viene chiamata
> formazione di base, indirizzata appunto in via prioritaria a
> coloro che non
> hanno trascorsi nello scoutismo giovanile.
> Sono curioso di sentire il vostro parere in proposito.
Come la vedo io la "formazione di base" per degli adulti,
è un ginepraio.
Spiego, ed essendo di origini semite (levantine?) spiego
il concetto con una storia (la mia):
1944. sulle pagine de "il Vittorioso"
Si parla di scout e del loro comportamento.
in numeri successivi si parla quà e là di scout, poi nell'occasione
del Jamboree di Moisson alcuni articoli spiegano il mondo scout.
1948. estate. nella chiesina ancora bombardata di S.Giulia,
a fianco del duomo di Livorno, del tutto raso al suolo dai
bombardamenti, un giovane Attilio Favilla
comincia a radunare il Livorno 7.
Seguendo un mio compagno di scuola comincio a frequentare.
Imparo sul Beau Manoir i rudimenti della manualità scout.
Ben presto, però, mia mamma porta con sè me e mio fratello a Torino.
1954 Mi trasferisco alla Crocetta, l'oratorio di v. Piazzi è la
sede del TO XXIV. Luciano Ferraris è il fondatore e il suo gruppo
diventa ben presto un mito in tutta Italia.
Nel 1955, clamorosamente bocciato, inizio la mia
vita lavorativa in officina.
Le attività le fai compatibilmente con gli orari, qualche rara
uscita, la costruzione entusiastica degli aeromodelli, la mitica
costruzione delle canoe che avrebbero disceso il Rodano,
Canal del Centro, la Loira e la Senna fino a Parigi.
La mia vita di (boy) scout è stata, più che ciò che oggi si
chiama "progressione personale", una continua vicinanza a quel
mondo, senza poter far altro che una promessa e vivere un desiderio.
Cercando di capire cosa fare per imparare a vivere
come B-P insegna ai giovani, attraverso l'amicizia
con quell'eccezionale educatore che fu Luciano Ferraris.
E poi...
Nel 1985, con d. Tabarelli, l'assistente del Leumann, cominciamo
a parlare di un movimento di scout della nostra età, del MA+SCI.
In Piemonte era ridotto al lumicino.
C'era una bella comunità ad Alessandria, ed una più ridotta a Cerano.
Fine.
Cercammo un po' di genitori che avessero avuto esperienza
scout. Trovammo una coppia, lui era stato Akela di uno dei
branchi di Luciano, poi qualche genitore che seguiva da vicino
le attività di figli, un capo che si preparava a sposarsi
e non avrebbe più potuto far servizio in gruppo.
Lo scoutismo può entrarti dai piedi come dice Paolo.
Oppure anche dal cuore, dalla fantasia.
É così che è (ri)cominciata la mia vita di scout
E quindi la mia esperienza è sostanzialmente quella
di un adulto scout
É necessario che B-P sia stato comunque il tuo ideale
quando sei stato ragazzo?.
Le esperienze della vita sono molte. Se poi si pensa
di voler per forza inserire "la coppia", la questione si fa
ancor più complicata.
La complicazione aumenta, volendo arrivare a
"Rovering to success" prima di aver digerito i concetti
do
degli adulti.
Diventa allora più concreto il rischio di inventarsi uno
scoutismo per adulti molto simile a quello definito da Pino
quello "dei lupettoni"
Credo che inventare un percorso che porti degli adulti
"piedi teneri" ciascuno con il proprio trascorso di vita
fino al mondo di B-P debba includere almeno una specie
di "screening".
E poi sulla base dei risultati cercare di inventare un
percorso. Ma pensare che lo scoutismo entri dentro con
un seminario....
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.......GioVanni- Caluri
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