[Masci] Proposta ed altro

Dino Di Cicco dinodicicco a libero.it
Mar 13 Nov 2007 21:31:12 CET


Non voglio correre il rischio di perdermi in mille discorsi senza finirne 
nessuno, e continuo nella trasmissione del documento sui quattro punti di BP 
elaborato dalla regione Piemonte.
Poi sicuramente riprenderò il tema affontato da Enzo.

Dino Di Cicco

Abilità Manuale

L'abilità manuale è innanzi tutto la capacità di testimoniare l'essenzialità, 
iniziando a viverla in noi stessi, sapendo riconoscere quello che è 
essenziale in noi stessi, sapendo rinunciare a quella parte di noi che è 
superflua.
Per un adulto, in particolare,  può anche significare "conoscenza" dei 
valori della propria (e altrui) esperienza ed accettazione dei propri 
limiti, la ricerca e la conquista dei propri talenti.
Questo atteggiamento ci permette di essere disponibili nei confronti degli 
altri, proprio perché l'essenzialità del nostro essere consente di arrivare 
al nocciolo del rapporto con gli altri.
La cultura dominante non sempre ci aiuta in questo, rinunciare a se stessi è 
sempre più difficile e questo induce a chiudersi e a rinunciare al rapporto 
chiaro, leale e aperto con gli altri.
Abili si diventa con un lungo esercizio, un lungo apprendistato che si 
perfeziona nel corso degli anni, questo porta con sé la gioia di saper fare 
ma anche l'accettazione della fatica e del fallimento e la pazienza nel 
conseguimento degli obiettivi.
E' necessario allora riprendere un percorso di formazione personale che ci 
aiuti ad adeguare di volta in volta i nostri comportamenti in funzione dell'interlocutore 
che si ha di fronte.
Questo percorso di formazione non può trascendere da un atteggiamento  dell'imparare 
facendo (learning by doing) che aiuti a costruire in modo chiaro e concreto 
una progettualità volta al raggiungimento degli obiettivi.
Troppe volte la nostra esperienza, anche nel Movimento, ci dimostra come si 
agisca senza una precisa pianificazione che consenta di valutare in modo 
chiaro gli obiettivi, di verificare il percorso e di stabilire linee di 
azione.
Lo sviluppo del Movimento passa anch'esso da questa capacità di pianificare 
con attenzione gli obiettivi e ricercare l'essenzialità senza l'orgoglio di 
una vana (e poco proficua) visibilità.

Ulteriori riflessioni:

In età adulta l'abilità manuale deve andare oltre la logica del fare del 
bambino e dell'adolescente a cui si deve inculcare l'entusiasmo dello 
scoprire realizzando con la manualità le necessarie esigenze del vivere.
L'adulto scout deve affrontare il problema in una dinamica molto diversa e 
cioè argomentare con larga visione il problema del lavoro.
Il lavoro è l'insieme di tutte le attività materiali e/o spirituali 
sviluppate dall'uomo al fine di acquisire i mezzi per vivere, per 
realizzarsi come persona e per contribuire all'elevazione materiale, 
culturale e morale della società.
Sono lavoro sia le attività di tipo materiale  (fatte mediante l'uso del 
corpo con o senza l'ausilio di strumenti) attività che richiedono 
prevalentemente energia fisica, sia le attività di tipo spirituale che 
richiedono prevalentemente energia mentale.
Nella accezione corrente il lavoro è visto come merce di scambio per cui l'uomo 
che lo realizza è considerato come strumento di produzione.
L'A.S. deve vedere il lavoro come missione affidata dal Creatore ad ogni 
uomo.
Il lavoro è lo strumento principale della realizzazione della persona sia 
sul piano naturale (produrre mezzi di sopravvivenza in senso lato) sia su 
quello spirituale (trovare soddisfazione, sviluppare capacità umane per 
crescere in umanità e servire alla società).
Il lavoro è perfezionamento di sé. Bisogna lavorare prima per essere e poi 
per avere.
Il lavoro è servizio cioè mezzo per aiutare gli altri: il rendimento si 
misura in termini di contributo al bene comune.
Il lavoro è mezzo di santificazione quando si fa per dare gloria a Dio.
Il valore e la dignità di qualsiasi lavoro (anche il più umile con 
esclusione dei lavori disonesti) non è dato dal tipo di lavoro, ma dal modo 
di lavorare di chi lo esegue e dalla rettitudine di intenzione.
Oggi c'è più competizione che collaborazione (invidia, gelosia, 
carrierismo). La tua realizzazione è pensata rischio per me. La patologia 
dell'invidia è un grande tossico.
E' morta la fantasia, la capacità propositiva con l'ostruzionismo 
burocratico perverso.
Bisogna dare un valore divino all'umano.
Non la battaglia della protesta ma del servizio, della formazione, possono 
veramente migliorare il mondo e lasciarlo un po' migliore di come lo si è 
trovato.





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