[Masci] R: R: SCRIPTA................

[Boito Emilio]

Io mi posso mettere tra i 96 lettori. Sì, qualche volta ho risposto, ma
senza alcun riscontro per un inizio di dialogo tra persone tese alla ricerca
della verità. Molto spesso, nello scrivere, siamo portati ad esaltare il
nostro io, la nostra erudizione, la nostra esperienza o sapere scientifico o
tanto altro. Personalmente, per un dialogo sereno e pacato, ritengo che ogni
partecipante dovrebbe cercare di estraniarsi da tutto ciò e mettersi in
attento ascolto allo scritto altrui. In caso contrario, il dubbioso, colui
che avanza perplessità o altro si può sentire messo sotto il microscopio ed
analizzato. Questo mio scritto prende spunto da ciò che Giovanni Caluri
propone su argomenti da trattare. Ebbene, un argomento che personalmente mi
sta profondamente a cuore è la posizione dei separati e divorziati nella
Chiesa. Concordo pienamente sui contenuti della dogmatica, tuttavia, nella
realtà dei diversi matrimoni cristiani, mi sorgono alcune perplessità legate
a  prima e dopo il sacramento ed alla realtà dell'amore profondo di Dio
verso ogni Sua creatura di cui vuole la felicità. Tale perplessità non
riguarda ovviamente coloro che si separano e divorziano per comodo o per
motivi prettamente umani. Essa riguarda soprattutto i profondi sensi di
colpa che albergano nei divorziati, nella sofferenza acuta nel "sentirsi"
abbandonati e, spesso, giudicati dalla Comunità cristiana:
Mi piacerebbe aprire un sereno dialogo in piena carità e rispetto di un tema
che racchiude in sé serie problematiche di dolore e richiesta di chiarezza.
Emilio Boito Comunità "I Salvans" Bolzano

-----Messaggio originale-----
Da: masci-bounces a scoutnet.org [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto
di Giovanni Caluri
Inviato: giovedì 17 gennaio 2008 19.15
A: 'Discussioni sul MASCI'
Oggetto: [Masci] R: SCRIPTA................

> -----Messaggio originale-----
> Da: masci-bounces a scoutnet.org 
> [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di Giuseppe Prochilo
> Inviato: martedì 15 gennaio 2008 18:34
> A: Discussioni sul MASCI
> Oggetto: Re: [Masci] SCRIPTA................
> 
> 
> ----- Original Message ----- 
> From: "babbolupo" <babbolupo a email.it []
> L'anno del centenario è terminato. La lista tace, forse non ha più
> argomenti da gettare dentro per farli poi morire pian piano tra il
> disinteresse e la quotidianità. ....
> Siccome anch'io non ho più da dire.... ho............8<..........
> 
> Caro babbolupo per dialogare bisogna essere in due.
> Avevo iniziato un "soliloquio" sulle "linee programmatiche 
> del Movimento". Il risultato è stato........... un soliloquio!

La cosa va da sé...
ormai siamo rimasti i soliti 4 gatti a parlare e i soliti
96 a leggere (se leggono). Ho proposto di adottare le
insegne della 3a Aerobrigata al posto del giglio
(scudo tagliato in diagonale bianco e nero con 
quattro teste di gatto disposte a rombo, due bianche sul fondo
nero e viceversa) ed il loro motto: "I soliti quattro gatti"

a parte l'ironia, ha ragione babbolupo: qui gli argomenti
vengono messi fuori per languire ed essere ignorati.
Proviamo a citare solo quelli che oggi sono temi
in discussione da tutti.
Energia ed energie 
Ambiente
Rifiuti
La famiglia
Il rapporto con la Chiesa
L'impegno politico 

Ciascuno di questi argomenti ha avuto solo qualche 
sporadico intervento dopo quello del primo che ha 
sollevato il problema

> Capisco che "il magnifico film sulla storia del Movimento" ci 
> abbia fatto andare in sollucchero, ma se vogliamo parlare 
> del Masci e non del sesso degli angeli o degli altri, dobbiamo
> incominciare a parlare di noi.
> Nel famosissimo e bellissimo film non vi è alcun accenno allo 
> scoutismo adulto,[8<]

Se è  per quello mancano anche intere pagine di scoutismo 
dei giovani.
É stata la celebrazione di una fetta di scoutismo italiano.
Della "freccia Rossa",
Del TO XXIV  e delle sue imprese, ma sopratutto del suo
fondatore Luciano Ferraris, nemmeno un accenno.
provate a chiederne notizie a Federico Lombardi, 
"vecchio del TO XXV", lui c'è stato.
Provate a chiedere ad Attilio Favilla, del Livorno 7
ospitato nella chiesina di S. Giulia, diroccata dai 
bombardamenti, intento a costruire i "pezzi" della
sede, gli angoli di squadriglia, consultando religiosamente
il "Beau Manoir", una copia divisa tra tutti, conservata
con tutte le cure.
Gli esploratori del rinato Rivoli 1  che vanno dal papa
per l'anno santo 1950 a piedi da Rivoli a Roma.
E queste sono realtà che ho conosciuto in prima persona,
e che so essere solo uno spicchio di tutta la realtà
del dopoguerra.
Sarebbe stato sufficiente informarsi al "Mario Mazza"
(chi era costui, visto che è stato citato di striscio?)

> La ragione di tutto ciò? Non la conosco! 
> ma una cosa so; se continuiamo a tacere sulla scoutismo adulto; se ci 
> vergogniamo di noi stessi; se abbiamo paura a mostrarci per 
> quello che siamo, o che pensiamo di essere ....
> la conclusione inevitabile sarà che piano piano  il 
> Movimento morirà.

Siamo già a crescita zero, anche se il bilancio conta qualche 
nuova comunità. Il fatto è che più che adulti, siamo vecchietti
e molti entrano per uscire poco dopo...

> La conclusione ovvia sarebbe: perchè non ci censiamo nei 
> Movimenti giovanili e la smettiamo di differenziarci da
> loro? Sapete come me che ci sono fior di ottantenni
> censiti e attivi (si fa per dire) nelle associazioni giovanili; 
> che bisogno c'è del Masci?
La famosa differenza sta nel fatto che un adulto,
nello scoutismo di quelle che io INSISTO a chiamare 
"Associazioni educanti", è censito per aiutare il movimento
a "formare" giovani e buoni cittadini.
Nel nostro movimento non siam chiamati a far gli educatori
siamo chiamati ad ESSERE scout, (e /non/ BOYS-scout)  con 
tutto il bagaglio della nostra esperienza e piena consapevolezza
del significato della promessa.

> Se viceversa la pensate come alcuni di noi; e cioè che essere 
> "scout adulti" è una bella cosa e che non dobbiamo essere 
> in competizione con le associazioni giovanili, 
> ma neanche gli utensili degli stessi.
> Ho scelto scientemente la parola utensile perchè descrive 
> appieno come pensano di trattarci le Associazioni giovanili. 
[...]
Questa è una questione vecchia.
Ho duellato con Carlo su questo argomento più volte.
Il mio atteggiamento è dato da alcune considerazioni:
- Se vogliamo visibilità nelle associazioni educanti, occorre 
  che ci vedano. occorre che, come il lupetto sa che dopo la
  pista c'è il sentiero e l'esploratore sa che dopo il sentiero
  c'è la strada, il rover deve sapere che oltre la strada c'è
  il servizio, ma che questo non è solo servizio come capo.
  che c'è anche il servizio come scout assieme ad altri scout,
  ancora lungo la strada. E questo lo devono sapere anche i capi.
  Ma dal lupetto al capo devono veder presenti anche gli scout
  "grandi" senza più il BOYS davanti.
- Se ci teniamo che il movimento scout nel suo insieme, educatori
  ragazzi ed adulti, possa mantenersi vivo e operante, e possa crescere,
  occorre che i grandi aiutino i piccoli (il famoso pollice 
  piegato su mignolo). Quale migliore occasione di quella di aiutarli
  nelle operazioni meno "educative" (ma esiste qualcosa che non
  sia occasione di educazione, nell'operare?) e più "operative".
- Se di servizio si parla, abbiamo il dovere di guardare prima
  di tutto in "casa nostra", il servizio alle associazioni educanti
  potrà non essere il più "pregiato", né quello cui ci dedichiamo di 
  più o più volentieri perchè meno gratificante, ma tagliare quel
  servizio sarebbe fare come il ragno che dimenticandosi che quello
  era il filo portante, lo recise, rimanendo avvolto nella propria
  ragnatela
- A chi pensa di "usarci" come utensili, occorre spiegare bene chi
  e cosa siamo, ma non dovrebbe accadere se i punti precedenti sono stati
  applicati a dovere.

mi fermo qui. Carne al fuoco ce n'è d fare un bel barbacoda

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(-_-<_  \   /  _>-_-)
...-_-<_ \ / _>-_-
.......GioVanni-  Caluri

Giovanni.Caluri a alice.it
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