[Masci] Cose serie!

Giuseppe Prochilo g.prochilo a tin.it
Lun 21 Gen 2008 20:15:30 CET


Avete sentito del discorso di mons. Tettamanzi (vescovo di Milano) su divorziati 
e separati? ...
Mi piacerebbe parlarne, poichè è un problema; anzi PROBLEMA!, molto attuale e 
che invade prepotentemente la nostra sfera di cattolici e scout. Mi riferisco 
anche all'invito di Emilio, che riporto per comodità:
Dice Emilio "Ebbene, un argomento che personalmente mi
sta profondamente a cuore è la posizione dei separati e divorziati nella
Chiesa. Concordo pienamente sui contenuti della dogmatica, tuttavia, nella
realtà dei diversi matrimoni cristiani, mi sorgono alcune perplessità legate
a  prima e dopo il sacramento ed alla realtà dell'amore profondo di Dio
verso ogni Sua creatura di cui vuole la felicità. Tale perplessità non
riguarda ovviamente coloro che si separano e divorziano per comodo o per
motivi prettamente umani. Essa riguarda soprattutto i profondi sensi di
colpa che albergano nei divorziati, nella sofferenza acuta nel "sentirsi"
abbandonati e, spesso, giudicati dalla Comunità cristiana:
Mi piacerebbe aprire un sereno dialogo in piena carità e rispetto di un tema
che racchiude in sé serie problematiche di dolore e richiesta di chiarezza".
Mi sembra di aver capito che il Vescovo di Milano ribadisce che la condizione di 
separati e divorziati implica la negazione a partecipare ad alcuni sacramenti 
importanti; tipo la comunione. Chiarisce però che essi fanno parte integrante 
della Chiesa e come tali devono essere considerati.
Mia considerazione. Sono cattolici retrocessi in serie B? E quei parroci che non 
negano la comunione, sbagliano? Conosco molti casi in cui addirittura divorziati 
fanno i catechisti, è un'immoralità da condannare?
Purtroppo amici carissimi, anche del Masci, sono, loro malgrado, nella 
condizione di separati o divorziati. Io non trovo alcuna differenza tra prima e 
dopo, anzi mi sono più cari adesso, perchè condivido un poco la loro sofferenza. 
Capisco che la Chiesa non può guardare al "particolare" e deve enunciare dogmi 
"erga omnes"; però quanta fatica faccio a capire. Mi piacerebbe che la Chiesa, 
che ha allargato notevolmente le maglie per la concessione dell'annullamento del 
matrimonio, riconsiderasse anche la posizione di separati e divorziati. Noi, in 
quanto gruppo ecclesiale potremmo aiutarla e aiutare i nostri fratelli 
sfortunati, facendoci carico di alcune loro istanze e sostenendo le loro 
ragioni. Duc in altum!
Buona strada.
Pino Prochilo - Scout Adulto
ScouTag - Comunità  S.Giorgio - MASCI Modena





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