[Masci] R: R: Uniforme MASCI
Giovanni Caluri
giovanni.caluri a alice.it
Dom 24 Feb 2008 21:50:32 CET
> -----Messaggio originale-----
> Da: masci-bounces a scoutnet.org
> [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di Cusin.Zaccariotto
> Inviato: domenica 24 febbraio 2008 17:26
> A: 'Discussioni sul MASCI'
> Oggetto: [Masci] R: R: Uniforme MASCI
>
> Scusate ma questa discussione sull'uniforme mi
> mette in difficoltà.
> Credo che alla nostra età l'appartenenza sia un
> qualcosa di talmente radicato in noi, nella nostra
> identità spero solida, da non avere bisogno di
> sostegni esterni (come invece è fondamentale per i giovani).
Ma la funzione dell'uni-forma non è esclusivamente introiettata
(al movimento o all'individuo), ha (anche) la funzione
di riconoscibilità da parte del mondo esterno.
Da qui il buon senso necessario nel suo uso.
Continuo a ritenere orrido l'uso di un'uniforme mal indossata
(in modo sciatto o incompleto o fuori luogo)
Continuo a ritenere opportuno l'uso dell'uniforme in occasioni
(non tutte) di servizio quale segnale per dire:
"Questa è un'operazione condotta da Scout Adulti"
(e quindi guai a indossarla malamente)
Continuo a ritenere opportuno in altre occasioni,
usare altri segnali esteriori che non siano l'uniforme.
I distintivi al bavero, purtroppo sono un articolo che non
indica più molto, data la loro inflazione:
non servono più a "distinguere".
Ricordo la miniatura di F104
simbolo all'epoca di un'èlite di piloti da caccia,
oggi visibile assieme a quella del G91 e dell'F16
al bavero di signori quarantenni che non distinguerebbero
una cloche dal bastone della polenta, che indossano
tali "distintivi" su improbabili spezzati come le signore
indossano una spilla qualsiasi sul bavero di un tailleur.
Questo non mi impedisce di portare il disco azzurro
con "i tre osei" del "C", o il giglio oro in campo rosso
con su scritto TO XXIV, o l'ala col gladio e il paracadute.
Ma sono diventati segnali per "addetti ai lavori"
riconoscibili solo, o quasi, all'interno del cerchio.
Forse la cravatta regimental con le insegne può dare
qualcosa di più.
I francesi di scout de france hanno messo a punto una
fibbia "da cintura" e non da cinturone, e quindi con
riprodotti il giglio e la croce, ma di dimensioni da
abito civile.
[snip]
> Che ognuno indossi i pantaloni che vuole e
> d'estate quelli blu a coste mi sembrano proprio fuori luogo!
corti non sono malaccio, se poi di velluto elastico
Visconti di Modrone, hanno il pregio di non deformarsi,
eppoi in cooperativa si trovano anche i corti "da campo"
in tela di cotone leggero, non di velluto.
> Inoltre chiederei a chi di dovere di rivedere le misure delle
> divise che sembrano pensate solo per gli uomini.
[snip]
> Donne del masci risvegliamoci: siamo ancora belle, perché
> infagottarci in questa uniforme (uni-forme) maschile
> che svilisce la nostra femminilità??
[snip]
Appoggio in pieno la tua protesta.
L'è ben ver, l'è ben ver che... le donne ci sanno fare
non solo con ago e filo ma anche con macchina per cucire,
ma non trovo una buona ragione per infliggere loro questo
ulteriore lavoro.
L'osservazione che potranno farci gli ineffabili fornitori
è che la moltiplicazione delle taglie sarà (o sarebbe)
causa di ulteriore lievitazione di costi di produzione.
In fin dei conti siamo quattro(mila) gatti e in ragione di
almeno dieci taglie (dal 46 al 56) moltiplicato i due sessi,
farebbe almeno 20 varietà di indumento.
Che farebbe 4000/20~= 200 pezzi per taglia.
Poìni, un ti sembra?
Se la sola differenza è nella camicia, forse sarebbe
anche pensabile.
Quanto a gonne, pantagonne e calzoni, essendo in comune
con l'Agesci, la pretesa credo sia concepibile, in fin
dei conti, lì i numeri ci sarebbero.
Ma la voglia andrebbe stimolata.
e l'unica voglia di stimolare può solo nascere dall'amor
proprio per la (propria) uniforme.
E si qui arriva al problema educativo: Se non sei stato/a
educato/a ad essere orgoglioso/a di portare l'uniforme, se
indipendentemente dall'uniforme sei cresciuto/a nell'abitudine
di vestiti trasandati, come fai a renderti conto di indossare
qualcosa che nasconde la tua femminilità o virilità
in una massa informe di indumenti indossati senza cura?
Chi dobbiamo ringraziare per questa cattiva creanza,
questa contestazione anche nei vestiti e nel vestirsi
delle generazioni precedenti? quali "cattivi maestri"?
[snip]
> Ambra (la "pasionaria" della comunità di Trieste)
Giovanni strappapanni,
la su mamma li ricuce
e Giovanni li riscuce
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(-_-<_ \ / _>-_-)
...-_-<_ \ / _>-_-
.......GioVanni- Caluri
Giovanni.Caluri a alice.it
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