[Masci] R: Religione e Scautismo

Giovanni Caluri giovanni.caluri a alice.it
Mer 5 Mar 2008 21:32:14 CET


> -----Messaggio originale-----
> Da: masci-bounces a scoutnet.org 
> [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di Giuseppe
> Inviato: mercoledì 5 marzo 2008 8:20
> A: Discussioni sul MASCI
> Oggetto: Re: [Masci] Religione e Scautismo
> 
> E' un discorso complesso, ma trovo che strida un pò...
>   Se lo scoutismo deve insegnare ai giovani a guidare da soli 
> la propria canoa, ne deriva che non posso fare una sola proposta.
>   Molteplici sono i cuori dei ragazzi, e molteplici sono le soluzioni.
>   BP diceva che ognuno di noi è un piolo fatto in un certo 
> modo e deve trovare da sè il buco giusto per lui.
>   Se lo spirito di Tizio soffia verso il cattolicesimo, la 
> proposta cattolica è ovviamente la sua soluzione, ma se lo 
> spirito di Caio soffia in direzione diversa che senso ha 
> costringerlo ad adattarsi ad una fede che non sente sua? Che 
> proposta di crescita sarebbe?

La PRIMA cosa che uno scout impara (dovrebbe imparare)
è LA LEALTÀ
Quindi lealmente avvertendo che il suo spirito soffia
diversamente, lo comunica (o lo fa capire) al capo-educatore
(o il capo educatore lo intuisce)
e lealmente il capo-educatore lo indirizza verso un'associazione
scout più consona alla direzione del suo spirito.

Per gli adulti, poi, se l'associazione è tra cristiani, ha poco
senso inserire un non-cristiano.
Bada bene, io uso non a caso il termine "cristiano" al posto
del "cattolico" usato per lo più come sinonimo, che sinonimo
NON É. Inserire dei cristiani non cattolici ha un senso, lo
scout lavora in termini di ecumenismo per realizzare quell'
"UT UNUM SINT"  auspicato dai due ultimi papi esplicitamente,
ma per gli esperti, ben presente già nel famoso "discorso
della luna" di Giovanni XXIII.
Altro discorso va per i non-cristiani (lasciamo perdere i
senza-dio, B-P parla esplicitamente della necessità di aver
fede in Dio), Se credenti nella propria fede -o religione-
finirebbero per essere a disagio o mettere a disagio.
In particolare mi riferisco al mondo musulmano.
Anche se per il buom musulmano siamo Al AL KITHAB, siamo pur
sempre dei DHIMMI, e quindi la cosa non funziona.
Non si tratta di ricerca, si tratta di coerenza nella propria
fede.
Carità e irenismo non sono la stessa cosa.
Conoscere le altre fedi non significa "praticarne un po' i riti"
per uno stupido ideale di ecumenismo.
Piuttosto, e questo sarebbe sì molto più da scout, una volta
che sia sentita la necessità di essere scout da parte di
una certa quantità di ragazzi (o di adulti), li si mette in
condizione di creare un'associazione loro.
Come per i laicisti c'è il CNGEI (nato dalla costola laico-massone
degli educatori) e per i cattolici AGESCI e FSE, nulla
proibisce di aiutare dei musulmani a fondare una loro 
associazione scout.
Ma questo significa aver voglia di spendersi.
Sul serio.

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.......GioVanni-  Caluri

Giovanni.Caluri a alice.it
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