[Masci] scuola privata e scuola pubblica

franco a vecchio.it franco a vecchio.it
Gio 2 Ott 2008 18:49:29 CEST


Mi hanno segnalato questo discorso fatto da Piero
Calamandrei nel 1950. Considerando quanto sta accadendo in
questi giorni con la riforma del Ministro Gelmini mi vengono
i brividi.
Franco Vecchiocattivi

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Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo
Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere
nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La
scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché
non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e
forse la fine della democrazia e della libertà, cioè
nella scuola di partito.

Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si
può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo
aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo
che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non
se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il
fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la
scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa
un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma
per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra
forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in
scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo,
indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono
senza febbre, ma che sono pericolosissime... Facciamo
l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al
potere, un partito dominante, il quale però formalmente
vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in
sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare
l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare
per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di
Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di
Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa
resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il
fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue
un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,
intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a
screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e
comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole
private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed
allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole
private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino
a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché
in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari
si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare
dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i
loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole
private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più
facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola
privata diventa una scuola privilegiata. Il partito
dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di
Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di
Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.
Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto
che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta.
Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto:
rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole
private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi
insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per
insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle
scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare
alle scuole private denaro pubblico"

Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in
difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950




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