[Masci] Una proposta di alberto Subioli AMBIENTE: PROPOSTE PER FARE

Giuseppe Prochilo g.prochilo a tin.it
Dom 9 Nov 2008 11:07:49 CET


Non sono uno sfegatato ambientalista, però a giugno di quest'anno, dopo 4,5 anni 
sono tornato nella mia terra: la Calabria e ho visto il paesaggio completamente 
devastato da "grossi ventilatori" sulle creste di monti e colline. Certamente 
per l'eolico è uno scotto da pagare, ma batterie di 10/20 ventilatori quali 
danni hanno procurato e/o procureranno?
Buona strada.
Pino Prochilo - Scout Adulto
ScouTag - Comunità  S.Giorgio - MASCI Modena

----- Original Message ----- 
From: "Giovanni Caluri" <giovanni.caluri a alice.it>
To: "'Discussioni sul MASCI [italiano]'" <masci a scoutnet.org>
Sent: Monday, November 03, 2008 9:21 AM
Subject: [Masci] Una proposta di alberto Subioli AMBIENTE: PROPOSTE PER FARE


Ricevo e rigiro a tutti.
Alberto è un esperto e condivido molto
(non tutto) di quello che scrive.
Se coloro che leggono e sono interessati all'ambiente
volessero intervenire....
Lascio intatto l'intervento; quando sarà
pubblicato, esprimerò alcuni miei pareri.
buona lettura
-- 
-_______     _______-
(-_-<_  \   /  _>-_-)
...-_-<_ \ / _>-_-
.......GioVanni-  Caluri

Giovanni.Caluri a alice.it
(Lupo Volante)
ScoutTag Regina Margherita (TO) (MASCI) A.S.

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AMBIENTE: PROPOSTE PER FARE
Il riferimento Italia
Affrontando il tema degli scenari energetici nel nostro Paese, oggi non è 
sufficiente la totale
contrarietà al nucleare: parallelamente occorre riflettere su cosa è possibile 
fare per assicurare
le necessità energetiche del futuro.
Per dare concretezza alle proposte, è indispensabile riferirsi anche a dati 
numerici e dunque
l'analisi va circoscritta ad una realtà precisa, come è quella italiana, pur 
comparandone le
necessità alle linee programmatiche europee e mondiali, in fatto di 
compatibilità ambientale.

Sì all'energia, no ai gas serra
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Occorre premettere che l'approvvigionamento energetico dovrà essere assicurato 
contestualmente al
rispetto per la riduzione dell'anidride carbonica (CO2) o più precisamente dei 
"gas serra".

L'impegno europeo per la CO2, cui ha aderito anche l'Italia, prescrive entro il 
2020 una riduzione
delle emissioni del 20 per cento rispetto a quelle del 1990.
Circa le necessità di approvvigionamento, nel 2007
la domanda globale italiana è stata di
194,5 Mtep, (-{M}ilioni di {T}onnellate
              {E}quivalenti di {P}etrolio- )
in discesa di quasi un punto percentuale rispetto al 2006.
Mantenendo lo scenario di sviluppo del passato, il fabbisogno di energia 
primaria cresce di circa
l'1 per cento l'anno e tende a diminuire, avviandosi ad attestarsi nel lungo 
periodo (dopo il 2020),
allo 0,5 per cento annuo.
Tale diminuzione è in linea con le tendenze gia manifestate nei Paesi col 
maggior sviluppo.

Con la crisi economica attuale, c'è da chiedersi se questi dati di sviluppo non 
debbano essere
rivisti al ribasso.

Le raccomandazioni dell'Europa
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La Commissione Europea propone una rivoluzione nel modo di consumare energia, 
senza dover rinunciare
ai benefici finali.
Alla base di tale proposta c'è il concetto di ricavare di più dall'energia che 
si consuma.
 Viceversa, a parità di risultato operativo, ci sarà un risparmio di energia 
consistente; il
criterio si applica a tutti gli usi finali: elettricità, trasporti, 
utilizzazione del calore.

L'azione della Commissione non è basata esclusivamente sugli indirizzi, ma 
prevede adeguati
interventi economici a sostegno della ricerca e dell'innovazione.
La Commissione Europea ha anche presentato un Piano d'Azione per l'Efficienza 
Energetica, che
rappresenta una guida importante per la soluzione dei problemi energetici.
La Commissione ritiene che i risparmi energetici più significativi potrebbero 
essere ottenuti nei
seguenti campi:
 . residenziale              27%
 . edifici commerciali       30%
 . trasporti                 26%
 . industria manifatturiera  25%

Il caso Italia
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In Italia, in base a stime sui dati disponibili, si può pensare ad una riduzione 
del 20 per cento
dei consumi finali, che corrisponderebbe ad un risparmio di 30 Mtep, i quali, 
nello scenario
antecedente la crisi economica, equivarrebbero agli incrementi sui consumi 
previsti fino al 2030 .
Il risparmio energetico si può ottenere migliorando i rendimenti in energia di 
apparecchiature e
macchine di uso comune, con l'introduzione di tecnologie innovative, con 
prescrizioni e verifiche
sulla costruzione, con modifiche ed esercizio degli edifici, con interventi nel 
campo dei trasporti.
Per ottenere i risultati prefissati, non è pensabile puntare sulle sole capacità 
imprenditoriali
degli operatori di mercato, ma vanno messi in campo interventi economici di 
supporto da parte delle
strutture pubbliche.
Oltre a ciò, è necessaria un'azione legislativa volta a prescrivere specifiche 
prestazioni
energetiche a macchinari ed edifici.
D'altro canto, l'Italia ha già varato Programmi di
Miglioramento di Efficienza Energetica.
Si tratta di verificare la determinazione nel
far procedere tali programmi.

Opportunità di cambiare modelli di consumo
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In ogni caso, il ricorso al risparmio energetico, anziché all'aumento 
incondizionato delle fonti di
energia, oltre a risolvere contemporaneamente i problemi dell'emissione dei gas 
serra e della
disponibilità energetica, costituirebbe una vera rivoluzione culturale sull'uso 
dei beni della terra
e sulla conservazione dell'ambiente.
Politicamente, sembrerebbe più facile continuare a costruire centrali nucleari, 
seguitando nella
dissennata logica del consumo ad ogni costo.
Ma non è neppure così: si provi ad istallare 10 mila Mw  nucleari in Italia, e 
si verifichino gli
effettivi ostacoli che si frapporrebbero, i quali, in sede opportuna, potranno 
anche essere
facilmente analizzati.
D'altro canto, numerose nazioni si stanno già avviando a predisporre un 
industria in grado di
fornire materiali ed apparecchiature capaci di perseguire il risparmio 
energetico:
in futuro, il divario tecnologico tra le nostre industrie e le altre potrebbe 
aumentare, e si
dovrebbe acquistare all'estero materiale e macchinario a basso consumo, con 
pesanti effetti sulla
bilancia commerciale.

Dal solare ottime notizie
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I positivi effetti di un intervento legislativo nel comparto del solare stanno 
producendo un effetto
dirompente.
In tale settore, sono stati presi due provvedimenti che si sono rivelati 
determinanti.
Il primo è stato quello di consentire, a chi installa un generatore solare, di 
collegarsi
direttamente alla rete elettrica nazionale, evitando le perdite per 
accumulazione dell'energia
necessaria, in assenza di sole.
Il secondo è stato quello di premiare, con un vantaggioso contratto di 
fornitura, tale forma di
produzione ed immissione diretta in rete di energia solare.
Il mercato del solare sta esplodendo: nel 2008 c'è stato un giro di affari di 
800 milioni di Euro
per 140 Mw istallati; nel 2009 si prevede un fatturato di 1200 milioni di Euro; 
nel 2010 si
prevedono d'istallare 500 Mw.
Di fatto, nel 2007 il solare era molto al di sotto dell'1 per cento del consumo 
italiano annuo, ed
anche poche aziende operavano nel settore. In 18 mesi, si sono avviati 10 mila 
impianti e forse, a
fine anno, si arriverà a 18 mila.
Ci sono molti progetti e molti investimenti; inoltre, le scuole di 
perfezionamento sono piene.
Eleni Despotuo presidente dell'Associazione Fotovoltaica Europea ritiene che, 
entro il 2012, il
costo dell'istallazione fotovoltaica raggiungerà quella di mercato, liberandosi 
nei fatti dalla
necessità d'incentivi, attestandosi sui 2 mila euro per chilowatt, e forse 
l'Italia arriverà prima
di quella data.
Secondo Gianni Silvestrini presidente del Kyoto Club, per effetto degli 
incentivi governativi,
l'area fotovoltaica italiana sta rendendosi indipendente ed è la più appetibile 
d'Europa.
Attualmente, il rendimento delle celle è del 16-18 per cento: è previsto che 
entro due anni arrivi
al 20 per cento, ma si ha notizia che qualcuno stia raggiungendo il 40 per 
cento.
Come era auspicabile e prevedibile, si sta diffondendo la generazione diffusa 
sul territorio:
l'individuazione di siti idonei si sta realizzando anche a mezzo satellite e con 
buoni risultati.
La ricerca nel settore si sta sviluppando, in Italia, su tre filiere di materia 
prima: catena di
silicio, film sottile, approcci innovativi.

Eolico e geotermico
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Anche per l'eolico domestico diffuso si prevede un forte incremento delle 
istallazioni, ma si è in
attesa di provvedimenti governativi analoghi a quelli per il solare.
Si stanno sviluppando impianti geotermici diffusi.
Sono per lo più basati su pompe di calore che prelevano calore dal sottosuolo 
innalzandone la
temperatura. Per il momento si pensa di utilizzarli sopratutto per il 
condizionamento dei grandi
impianti di distribuzione commerciale.
L'attività è rallentata dalla legislazione autorizzativa ancora incerta e dalla 
mancanza di mappe
che descrivano la distribuzione di calore del sottosuolo.
Peraltro, c'è un forte incremento di vendita delle pompe di calore: nel 2005 
1.200 pompe, nel 2006
21.000, nel 2007 30.000.

Come sviluppare
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Attualmente è molto difficile trarre delle conclusioni sugli indirizzi 
quantitativi e qualitativi
del futuro dell'energia.
Le incertezze riguardo al tipo di sviluppo economico e tecnologico globale che 
potrà aversi nei
prossimi anni sono grandi, ed anche le fonti di energia stanno rapidamente 
evolvendo, nelle
caratteristiche e nelle prestazioni.
Anche gli studi e le valutazioni sulla situazione energetica attuale mostrano un 
notevole dinamismo.
Ad esempio, Anory Lowins, direttore del Rocky Mountain Institute, pubblica le 
seguenti conclusioni:
 . non servono altri Mw: occorre insistere sull'efficienza energetica;
 . nel 2005 la produzione eolica e solare ha superato quella nucleare; occorre 
insistere sulle
"energie rinnovabili distribuite";
 . nei trasporti è possibile ottenere un'efficienza tripla dell'attuale.
Quello che è certo, è che alcune linee di tendenza vanno sostenute da subito, 
economicamente e
politicamente.
Anche lo sviluppo improvviso del solare dimostra l'impossibilità, da parte del 
mercato, di operare
senza opportuni indirizzi e finanziamenti.
Occorre aver ben presente che il problema non è solo energetico, ma di salvezza 
del pianeta.
Gli strumenti per agire in tale direzione sembrano esserci.
Se si continua a considerare il solo problema energetico (nucleare sì - nucleare 
no), si va verso un
destino globale imprevedibile.
Ma finora la riduzione dei gas serra è stata considerata soltanto 
sull'incremento di potenza che
offrirebbe il nucleare.

Proposte per fare
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Nonostante la fluidità delle prospettive, è possibile tracciare una serie 
d'indirizzi e di
comportamenti, certamente da incrementare, ma che potrebbero essere applicati da 
subito

In politica
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  1) Servono leggi e finanziamenti, da associare a
     quelli europei, che incrementino l'efficienza
     energetica e l'innovazione tecnologica a favore
     dei bassi consumi, in tutti i campi.
  2) Il "Piano di Azione per l'Efficienza Energetica"
     va applicato con tempestività e decisione.
  3) Vanno orientati i consumi, sopratutto nel campo
     dei trasporti e delle costruzioni, anche
     utilizzando strumenti repressivi, ove occorra.
     L'applicazione dell'elettricità nei trasporti è al
     disotto del 2 per cento e va fortemente aumentata;
     l'utilizzo delle corsie dei treni non è neppure
     lontanamente paragonabile a quello delle autostrade.
  4) Non concedere autorizzazioni alla realizzazione
     di grandi centrali a combustibile:
     dovendo queste essere costruite lontano dai
     centri abitati, inevitabilmente disperdono
     il calore residuo necessario a produrre
     elettricità che, in termini energetici,
     è due terzi di quello utilizzato.
     Tale calore va recuperato, e dunque sì ad
     eventuali centrali piccole e vicine ai luoghi
     ove è possibile recuperare il calore.

Nel settore industriale
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1) Occorre accettare la sfida dell'attuale congiuntura, che apre anche molte 
opportunità.
2) Vanno studiati e prodotti materiali ed apparecchi adeguati al miglioramento 
climatico, anche
per essere competitivi, quando le richieste del mercato diventeranno ancora più 
stringenti e
tassative.
3) Prevedere una produzione a prezzi bassi per i componenti costituenti la 
generazione diffusa.
Nel privato
1) Adottare le tecniche di risparmio conosciute, in particolare lampade ed 
elettrodomestici a
basso consumo.
2) Adottare  un regime minimo per il riscaldamento e raffreddamento dei locali; 
ove possibile
vanno installati pannelli isolanti per gli edifici e doppi vetri.
3) Ricorrere ad automobili a basso consumo ed evitare le alte velocità.
4) Ridurre al minimo i rifiuti e differenziarli.
5) Produrre energia diffusa per usi propri o per introdurla nella rete 
elettrica.
6) Diffondere la cultura della difesa dell'ambiente.
Infine si propone di promuovere un'Associazione di esperti onesti, affidabili e 
liberi da
condizionamenti, che sia in grado di esprimere pareri sulle più importanti 
questioni con impatti
rilevanti sull'ambiente, oltre che di produrre disegni di legge a difesa 
dell'ambiente, da proporre
al governo ed alle forze politiche.


Alberto Subioli
ottobre 2008

Note sull'autore
Laureato in ingegneria.
E' stato Capo del Servizio Elettrico del Centro di Progettazione Termica e 
Nucleare di Roma dell'
ENEL.
Ha coordinato gl'interventi all'estero della Direzione delle Costruzioni dell' 
ENEL.
E' stato membro di alcune commissioni del Comitato Elettrotecnico Italiano.
E' autore di pubblicazioni nel campo elettrotecnico.

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