[Masci] i 150 anni dell'unità
Stefano Orlandi
orlandi.ste a gmail.com
Lun 14 Feb 2011 14:58:24 CET
Se fosse scritto su facebook avrei cliccato su " Mi piace".Ed io che
pensavo di essere tra i pochi a pensarla in qule modo.Pino però hai
dimenticato il ponte sullo stretto.
Ciao
Stefano Orlandi,che l'emigrante lo ha fatto da piccolo insieme alla sua
famiglia
Il 14/02/2011 13.35, Giuseppe Prochilo ha scritto:
> Giovanni nella sua e- mail "ma no, che ci siamo!" mi stimola. Sarà una ulteriore provocazione? sarò scomunicato? Devo dirvi che da meridionale (calabrese doc) non me ne frega più di tanto. La tanto conclamata unità d'Italia è sempre stata vista, da chi (meridionale) cerca di documentarsi con il poco materiale esistente in giro, come una aggressione operata dai savoia al popolo meridionale, con relativa annessione di terre, macchinari di fabbriche, beni, etc. etc. in pratica con la distruzione totale di un modello economico- sociale che era vivo e prospero. Basta andare a guardare le statistiche e la storia vera, non quella addomesticata savoiarda e fascista. Il fenomeno del "brigantaggio" va letto nella sua vera essenza, non a caso è stato un fenomeno diretto unicamente contro le "truppe di occupazione". La stessa lettura di frange di storia sfuggite alla censura di regime evidenziano le atrocità commesse contro il popolo meridionale. Lo svuotamento delle forze giovani del meridione inizia alcuni anni dopo l'unità e arriva ai massimi con la perdita totale di ogni speranza da parte dei meridionali. Lo testimoniano le rovine degli "opifici", mute testimonianze di attività industriali e artigianali distrutti, svuotati da tutti i macchinari avviati nel nord. A distanza di 150 anni il sud non è stato minimamente "risarcito" e di volta in volta preso in giro con le iniziative più strampalate; vi ricordate la Cassa per il mezzogiorno? è servita ad arricchire qualcuno e a mettere un paravento alle richieste dei meridionali (vale per tutto il noto episodio delle "vacche di Fanfani"). Ogni tanto qualcuno, per dare il contentino, le spara grosse: "Il Quinto Centro Siderurgico"; La Centrale a Carbone; Il Porto di Gioia Tauro; etc. La Salerno Reggio Calabria è come la tela di Penelope e serve solo, come tante altre iniziative, a foraggiare le associazioni criminali. E intanto? intanto chi vuole lavorare emigra.
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