[Masci] R: R: R: I Quaderni di S.A.

bruno-donata a libero.it bruno-donata a libero.it
Sab 7 Gen 2012 14:50:30 CET


Carissimi,

qualche anno fa l'ottimo Nando Paracchini ebbe la cortesia di scrivere per il 
giornalino MASCI della Lombardia ("In cammino") un prezioso articoletto nel 
quale spiegava quella che è nota come Legge di Liebig (sì, proprio quello del 
dadi !!) e i rischi che si corrono in una comunità, se non se ne tien conto.

Visto che chi accede alla rete ha sicuramente la possibilità di consultare 
wikipedia, in quella sede potrà fare tutte le ricerche del caso  (non amiamo 
definirci  "esploratori" ?).

Ebbene, nel suo articoletto, Nando spiegava questa "legge", detta anche " del 
minimo", applicandola a diversi ambiti (scientifici, tecnici e sociali).
 
Per quanto concerne un gruppo di persone, egli ricordava che aI "minimo" 
presente in un gruppo, quasi inesorabilmente, finiscono con l'assestarsi:
-  i contenuti di una conversazione (in un bar si  finisce col  parlare di 
calcio o di cronaca nera) 
-  il livello di competenza della conversazione su temi specifici (dice bene 
l'espressione "discorsi da Bar")
-  la qualità del linguaggio (oggi, quasi ovunque,, il gergo è da tutti 
infarcito di volgarità, senza che ciò generi imbarazzo alcuno).
Alle volte la "legge del minimo" (di Liebig) ha anche degli aspetti positivi, 
come il camminare mantenendo il passo del più lento (a condizione che si sia 
disponibili a ridefinire è la meta che si vuol raggiungere).

Perché dico questo?
 Perché trovo assolutamente in linea con la "legge del minimo" alcune delle 
ultime considerazioni fatte in questi giorni passati sui Quaderni di S.A.: guai 
se non si affrontano i temi importanti; ma se qualcuno prova ad aprire la 
strada, che cosa cominciare a dire se non che è scritto da filosofi, non dice 
pane al pane ecc. ecc. ecc. ?!

Come dice la legge di Liebig ogni gruppo (che dire del nostro Paese ?), privo 
di una guida responsabile, tende inesorabilmente ad assestarsi ai livelli più 
bassi. Ciò non dovrebbe avvenire in Comunità che scelgono consapevolmente di 
avere l'educazione permanente come meta e compagno di strada  del lor cammino.
Che cosa decidiamo di fare ? Di tenere bassa l'asticella così tutti, senza 
sforzo alcuno, si possano sentire campioni nel salto senza bisogno di impegno, 
allenamento, fatica, studio ? Questo pensiamo debbano fare i capi unità dello 
scoutismo giovanile: proporre la minestra riscaldata che i "media" 
somministrano abbondantemente ogni giorno o indicare strade, magari poco 
battute, per le quali occorre attrezzarsi e far fatica ?

 
Credo che ciò dovrebbe guidare ogni intervento che costruttivamente e 
responsabilmente intenda dare un contributo al dibattito sui contenuti dei 
Quaderni.

 Per quanto riguarda il Quaderno 6, Entra nella Storia,  mi preme dire 
(ovviamente a chi non lo avesse ancora letto per intero !) che è stata indicata 
l'immagine della donna e dell'uomo capaci di "abitare una frontiera"  
(qualunque essa sia: culturale, morale, sociale, religiosa, esistenziale, 
famigliare  .... ) come una possibile icona nella quale ci potremmo  
riconoscere, noi tutti, persone adulte chiamati a fare del nostro meglio in 
tempi di cambiamenti veloci e inattesi.
Negli ultimi due numeri di Strade Aperte si sono invitati singoli adulti scout 
e comunità ad offrire il loro contributo (di vita concreta e di riflessione )  
raccontando le esperienze di "frontiera" che hanno avuto in sorte di "abitare" 
o di "dover abitare". Li stiamo aspettando per pubblicarne i contenuti.


Con simpatia

Bruno Magatti
A.S. Comunità di Como
co-autore e incaricato della revisione del Quaderno 6 di S.A.



>----Messaggio originale----
>Da: giovanni.caluri39 a gmail.com
>Data: 06/01/2012 21.46
>A: "'Discussioni sul MASCI [italiano]'"<masci a scoutnet.org>
>Ogg: [Masci] R:  R:  I Quaderni di S.A.
>
>>  -----Messaggio originale-----
>>  Da: masci-bounces a scoutnet.org
>>  [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di Rag.
>>  Giuseppe Sorrentino
>>  Inviato: venerdì 6 gennaio 2012 13.13
>>  A: 'Discussioni sul MASCI [italiano]'
>>  Oggetto: [Masci] R: I Quaderni di S.A.
>>
>>  Carissimo Pino,
>>  come sempre hai centrato il problema.
>>  I quaderni sembrano scritti da filosofi per i filosofi in
>>  modo che l'uomo
>>  della strada non riesca ad entrare all'interno del concetto e quindi
>>  eliminando ogni possibile contrapposizione con l'autore.
>>  Personalmente li ritengo una grande "invenzione" ma dal dire
>>  al fare c'è SEMPRE di mezzo il mare.
>>  Forse sarebbe stato più utile per tutti poter
>>  leggere gli stessi concetti con un linguaggio più vicino ai
>>  comuni mortali senza riservarli solo agli immortali.
>>  Da giornalista avrei fatto così.
>>  Mi sbaglio? Forse si o, forse, no; siamo in 6.000 e non
>>  penso di essere il 5.999°.
>>  Vogliamo provare a dialogare come suggerisce tu?
>
>Richiesta respinta.... :-((((
>
>Questo è l'unico buco dove il pane si chiama ancora pane
>il vino vino, e le balle balle.
>Perchè senza fru fru, senza effetti speciali e senza censure
>(salvo l'obbligo feroce di usare i messaggi in "solo testo")
>ciascuno di noi scrive ciò che pensa, i romani dicono:
>"Parla come magni", qui si scrive ciò che si pensa, con le
>categorie mentali più semplici che si può, per essere compresi
>dalla più vasta piattaforma possibile (che per ora è solo
>attorno al centinaio di iscritti, visto che questa agorà è
>invisa alla casta... la "nostra" casta ovviamente!
>e sopravvive solo perchè insopprimibile).
>Ci si può anche scontrare, e perchè no, poi? si può tirar di
>fioretto, parata di seconda, cavazione e affondo dopo aver fatto
>saltar il ferro di mano all'avversario; oppure menar fendenti
>con la draghinassa o lo spadone a due mani.
>Ma nel mondo soprano la regola fondamentale del parlar forbito,
>recita: "rendere difficile il facile attraverso l'inutile"
>Sicchè noi, nel mondo sottano, o non capiamo, o quando
>si riesca a capire l'astruseria, li si manda a quel paese.
>E continuiamo a parlar tra noi, di pane e cacio, senza tanti
>voli pindarici....
>
>Quindi bentornato tra noi, ma sappi che l'uditorio è di piccola
>dimensione, e non t'aspettar che qualcuno di "lor signori" si
>degni di interloquire, essendo un lurker cronico...
>
>****
>In Internet culture, a lurker is a person who reads discussions on a message
>board, newsgroup, chatroom, file sharing, social networking site, listening 
to
>people in VOIP calls such as Skype and Ventrilo or other interactive system, 
but
>rarely or never participates actively. Research indicates that "lurkers make 
up
>over 90% of online groups" (Nonnecke & Preece 2000).
>--- http://en.wikipedia.org/wiki/Lurker
>****
>
>
>
>--
>        .---.
>       (..¦..)
>-_______..¦.._______-
>(-.-<_..\.¦./.._>-_-)
>..-_-<_..\+/._>-_-
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>(Lupo Volante)
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