[Masci] R: R: R: R: R: I Quaderni di S.A.
bruno-donata a libero.it
bruno-donata a libero.it
Sab 7 Gen 2012 18:43:18 CET
Caro Giovanni, e cari tutti,
mi piacerebbe, a questo punto del dibattito, sapere che cosa ne dite di quanto
è scritto nel Quaderno 6 di Strade Aperte alle pagine 17 e 18 ("La formazione
al sapere critico").
Permettete che ve lo chieda una persona che ha dedicato la vita a far capire
cose molto complesse a generazioni di giovani (credo con esiti più che buoni) e
che si è più volte cimentato nello sforzo immane della divulgazione scientifica
(non su "come si fa", ma su i "perché", sui significati, insomma).
"Che cosa dobbiamo assolutamente far in modo che i nostri ragazzi abbiano
nello zaino ?"
La risposta che mi ha sempre affascinato è la seguente
"quello che serve per andare per il mondo ... senza perdersi".
Saluti cordiali
Bruno Magatti.
A.S. Comunità di Como
>----Messaggio originale----
>Da: giovanni.caluri39 a gmail.com
>Data: 07/01/2012 17.38
>A: "'Discussioni sul MASCI [italiano]'"<masci a scoutnet.org>
>Ogg: [Masci] R: R: R: R: I Quaderni di S.A.
>
>> -----Messaggio originale-----
>> Da: masci-bounces a scoutnet.org
>> [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di
>> bruno-donata a libero.it
>> Inviato: sabato 7 gennaio 2012 14.51
>> A: masci a scoutnet.org
>> Oggetto: [Masci] R: R: R: I Quaderni di S.A.
>> Carissimi,
>> qualche anno fa l'ottimo Nando Paracchini ebbe la cortesia
>> di scrivere per il giornalino MASCI della Lombardia
>> ("In cammino") un prezioso articoletto nel quale spiegava
>> quella che è nota come Legge di Liebig (sì, proprio quello
>> del dadi !!) e i rischi che si corrono in una comunità,
>> se non se ne tien conto.
>[...]
>> Per quanto concerne un gruppo di persone, egli ricordava che
>> al "minimo" presente in un gruppo, quasi inesorabilmente,
>> finiscono con l'assestarsi:
>> - i contenuti di una conversazione (in un bar si finisce
>> col parlare di calcio o di cronaca nera)
>> - il livello di competenza della conversazione su temi
>> specifici (dice bene l'espressione "discorsi da Bar")
>> - la qualità del linguaggio (oggi, quasi ovunque,, il gergo
>> è da tutti infarcito di volgarità, senza che ciò generi
>> imbarazzo alcuno).
>> Alle volte la "legge del minimo" (di Liebig) ha anche degli
>> aspetti positivi,
>[...]
>Ecco.
>Era il 1971. L'ambiente la Centrale telefonica di Mestre.
>I protagonisti io, un paio di colleghi ed il mio capo.
>Stavamo installando il primo prototipo di centrale
>telefonica gestita da un computer. un prototipo ovviamente
>sperimentale, con una delle portine del computer pieno di
>una marea di file di lucine e file di interruttori,
>uno sotto ciascuna lucina e file di tasti da premere.
>Era la prima volta che tentavamo di utilizzare un disco
>magnetico per caricare il programma.
>dopo una serie di fallimenti e tentativi, alla fine trovai
>il bandolo della matassa e dissi: "Ingegnere, ci siamo,
>guardi, la sequenza giusta delle operazioni è questa".
>Facendo volare le dita tra tastini e interrutori, effetto
>di una lunga pratica, schiacciai trionfante l'ultimo tasto
>e le lucette cominciarono a blinkare nel modo corretto,
>le spie degli apparati di centrale si accendevano nella
>giusta sequenza ed i miei colleghi telefonici cominciarono
>a provare ad usare la ventina di telefoni di prova connessi
>alla centrale. chiamate esterne alla centrale, interne,
>mix delle une con le altre eccetera.
>"Guardi, ingegnere, è semplice: il problema sta nel loader,
>usando quello standard non puo' funzionare, ma se si caricano
>a mano dai tastini le prime sei istruzioni e si lancia a mano,
>va su tutto"
>
>"Bene bene Caluri, (all'epoca ci si chiamava per cognome e ci
>si doveva tassativamente dare del lei), forse ho capito, e
>allora facciamo così: lei mi scrive tutta la sequenza per far
>partire la centrale, e la batte a macchina (non esistevano
>ancora i word processor, sarebbero arrivati dieci anni dopo)
>Poi io spengo tutto e poi chiamo la signora che fa le pulizie,
>lei le mette in mano il suo foglio e le diciamo di leggere e
>eseguire una per una le istruzioni che trova scritte sul foglio.
>Se la centrale va in esercizio vuol dire che ha fatto un lavoro
>comprensibile, altrimenti vuol dire che le sue istruzioni sono
>incomprensibili e dovrà ricominciare.
>
>Quella lezione me la son portata dietro per il resto della
>mia vita lavorativa e anche fuori dai laboratori e dopo il
>pensionamento.
>Parlare semplice, non vuol necessariamente dire fare i discorsi
>da bar, ma parlare in modo che chiunque possa capire anche
>concetti complessi, dei quali nel corso del testo si puo' dare
>anche il termine specifico, e così si puo' insegnare con una
>certa facilità e si abitua pian piano "il popolo" ad usare
>(correttamente) la terminologia specifica.
>
>Del resto, chi ha familiarità con la matematica e chi
>al liceo ha tribolato con i logaritmi e la trigonometria,
>inorridisce per la cattiva abitudine dell'uso errato di
>termini come Estrapolare, che NON SIGNIFICA estrarre
>dati o termini da un testo, ma assieme al suo gemello
>INTERPOLARE, descrive l'operazione matematica (o grafica)
>con la quale si trovano i poli o punti di un grafico
>partendo dai poli o punti, noti, e, se l'andamento della curva
>che si cerca di costruire o prevedere, si trova tra due (ma
>di solito più di due soltanto) punti o poli, si dice che
>la curva ottenuta è INTERPOLATA tra i punti x e y, ma se si
>dispone di una serie di punti o poli e si vuol fare una
>"predizione" su dove dovrebbe trovarsi il punto o polo
>successivo allora si dice che il punto così trovato è
>ESTRAPOLATO dalla serie x y z ...
>Eppure ad usare in modo errato questo termine (ce ne sono
>una vagonata, ma con questo, gioco sul mio terreno), sono
>fior di politici, giornalisti e scrittori di grido vari.
>Ed il popolo (bue) (mal)educato, impara ad usare termini
>e parole nel modo sbagliato.... per darsi un'aria da
>saccente.
>
>Quindi la richiesta di "parlare come si mangia", non è
>quella di parlare approssimativamente, ma di saper
>esprimere in modo piano ma corretto e pulito i concetti
>che si vuol trasmettere.
>
>Chiedo scusa se mi sono messo in cattedra, ma quello di
>saper trasferire correttamente le idee e la conoscenza
>è sempre stato un mio cruccio.
>
>Y i S
>
>--
> .---.
> (..¦..)
>-_______..¦.._______-
>(-.-<_..\.¦./.._>-_-)
>..-_-<_..\+/._>-_-
>.......GioVanni- Caluri
>
>Giovanni.Caluri a alice.it
>(Lupo Volante)
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