[Masci] che disgusto!

Giovanni Caluri giovanni.caluri39 a gmail.com
Dom 12 Feb 2012 15:32:48 CET


Mettendo da parte un momento le nostre,
peraltro giuste, discussioni su metodo etc.
Vi passo questo documento, appena ricevuto
Questa segnalazione fa vieppiù aumentare il
disgusto verso certi personaggi che proprio
il "senso dello stato" non sanno manco cosa sia
e pur di tirar palate di m...a sui nostri ragazzi
con le stellette scendono a certe bassezze.
(e magari rubacchiando nel frattempo nelle casse
degli amministrati e anche dei propri elettori)

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.......GioVanni- Caluri

Giovanni.Caluri a alice.it
(Lupo Volante)
ScoutTag Regina Margherita (TO) (MASCI) A.S.
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domenica 12 febbraio 2012
La neve, l'Esercito e la cattiva informazione
La neve sommerge L'Italia, il paese è di fronte ad una vera e propria calamità
naturale e mentre le Istituzioni sono impegnate a soccorrere la  popolazione in
difficoltà, un manipolo di disinformati disquisiscono in maniera distorta ed
artificiosa sugli interventi dell’Esercito e delle Forze  Armate chiamate a
soccorrere le popolazioni.
I militari avrebbero, infatti, anteposto richieste economiche nell’assicurare
gli interventi a favore della gente sommersa dalla neve.
Cattiva informazione che rasenta una maldicenza che non può essere accettata in
quanto offende tutti coloro che in Patria e nei Teatri operativi si  sono sempre
impegnati e si adoperano a favore degli altri, spesso sacrificando la loro vita.

Molti amministratori locali, invece, dimenticando artatamente cosa prevede la
contabilità dello Stato e le norme che regolano i concorsi tra le  varie
Amministrazioni pubbliche, hanno dato in pasto agli organi di informazione
notizie distorte e falsate, probabilmente con il fine recondito di  gettare le
premesse per chiedere successivamente fondi straordinari alle Province.
Affermazioni proposte al pubblico da vari organi di informazione  senza essere
spiegate e che nessuna Prefettura, almeno per quanto noto, ha chiarito né
smentito pur essendo l’organo istituzionale deputato a  chiedere il concorso con
un atto "quasi percettivo".
Da quando le Forze Armate esistono, sono sempre intervenute spesso di iniziativa
di fronte a pericoli incombenti e comunque immediatamente quando  attivate dalle
Prefetture che si coordinano con i competenti Comandi Militari.
Lo hanno fatto sempre con un minimo di preavviso, applicando procedure
consolidate e pianificate prima dell'emergenza per garantire interventi
affidabili e con il massimo rapporto di costo/efficacia.
Sicuramente senza sottoscrivere contratti preventivi né tantomeno anteponendo
richieste economiche.
Costi logistici, indennità per il personale, non rappresentano priorità per chi
è abituato ad abbandonare il tavolo dove sta cenando con i propri  cari per
correre in soccorso dei connazionali, in qualsiasi circostanza, sia essa una
giornata qualsiasi od un ricorrenza tradizionale o famigliare.

Alla stessa stregua di tutti coloro che in circostanze di pericolo operano sul
territorio con le Forze Armate, anteponendo gli interessi della  collettività a
quelli personali.
Le Forze dell'Ordine, gli altri Corpi Armati dello Stato, i Vigili del Fuoco,
gli operatori di macchine operatrici, tutti i volontari ed i  dipendenti
pubblici e privati destinati ad impegnarsi per la collettività.
Chi ha lamentato di dover sostenere oneri economici per retribuire i militari lo
ha fatto in estrema malafede.
Non ha chiarito, infatti, il motivo dei costi che non rappresentano la paga di
"mercenari", come qualcuno ha anche lasciato intendere, ma una diaria  del tutto
simile a quella di un Sindaco o di un funzionario di Prefettura impegnato oltre
l'orario di lavoro, in condizioni estreme e fuori dalla  sede abituale.
Oneri che peraltro sono stabiliti da precisi disposti di legge e regolati nel
rispetto di accordi fra i vari Dicasteri e le varie Amministrazioni.
A costoro vorrei ricordare che in occasione della tragedia del Vajont,
dell'alluvione di Firenze e del Polesine, dei terremoti in Friuli ed in
Irpinia, dell'eruzione dell'Etna, della catastrofe di Sarno ed in mille altre
situazioni di calamità naturali che hanno colpito il territorio  nazionale, i
militari sono intervenuti immediatamente, con professionalità ed affidabilità.
In molte circostanze, peraltro, le stesse Autorità  Locali hanno sentito
l’esigenza di affidare ai Comandanti ai vari livelli la gestione ed il
coordinamento dei soccorsi al posto di Amministratori  locali più preoccupati
del ritorno politico piuttosto che dell’efficacia dell’intervento.
E’ avvenuto in Friuli, in Irpinia, durante l’eruzione dell’Etna ed in mille
altre occasioni forse troppo volte consapevolmente sottaciute da chi  doveva
invece informare.
Uomini con le stellette come quelli che da tre settimane sono impegnati ad
agevolare la ricerca dei dispersi della Costa Concordia e che la notte  del
naufragio della nave sono intervenuti per salvare i naufraghi.
Anche per costoro sono previste indennità e rimborsi di costi alle
Amministrazioni di appartenenza, ma nessuno, giustamente, ha gridato allo
scandalo.
Ancora una volta, invece in occasione di un’emergenza, si preferisce scaricare
le proprie responsabilità e mascherare le proprie carenze richiamando  problemi
che non esistono.
Una ulteriore dimostrazione di scarso senso dello Stato che sicuramente non ci
fa onore.
Sarebbe auspicabile, invece, una maggiore riconoscenza per tutti i servitori
dello Stato che sono sempre pronti ad impegnarsi per aiutare gli altri,  spesso
oltre le loro normali attribuzioni.
Chi ha il delicato compito di informare ha l’obbligo deontologico di fornire
notizie complete proponendo qualsiasi problema ma chiarendone i  contenuti e non
limitandosi “a lanciare il sasso e nascondere la mano”, parlando o scrivendo
”solo per dire".
Alla stessa stregua sarebbe più dignitoso che si avesse rispetto delle persone e
delle Istituzioni nel fare facile ironia da avanspettacolo.
In particolare chi è convinto di essere l’erede dell’ironia di Petrolini e,
modesto menestrello, ironizza sul nulla.
Sicuramente nell'emergenza che sta coinvolgendo il Paese l'intervento dei
militari è stato chiesto in ritardo rispetto ad eventi simili accaduti nel
passato, non perchè si stesse discutendo di costi o retribuzioni, ma, forse,
perchè chi doveva decidere ha esitato per errata valutazione.
Forse, questo è l’aspetto che potrebbe essere un motivo di approfondimento e
discussione, non la sterile polemica su una diaria giornaliera o  rimborsi di
costo, previsti per legge e non vincolanti l’intervento stesso.
10 febbraio 2012 – ore 11.00
Pubblicato da FERNANDO TERMENTINI a 10:54
•	http://www.fernandotermentini.itmail a fernandotermentini.it








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