[Masci] R: senza risposte/ una piccola riflessione
Fiorella e Alessandro
polarstar a iol.it
Ven 17 Feb 2012 21:10:54 CET
Ho seguito con attenzione il lungo dibattito che sotto diversi oggetti
(disgusto, non per tutti, senza risposte..) si è svolto sul mi piace , non
mi piace il MASCI.
Non credo di avere colto tutte le sfumature ma nella maggior parte dei casi
mi è parso un grido di dolore e rimpianto perché il MASCI non è, non solo
lAGESCI, ma non è lo scoutismo di quando io ero giovane.
La risposta alla domanda più frequente: perché il MASCI non cresce è nella
affermazioni della maggior parte delle persone che sono intervenute nel
dibattito. Non è stato, salvo in un caso, focalizzato la ragione di essere
del MASCI.
Non è, il MASCI, il luogo dove si rivive il mitico scoutismo giovanile; non
è necessariamente il luogo dove si deve fare qualcosa (menare le mani ha
scritto qualcuno), ma è una proposta di educazione per adulti.
Riporto a questo proposito quanto definito dalle linee programmatiche
approvate allultima assemblea (2010):
Il MASCI ha una missione fondamentale: Leducazione degli adulti.
Questo presuppone un primo e fondamentale atteggiamento: accettare che
leducazione continui anche in età adulta. Se non si accetta questo
presupposto non ha senso parlare né di MASCI, né di sviluppo né di mi piace
o non mi piace.
Ma non esiste educazione senza metodo ed il MASCI offre la possibilità di
una educazione attuata con un metodo ben strutturato e sperimentato che si
chiama scoutismo.
Il patto comunitario ci supporta fortemente in questo:
Siamo uomini e donne provenienti da strade ed esperienze diverse, ma uniti
dalla convinzione che lo scautismo è una strada di libertà per tutte le
stagioni della vita e che la felicità è servire gli altri a partire dai più
piccoli, deboli ed indifesi.
Apparteniamo alla grande famiglia dello scautismo e ci riconosciamo nei
valori espressi dalla Promessa e dalla Legge scout.
Siamo convinti che la nostra proposta sia valida per ogni persona che non
consideri l'età adulta un punto di arrivo, ma voglia continuare a crescere
per dare senso alla vita ed operare per un mondo di pace, più libero e più
giusto. Per questo motivo ci rivolgiamo a chi vuole continuare a fare
educazione permanente con il metodo scout e a testimoniarne i valori e a chi
si avvicina per la prima volta allo scautismo da adulto
Questo paragrafo ci guida su binari precisi richiamandoci ai valori espressi
dalla Legge e dalla Promessa, al riconoscere lo scoutismo come strada di
libertà, al lavorare per fare la felicità degli altri, allapertura a tutti,
anche coloro che non sono stati scout che sono una grande ricchezza del
Movimento.
Si tratta di fare, tutti insieme un grande sforzo, quello di declinare
valori e principi metodologici secondo i criteri di una adultità, intesa,
come recitano le linee programmatiche
capacità di discernimento, responsabilità e consapevolezza del proprio
compito.
Discernimento, responsabilità e consapevolezza ci indicano il modus
operandi, nel nostro quotidiano per essere adulti ma anche per essere adulti
scout. Cosa è il discernimento se non lapplicazione dello scouting (vedo,
comprendo, agisco, verifico)? Quanto ci richiama alla responsabilità lo
scoutismo (art. 1 della Legge)? Quanto ci insegna lo scoutismo ad essere
consapevoli del nostro compito (Estote Parati presuppone competenza).
Se questo vuol dire essere, nel quotidiano testimoni del nostro essere scout
ha senso un Movimento? Lo ha nella misura in cui si riconosce che
leducazione secondo il metodo scout non è un fatto privatistico ma è nelle
comunità che si cresce.
Ma tutto questo non risponde alla domanda perché il MASCI sia poco
appetibile soprattutto da coloro che lasciano (o non lasciano lAGESCI).
Personalmente non credo che sia lAGESCI il bacino principale del nostro
sviluppo o almeno non lo sarà fino a quando non saremo in grado di
comunicare che siamo un modo diverso di testimoniare lo scoutismo, che il
nostro può anche non essere un servizio visibile ma vissuto nella
quotidianità, espresso con competenza e vissuto con responsabilità e con
gioia. Se il MASCI sarà vissuto come un luogo di ritrovo di una Co.Ca. più
anziana o, peggio, di nostalgici non vedo le ragioni per cui si debba
lasciare la propria Comunità AGESCI. Se saremo capaci di esprimere la
testimonianza di adulti che credono nella strada di libertà che lo scoutismo
insegna, se saremo capaci di trasmettere il messaggio che è la comunità il
luogo della crescita del singolo potremo pensare di intercettare quelle
persone che, dopo un certo percorso solitario (molte provenienti dallo
scoutismo, ma non necessariamente) vogliono ritrovare la gioia di
confrontarsi con altri adulti, condividerne i valori e confrontarsi
allinterno di una comunità.
Alessandro MOLINARIO
COMUNITA RIVOLI STELLA POLARE
PIEMONTE
Maggiori informazioni sulla lista
Masci