[Masci] Il TAV, i grillini ed il buon senso
giovanni.caluri
giovanni.caluri a alice.it
Sab 23 Mar 2013 19:22:03 CET
Ricevo da un vecchio del TO XXIV e giro a voi tutti
questa mail.
Ho lavorato tanto tempo fa per la Westinghouse
Air Brake & Signal, (WABCO) una delle più grandi
compagnie che si occupano di segnalamento
e sicurezza delle ferrovie, e posso dire che
questa analisi è ineccepibile dal punto di vista
tecnico.
In più dirò che il nostro è ingegnere che ha
avuto un importante studio da profssionista
e appassionato di ferrovie, non solo per questioni
di lavoro.
Le considerazione politico economiche non le
faccio io, ma devo dire che discendono dal buon senso
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Object: Il treno dei desideri
Chi di voi segue talvolta almeno un paio di dibattiti televisivi, avrà
certamente ascoltato le sparate di Vittorio Sgarbi, che definisce i grillini
degli "ignoranti come capre". Egli si riferisce più che altro alla materia che
lo appassiona, cioè l'arte.
Personalmente ritengo che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, e che tra
i grillini vi siano anche delle persone colte e intelligenti. Ma...
E' il movimento, il M5S, nel suo complesso, che non mi convince mica poi tanto.
Un capo carismatico, senza il quale il movimento non esisterebbe affatto (come
il PDL, toh!), un capo che non ammette il dissenso (in realtà questo guaio
sussiste in tutti i partiti politici, compreso il PD), un capo che utilizza a
piene mani, anzi a piena bocca, il turpiloquio (cosa che, a quanto si è visto,
non coinciderebbe con il nostro stile)...
Ma qui mi preme fare notare che, almeno sul fronte del TAV, i grillini sono
davvero delle capre, se non altro perchè pretendono di scavalcare le Alpi
proprio come le capre di montagna.
A parte il fatto che si dovrebbe dire "IL" TAV, e non "LA" TAV, dal momento che
"TAV" è di genere maschile (TRENO ad Alta Velocità), e poi non è vero che sia
"TAV", ma dovrebbe chiamarsi "TAC" (Treno ad Alta CAPACITA'), lasciamo perdere
la grammatica e i peli nell'uovo e spieghiamo perchè i grillini, sull'argomento
TAV, sono davvero ignoranti come delle capre.
Non ritenendomi competente in tutti gli aspetti socio-politico-economici della
questione, mi limito alle considerazioni che fanno parte delle mie conoscenze
tecniche e professionali.
1)- La questione "risparmio energetico" e "protezione ambientale".
Secondo voi, è la stessa cosa portare un treno di molte centinaia di tonnellate
all'altitudine di 1350 metri sul livello del mare (traforo del Frejus) e
portarlo invece soltanto a 750 metri di quota (Chiomonte)? Quante tonnellate
all'anno di petrolio si bruciano in più nella prima soluzione? A quanto
inquinamento dell'aria in più corrisponde la prima soluzione? Non pretendo che
lo facciate, ma sarebbe bello determinare, in numeri, il lavoro meccanico in
più, quindi la potenza necessaria in più, quindi il maggiore consumo di risorse
e relativo maggiore inquinamento che affligge la Val di Susa (e non solo essa)
nella prima ipotesi (utilizzo della linea "storica")!
2)- Si dovrebbe sapere che il lavoro meccanico necessario per muovere un
treno (e quindi la potenza necessaria) non dipende soltanto dal dislivello che
esso deve superare, ma anche dalla tortuosità della linea. Un treno in curva,
specialmente se la curva è a raggio ristretto, viene afflitto da un notevole
attrito di rotolamento, molto maggiore che in rettifilo o in curve più ad ampio
raggio. La linea "storica" del Frejus è molto tortuosa, oltre che soggetta a
pendenze notevoli.
3)- La resistenza massima degli organi di aggancio.
In alcune tratte, la livelletta (= pendenza) della linea raggiunge il 30 per
mille.
Ciò significa che il treno deve salire di 30 metri ogni chilometro.
Questa pendenza incide sensibilmente sullo sforzo applicato ai ganci del
locomotore e dei carri trainati.
La tangente trigonometrica di questa pendenza vale 0,03 e quindi, oltre alla
forza necessaria per vincere gli attriti, i motori dovranno superare anche una
componente di resistenza orizzontale in più, che va ad aggiungersi al peso del
treno, pari nel nostro caso a circa 3 tonnellate ogni 100 del peso del treno
(tenete conto che il peso del solo locomotore può superare tranquillamente le
100 ton!)
Siccome gli agganci dei veicoli ferroviari sono unificati in Europa, e quindi
NON si possono modificare, essi hanno dei limiti dimensionali e di resistenza
che non accettano sforzi di trazione superiori ad un certo livello.
Quindi, sulla linea "storica" della Val di Susa, niente treni troppo lunghi
e pesanti! Di fronte all'obiezione che la linea è "sotto-utilizzata" traetene
voi le conseguenze.
Insomma, temo proprio che Sgarbi abbia ragione...
JdB
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