[Masci] É più facile agitare una bandiera ideologica o spalare letame per concimare il seminato e far crescere ciò che sarà il cibo di domani?
giovanni caluri
giovanni.caluri a alice.it
Mar 13 Maggio 2014 21:23:13 CEST
Ho ricevuto, inviato a "utenti sconosciuti" un messaggio intitolato
"lavoro e non bombe"
mi spiace essere lungo, ma vi chiedo di seguire questa serie di date
1955 - inizio della mia vita lavorativa - operaio.
<<<<<Orario di lavoro: 48 ore la settimana, due settimane di ferie
(Inclusi sabato e domenica)
4.000 lire la settimana di cui 1000 di trattenute INPS E INAM -
1960 – Finito il quarto anno, di ITIS (serale) vengo assunto come
quadro in un'industria.
Per gli impiegati il contratto di lavoro dei metalmeccanici prevede
80-90 mila lire mensili (già molto di più della mia paga da
operaio), la tassazione, tra INPS, tasse varie e cassa malattia
viaggia attorno al 25%
<<<<<1960
le lotte sindacali dei metalmeccanici a cominciare dal '57 hanno
portato l'orario di lavoro a 44 ore e, /_per i soli impiegati_/ le
ferie erano di TRE SETTIMANE!.
Sabati interamente liberi per tutti!
dal 1963, 4 anni a MOgadiscio, non contano, poi rientro in Italia.
<<<<<1967
le lotte sindacali dei metalmeccanici in quegli anni avevano portato
l'orario di lavoro a 42 ore e, per tutti le ferie erano di TRE
SETTIMANE più le festività lungo l'anno.
<<<<<1971 - 72
le lotte sindacali hanno portato l'orario di lavoro a 40 ore e, per
tutti, le ferie sono di 22 giorni lavorativi più le festività lungo
l'anno.
<<<<< 1980
In elettronica e informatica, viene pubblicato il seguente enunciato
espresso da Gordon Moore e noto come “prima legge di Moore”:
«Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso
relativo, raddoppiano ogni 18 mesi.»
Questa legge, empirica, ma mai smentita da quando è stata enunciata
porta a delle conclusioni sconcertanti:
La catena di montaggio così come concepita da Ford e Taylor che
tanto opprimeva ed alienava l'Operaio FIAT costretto a stringere
tutto il giorno lo stesso bullone, viene man mano smontata.
A stringere quel bullone arrivano dei robots, che sanno fare (se
correttamente programmati), lo stesso lavoro in una frazione di
tempo, senza per questo sentirsi alienati: sono macchine.
Le conclusioni ancor più sconcertanti vengono dal mondo della
produzione: La “resa media” di un dipendente (ma in generale di un
qualunque lavoratore) dagli anni 60 al 2000 si è DECUPLICATA.
Sia esso un operaio d'ordine che maneggia (o più che altro
sorveglia) dispositivi molto più sofisticati di quelli maneggiati
dai predecessori, sia una segretaria che ha permanentemente in mano
strumenti che vanno dal cellulare al PC, sia un manager che ha a
disposizione strumenti di analisi estremamente sofisticati.
Le industrie automobilistiche che per la produzione annua
impiegavano mezzo milione di persone, oggi producono la stessa
quantità con 70-80 mila dipendenti.
Questo non significa che i costi netti di produzione si siano
ridotti con lo stesso ritmo, tuttavia...
Cosa facciamo fare a quelli esclusi dal mondo della produzione?
Per favore non mi si citino le c.d. “nuove professioni”, possono
impegnare si e no il 20% dei forzatamente esclusi
Dal 1955 al 1972, gli orari e le condizioni del lavoro sono
profondamente cambiate sopratutto per i dipendenti, ma il riflesso è
stato su tutto il mondo del lavoro
Da quella data ad oggi, è passato quasi il doppio di tempo.
NULLA É CAMBIATO NEGLI ORARI DI LAVORO E NEL POTERE D'ACQUISTO DEGLI
STIPENDI (E PENSIONI).
Che senso ha aumentare la tassazione di chi lavora per poter pagare
la cassa integrazione a chi il lavoro l'ha perso?
Anche l'invenzione dei “contratti di solidarietà” cos'è se non una
riduzione complessiva delle ore di lavoro del singolo dipendente –
facendo pagare al dipendente e non riducendo gli utili del
“padrone”?.
Da scout che non è quello che CERCA la strada, ma come ha insegnato
Mario Sica è “colui CHE TROVA i sentieri”, da ragazzo ho imparato a
stare alla larga da “Il cucù e i ciarlatani” citati da B.P., e
vedermi attorno (non basta guardare, occorre vedere).
E quindi ORA pongo la domanda:
Lavoro e non bombe?
Ma davvero basta una marcia ammucchiati assieme a tanti che non
puoi essere sicuro voglia le stesse cose che vorresti tu, per
ottenere lavoro?
Siamo sicuri che valga la spesa impiegare del tempo e delle energie
in tutto ciò, quando occorrono teste fini che studino con onestà ed
a fondo il problema e prima cerchino, ma poi TROVINO una soluzione
ragionevole, includendo nei parametri del problema il dato “Legge
di MOORE” e le sue conseguenze?
É più facile agitare una bandiera ideologica e fare una camminata o
spalare letame per concimare il seminato e far crescere ciò che sarà
il cibo di domani?
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.......GioVanni- Caluri
Giovanni.Caluri a alice.it
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