[Masci] c'è gioco e "gioco"

giovanni caluri giovanni.caluri a alice.it
Mer 1 Ott 2014 16:39:39 CEST


dall'editoriale di Avvenire di oggi 30 settembre -
Per noi, per Luciano (Ferraris), giocare è stato un modo di
imparare, di "simulare la vita" per saperla affrontare senza troppi
patemi.

Questo panorama che viene descritto in queste righe fa venire i
brividi.

E lo scout che siede a Palazzo Chigi cosa fa in proposito?
==========================================================


-- 
        .---.
       (..¦..)
-_______..¦.._______-
(-.-<_..\.¦./.._>-_-)
..-_-<_..\+/._>-_-
.......GioVanni- Caluri
Giovanni.Caluri a alice.it
(Lupo Volante)
ScoutTag Regina Margherita (TO) (MASCI) A.S.
Uno dei "vecchi del TO XXIV" di Luciano Ferraris

--------------------------
"AVVENIRE"
 - 30 settembre 2014 
EDITORIALE

AZZARDO: LA 'LOGICA' DEI MONOPOLI

DANNO ERARIALE?

LEONARDO BECCHETTI 

Qualcuno ha considerato per un bel po’ noi italiani la 'tribù con
l’anello al naso', l’unica tra tutti i Paesi del mondo destinata a
beccarsi senza reagire, cioè senza alzare argini, slot machine in
(quasi) tutti i bar del proprio territorio nazionale. Sappiamo poi
come è andata. Diverse realtà sociali (tra cui il movimento SlotMob
sostenuto dalla campagna d’informazione di 'Avvenire') hanno reagito
contro l’imbarbarimento e il crescere del distruttivo fenomeno della
ludopatia, ovvero del gioco d’azzardo compulsivo. E hanno spinto la
classe politica del Paese a cercare un equilibrio diverso che superi
errori e contraddizioni evidenti. Come quella di un vizio – il fumo
– per il quale facciamo fuoco e fiamme mettendo messaggi di morte
sui pacchetti di sigarette per spaventare gli acquirenti, mentre un
altro vizio – il gioco d’azzardo – invece lo pubblicizziamo
ingannevolmente a ogni piè sospinto, e persino come panacea per ogni
problema economico- esistenziale, attraverso tutti gli schermi (tv
pubblica in primis) e con pubblicità su magliette di squadre di
calcio e pompe di benzina. La proposta di legge che è stata
finalmente articolata si fonda su tre punti essenziali: divieto di
pubblicità, distanza minima da luoghi sensibili (scuole, oratori…)
degli apparecchi e introduzione di sistemi per rendere obbligatoria
l’identificazione dei giocatori (tessera sanitaria) anche per
evitare il rischio riciclaggio.

Un’iniziativa di buon senso, che dopo lo stralcio di misure analoghe
da provvedimenti precedenti anche il governo – l’allora
sottosegretario Legnini lo ha dichiarato proprio a questo giornale –
si è impegnato a realizzare entro la fine del 2014. Limiti giusti,
ma davanti ai quali gli stregoni della 'tribù con l’anello al naso'
agitano oggi lo spauracchio del «danno erariale» e del «danno
irreparabile al Pil» e alle entrate fiscali paventando 9-13 miliardi
di perdita per le casse dello Stato. «Da far tremare i polsi», fa
eco qualche solerte cronista che ha ripreso altrettanto preoccupato
la nota dei Monopoli di Stato che formulava l’inquietante
previsione.

Quando i tacchini fanno l’analisi costi-benefici del 'Giorno del
ringraziamento', o gli agnelli del pranzo pasquale, è legittimo il
sospetto che le preoccupazioni siano lievemente esagerate. E la nota
in questione non fa eccezione. Come è possibile preventivare un
«danno» così elevato quando l’azzardo tramite slot machine (AVT e
WLP) ha portato nel 2013 – come ci ricorda la stessa Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli – a entrate fiscali per circa 4,3 miliardi?
Approfondendo la nota, il mistero si fa più fitto quando leggiamo le
prime cifre. L’agenzia è molto preoccupata per la «riduzione» di
entrate da azzardo che quantifica per l’anno in corso nella (molto
minore) cifra di 200 milioni che addebita a tre principali fattori:
la recessione, l’aumento del prelievo sui giochi (mirabile esempio
di 'curva di Laffer', cioè di minore gettito per una presunta spinta
a evadere) e l’entrata in vigore delle prime disposizioni regionali
sulla distanza minima delle slot dai luoghi sensibili ( Trentino
Alto Adige, Veneto, Liguria, Lombardia, Puglia). Dovendo dividere
l’effetto in tre parti (non sappiamo in mancanza di analisi ad hoc
se eguali o no), fate voi il conto dei terribili effetti sulle casse
pubbliche di quanto deciso sinora in materia di contrasto alla
famigerata ludopatia.

Spulciando la nota arriviamo finalmente al dunque e scopriamo cosa
partorisce la terribile previsione e come può il topolino (la
perdita di 200 milioni diviso tre) partorire la montagna (la perdita
attesa di 9-13 miliardi). La fosca previsione dell’Agenzia è che gli
operatori del settore impiegheranno tre anni a sostituire le
macchine attuali con quelle dove è necessario dare i dettagli della
propria tessera sanitaria per giocare. E che in questi tre anni
tutto si fermi. 4 per 3 fa 12 e il gioco è fatto. Che nell’economia
del terzo millennio esista un settore produttivo (!) che impiega tre
anni per introdurre una piccola modifica negli apparecchi è
veramente poco credibile (senza contare l’effetto keynesiano della
rottamazione delle vecchie macchine e della sostituzione con le
nuove). Per disinnescare la fosca profezia basterebbe introdurre una
norma transitoria che consente nell’intervallo che precede
l’introduzione delle nuove macchine (6 mesi? un anno?) di continuare
a utilizzare le vecchie e il gioco (d’azzardo) è fatto. E pure i
danni che produce (esistenziali, sociali ed economici) sono
purtroppo garantiti. Anche se questi ultimi l’Agenzia ministeriale
si guarda bene dal sottolinearli e, anzi, tende – più ancora che a
sminuirli – a ignorarli completamente.

Si perfeziona, così, il giochino di sottometterci a un Pil che ha
uno sguardo strabico sulla felicità dei cittadini ed è sempre più
taroccato da 'beni' che a essa non contribuiscono. Un giochino molto
pericoloso... Se il metro fosse davvero questo, dovremmo fare molta
attenzione. Battersi per ridurre la dipendenza da gioco d’azzardo e
droghe e per impedire contrabbando e la tratta delle donne destinate
alla prostituzione non sarebbe da considerare un impegno teso a
migliorare la qualità delle relazioni interpersonali (e anche tra
gli Stati) nonché a produrre una riduzione delle spese di difesa e
sicurezza, ma una minaccia. Se tutte queste 'cattive notizie' – meno
azzardo, meno droghe, meno traffici di merci illegali e di persone –
accadessero insieme, secondo la 'logica' dei Monopoli, saremmo
veramente rovinati. Chi risarcirebbe il danno erariale?

Leonardo Becchetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Maggiori informazioni sulla lista Masci