[Scouts-it] scout

Don Romano rcnico a tin.it
Mer 26 Dic 2007 22:05:42 CET


Cari amici, se non avete altre priorità, avrei piacere che deste questi valori nel complesso delle attività dei campetti invernali. Ognuno dei tre racconti sottolinea l'importanza di non arrendersi davanti alle difficoltà e di non piagnucolare se si rimane soli o in pochi .Vedrete che ci sarà anche da sorridere. - D.Romano

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"GUIDA DA SOLO LA TUA CANOA" : CATECHESI SUL CORAGGIO DI AFFRONTARE I PROBLEMI ANCHE DA SOLI.

Di uno scout si possono dire molte cose ma la prima  che  viene alla mente è proprio quella evocata dalla frase di BP : "Caro scout, da te mi aspetto che non ti arrenda davanti alle difficoltà anche se rimani da solo; quindi guida la tua canoa,anche se devi remare contro-corrente e senza l'aiuto di nessuno".

  Per tale motivo si è fatta la scelta di presentare le icone di   personaggi che DA SOLI  , senza la folla ma SORRETTI DA DIO , hanno lavorato per costruire una società nuova , a misura di uomo.

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 A)DON ORESTE BENZI E L'ANNUNCIO DI DIO AD UNA CITTA' DISTRATTA E GAUDENTE COME RIMINI.

1)Don Oreste nasce il 7  luglio 1925 da una famiglia di contadini , a venti chilometri da Rimini. La sua famiglia è poverissima ma lui con i suoi 4 fratelli si vogliono molto bene. Le fatiche dei campi li rafforzano nell'anima e nel corpo.  Don Oreste non verrà mai meno a questa sua identità "campagnola" anche quando avrà occasione di presentarsi a potenti della terra (fra cui il presidente degli USA, Bill Clinton) o negli esclusivi salotti televisivi. Anzi , scriverà un libro proprio sulla sua tonaca "lisa" , vecchia e consunta. Anche la foto ufficiale che appare sui giornali e sulla sua tomba lo rappresenta con un colbacco piuttosto malandato, un colletto da prete mezzo  slacciato ed un vestito da prete di campagna.

2)Don Oreste è costretto ad andare nel seminario di Urbino perché la quota di soggiorno nel seminario di Rimini (pur bassissima) non è alla portata della sua famiglia.

3)Divenuto prete nel 1949 , subito si butta a capofitto nel servizio con i giovani , partendo da quelli che per primi staccano la spina dalla Chiesa, i pre-adolescenti, quelli cioè che , dopo la Cresima, si fanno un dovere di lasciare i contatti con Dio e la sua Chiesa.

4)Don Oreste è tristissimo per  questo genere di cose : allora si allea con la Azione cattolica (di cui è assistente) e con lo scautismo : presidente di entrambe le realtà è Luigi (Gigi)  Zangheri, un mitico esponente della cristianità riminese , capace  di spendere  i soldi di tasca sua per fare un servizio ai giovani.

5)Assieme a Gigi Zangheri e a Giampaolo  Guaraldi , capo scout che funge da autista, partono alla volta dei paesini dell'entroterra per animare i gruppi .

Usano una vecchia Jeep residuato di guerra. Ogni tanto l'autista avvisa: "Gigi, Don Oreste : la benzina sta per finire: cosa facciamo? - Diciamo un altro rosario." Ovviamente la Jeep sta a sentire e prosegue il suo cammino ma spesso anche lei si ferma. Allora tutti scendono e cominciano ad armeggiare con chiavi e cacciaviti. Se poi la macchina non parte , c'è  la soluzione : un calcio.

"Un calcio? - direte voi- Che le jeep vadano avanti con le Ave Maria è risaputo  : ma il calcio, cosa c'entra?" 

C'entra invece: come è scientificamente documentato, le Jeep sono permalose. Se qualcuno le sferra un calcio, esse se ne hanno a male e riprendono a ruggire. Così accadeva spesso a quella di Gigi e Don Oreste.

6) Poi,   mentre i grandi sono dentro, Giampaolo rimane fuori. Finita la riunione (è lo stesso Don Oreste che racconta , divertitissimo) , escono e vedono tutti i bambini del paese che giocano con Giampaolo. 

                                                             Gli dicono:

"Giampaolo, cosa è successo?

  + Sai, mi annoiavo a stare qui fuori senza far niente, così ho riunito i bambini del paese per farli giocare."

 

7) Divenuto padre spirituale nel seminario di Rimini (1953), i seminaristi fanno la fila anche di 4 ore pur di andare a parlare con lui e a confessarsi.  Un giorno , contravvenendo alle rigide regole del tempo, rischiando una solenne ramanzina, fa venire anche gli scout. Uno di loro,in uniforme  si ferma con noi in cortile, durante la ricreazione. Subito attorniato , lo tempestiamo di domande sugli scouts che a noi appaiono esseri super-umani, capaci di fare tutto. Giampaolo risponde pacatamente e poi  comincia a descrivere esattamente come era la parete del palazzo alle sue spalle. Noi lo stiamo a guardare sbalorditi e poi andiamo via dicendoci tranquillamente : "Per forza sa fare così: è un biscuit".

 

7)Rattristato  perché solo i ragazzi più ricchi possono andare in villeggiatura, Don Oreste sostiene Gigi nel comprare una terra nella vicina Poggiorimini ma poi si dice: "Anche i figli dei poveri devono poter andare sulle Dolomiti. Per tale motivo, costruirò per essi un albergo  da favola."

8)Detto fatto, ingaggia un grande architetto di  Roma e fa nascere la casa "Madonna delle Vette" ad Alba di Canazei. E' un trionfo di applausi e di pubblico ma .. mancano i soldi. Cosa fare? Semplice : andiamo in America. Dove? Dove Dio ci porterà.

9)Don Oreste parte davvero  per l'America. Riesce a parlare agli oriundi italiani e convince uno di essi a dargli una notevole somma per la casa. Tornato in Italia, a noi che lo avevamo visto partire in mezzo a mille critiche , risponde: "Ve l'avevo detto che esiste la Provvidenza? Adesso ci credete sì o no?"

10) Arriva il 1968, Don Oreste finisce di fare il padre spirituale in seminario e va parroco in una località povera alla periferia di Rimini, la zona della Grottarossa. Ivi comincia una pastorale nuovissima, fatta di contatti con la gente in casa loro,senza attendere che essa si rechi in chiesa.

Nel frattempo fa scuola di religione nei licei statali. E' il  '68 e la contestazione miete vittime su vittime. Una di queste è l'ora di religione, contestata duramente perché vista come funzionale al sistema, cioè ai ricchi . La contestazione studentesca  è così feroce che arriva a teorizzare di sparare ai ricchi ed ai professori venduti ad essi. Chi si professa cristiano non rischia soltanto un furibondo contraddittorio in pubblico ma anche la vita. Don Oreste fa scuola e non nasconde le sue idee: non soltanto i ragazzi non escono dalla sua classe ma addirittura svuotano le classi vicine per andare a sentire lui, lasciando i professori soli  sulla cattedra.

11) Tuttavia il cuore di Don Oreste è in parrocchia. Passati pochi mesi dal suo arrivo, un giorno riceve la visita di una famiglia di immigrati, senza lavoro né casa. Senza por tempo in mezzo, chiede ad un privato di dargli in prestito una vecchia casa tutta diroccata. Lui stesso va in giro a cercare il materiale e sistema l'abitazione.

Si sparge la voce : cominciano ad arrivare a lui i poveri, gli handicappati, gli emarginati di ogni tipo. Egli non dice di no  a nessuno.

12)Si accorge che i poveri più poveri sono quelli che non hanno Dio : inventa allora quello che è il suo capolavoro pedagogico: le case-famiglia. Esse sono delle vere famiglie piccole dove due figure paterna-materna prestano se stesse ai loro figli naturali ed a quelli portati dalla Provvidenza. Incredibilmente, con questa formula, le adesioni si moltiplicano a dismisura, tanto che gli chiedono di aprire altre case-famiglia un po' in tutto il mondo.

 I suoi contatti con le massime autorità mondiali diventano routine ordinaria.

13)Noi preti suoi compagni di presbiterio stiamo a vedere e - purtroppo - non gli diamo il minimo aiuto perché vediamo che si espande troppo, che fa debiti, che non sta mai in parrocchia, che ripete sempre le stesse cose, che rischia lo scandalo contattando gente malfamata  ecc.. In poche parole, si ripete anche con lui la frase di Gesù: "Nessuno è profeta in patria."   Questa incomprensione di noi preti deve essere stata la sua vera sofferenza nascosta: tuttavia, come sempre , NON HA SMESSO DI GUIDARE DA SOLO LA SUA CANOA, cioè non si arreso davanti alle difficoltà.

14)Intanto la sua fama si espande: i libri scritti da lui con i massimi editori nazionali vanno a ruba ; le interviste alla televisione si moltiplicano; il ricavato di grandi spettacoli televisivi va sempre più spesso a suo favore.

15)L'ultima  battaglia  che colpisce la fantasia della gente è la sua lotta alla prostituzione. Il suo ragionamento è semplice: "Se noi combattiamo la schiavitù dove una persona è comprata al mercato come un oggetto qualsiasi, perché non dobbiamo ostacolare la prostituzione dove una persona si fa usare a pagamento?" Di persona, rischiando le vendette dei protettori, va di notte a cercare le ragazze gridando una frase  emblematica: "Do you love Jesus?-Ies, rispondono le ragazze quasi tutte nigeriane. "I'm a catholic priest ; believe to me : i' will offer to you a freedom. "

Questa immagine di Don Oreste che  percorre strade malfamate per raggiungere le prostitute colpisce la fantasia: a centinaia, da tutta Italia, arrivano aiuti per far sì che le case - famiglia allestite per accoglierle possano vivere.

16)Arriva il 2 novembre 2007 : Don Oreste sente che il suo cuore se ne sta andando. Chiede all'amico della prima ora, Don Elio Piccari, di ricevere l'Unzione degli Infermi ma poi non si dà per vinto: si siede su una poltrona e comincia  a sfogliare la corrispondenza .Verso le due di notte muore.

17) La notizia si sparge come un baleno. Dapprima si pensa di celebrare il funerale nella sua parrocchia, poi nel duomo (capace di 1500 posti) poi ci si accorge che la folla è strabocchevole. Alla fine si opta per il massimo contenitore  di Rimini, la fiera, l'unica che può ospitare almeno 10.000 persone. 

  Rimini, città ricca, capitale del "divertimentificio", dichiarata dal New York Times "città da non perdere quando si fa un giro in Europa",  si  mobilita da cima a fondo per questo prete che l'aveva attraversata tutta quanta per annunciare Cristo.

  I funerali si svolgono in mezzo ad una commozione e serenità incredibili: a nessuno viene in mente che Don Oreste non c'è più : tutti pensiamo che con lui ora finalmente si può parlare in pace: prima era sempre occupato per soddisfare mille richieste, ora è tutto per me. Anche per me ( Don Romano )  che da ragazzo gli ho  aperto cuore di quindicenne svogliato; io lo considero  il mio secondo padre: solo per merito suo sono diventato prete ed anche - diciamolo - appassionato dello scautismo . Infatti egli aveva un gruppo scout nella sua parrocchia.

18) Ora Don Oreste non è più fisicamente in mezzo a noi ma , ogni volta che è possibile, lo citiamo come se fosse presente . Una delle frasi che mi sono rimaste impresse, in mezzo alle innumerevoli chiacchierate fatte,  è la seguente : " Le cose giuste prima si fanno e poi si pensano. Se ci si pensa sopra troppo , alla fine non ci si muove mai".

Ed anche : " I poveri più poveri non sono quelli che hanno il portafoglio vuoto: prima o poi riusciranno a riempirlo. I poveri più poveri sono quelli che non hanno Dio o un ideale per cui vivere: a questi bisogna rivolgersi con tutte le forze."

19) Proprio come quando cominciò, nel lontano 1949, dedicandosi ai giovani.

B)ALBERTO MARVELLI E LA RICOSTRUZIONE DI UNA INTERA CITTA'.

1) A Rimini,figlio di un bancario e di una mamma dalle lontane origini tedesche,Alberto Marvelli   cresce come un ragazzo robusto e allegro.

2)Nell'oratorio dei salesiani è un idolo: quando arriva lui,col suo vocione potente,si organizzano i giochi più  lunghi e turbolenti.

Terminato di giocare,Alberto è sempre il primo ad accettare l'invito dei padri salesiani per andare in chiesa a pregare.

3)Si iscrive al liceo classico dove ha per compagno di classe il grande regista Federico Fellini:malgrado che Fellini sia un  canzonatore di coloro che vanno in chiesa,Alberto non si lascia spaventare.La frase di Gesù che  sorregge Alberto è :Non temete coloro che possono uccidere il corpo: temete piuttosto coloro che possono uccidere e il corpo e l'anima e portarvi nella Geenna (=inferno) .  Se uno  si vergognerà di me davanti agli uomini, anche io mi vergognerò di lui quando comparirà davanti al Padre mio.Allora voi mi direte:Non ti ricordi di me? Io allora risponderò:No, ti sei vergognato di me davanti agli uomini, anche io mi vergogno di te  davanti al Padre mio.

4)Dopo la maturità,Alberto si iscrive ad ingegneria; la guerra è imminente.

  Chiamato a fare la visita militare di tre giorni,anche se sa che non sarebbe mai tornato in quella città del Veneto,Alberto organizza i ragazzi del posto con uno slancio incredibile. Ancora oggi c'è gente che si ricorda di quel riminese  matto che in tre giorni ha fatto parlare di sé la piccola cittadina veneta.

5)Scoppia la guerra: approfittando della sua buona conoscenza del tedesco e del nome della  madre,Alberto aiuta tutti con un coraggio assoluto:una volta,distraendo le guardie tedesche,riesce a far evadere un intero vagone di deportati. La SS gli dà una caccia spietata ma Alberto si salva usando anche tecniche di sopravvivenza imparate dal suo amico Gigi Zangheri,presidente della Azione Cattolica e degli scouts.

 L'affetto di Alberto per Gigi è immenso.La collaborazione fra scouts e Azione Cattolica è così intensa e fraterna  che è fatica distinguerli l'uno dall'altro.

6)Passata la guerra,Rimini è un cumulo di macerie così tanto che si pensa addirittura di trasferire la costruzione della città in un'altra parte.

Alberto è dirigente della Azione Cattolica e della Democrazia Cristiana ;il Comune è in mano ai Comunisti,acerrimi nemici della prima e della seconda.

Malgrado ciò,i Comunisti decidono che ad Alberto Marvelli vada l'assessorato comunale più importante di tutti: quello della ricostruzione.

7) Alberto non si tira indietro: va in Comune alle 7 del mattino e vi rimane fino alle 3 o alle 4 del pomeriggio,ascoltando tutti e cercando di aiutare ognuno,anche con i suoi soldi personali.Malgrado fosse un ottimo ciclista,ogni tanto lo vedono tornare a casa a piedi perché ha regalato la sua bicicletta!

8)Ogni giorno Alberto va alla Messa e fa la Comunione; talora può  farla solo alle 4 del pomeriggio. Siccome allora era obbligatorio il digiuno assoluto dalla mezzanotte sia dal cibo che dall'acqua,Alberto resta senza mangiare e bere per oltre 16 ore!

9) Una sera Alberto inforca la sua fida bicicletta e si avvia verso un quartiere di Rimini per fare una riunione. La strada è tutta dissestata,l'illuminazione è assente...:un camion militare alleato,correndo a velocità pazza nella notte,travolge Alberto e scompare nel buio.

10) Al funerale,un corteo lungo quasi 4 chilometri accompagna Alberto al cimitero: nella  sorpresa  generale,un numero enorme di poveri  espone  una lista lunghissima di favori ricevuti dal giovane militante della Azione Cattolica.

Ora  l'ingegner Alberto Marvelli,copia fedele del grande giovane torinese Piergiorgio Frassati,, riposa nella  chiesa  di S.Agostino nella città di Rimini. Anche lui sarà annoverato fra i Santi  ricostruttori di questo nostro incredibile  Paese che sa generare eroi anche nel mezzo delle situazioni più impensabili.

                                                DOMANDE

A)Alberto Marvelli,pieno di doti fisiche e morali,avrebbe potuto pensare a se stesso e farsi una grande carriera da dirigente industriale.Collaborando con la Azione Cattolica e gli scouts ha invece lasciato una traccia indelebile: come possiamo imitarlo?

B)Con lo sport e le uscite,Alberto attirava moltissimi giovani all'oratorio ed alla chiesa:possiamo fare anche noi qualcosa di simile? Non sarebbe ipotizzabile che gli scouts  gestiscano la vita (o la rinascita) di un oratorio cittadino?Se c'è gente che ci sta, non è difficile trovare nei centri storici degli immensi edifici da adibire a casa dei giovani . Un modo interessante inventato  a Riccione è il PUNTO GIOVANE nel quale dei giovani  più maturi organizzano per tutto l'anno  delle convivenze cristiane interessantissime.

                                                                       ATTIVITA'

Su un cartellone attacchiamo il disegno di una bicicletta (nella quale Alberto era un eccellente  praticante) :davanti alla bicicletta  disegniamo una strada con tante tappe.Su ciascuna di esse scriviamo il nostro nome e l'impegno che vogliamo prendere per attirare altri ragazzi a Dio ed alla Chiesa.

C ) TRE PERSONE  CHE HANNO COSTRUITO  UN MODO NUOVO DI PARLARE AI RE, AI MUSSULMANI, ALLA GENTE DEL PROPRIO PAESE :SAN BERNARDO,SAN NICOLA DI FLUE E CHARLES DE FOUCAULD.

1)San Bernardo (morto nel 1153) apparteneva ad una nobile famiglia della provincia francese. Dotato di un aspetto fisico straordinariamente bello, ne approfittò per portare a Dio tutta la migliore gioventù coetanea. Non contento di questo, li convinse a ritirarsi su un luogo bellissimo ma isolato, la Certosa: lì avrebbero servito Dio nel silenzio e nel nascondimento.

2)Ma la loro intenzione di rimanere isolati fu delusa: superando sentieri in salita di tremenda difficoltà, re, principi, vescovi, papi e singoli fedeli cominciarono a fare la fila per consultare San Bernardo ed i suoi seguaci.

In breve, la gente capì che la loro fede in Dio poteva e doveva servire al bene dei popoli.

3)Anche San Nicola di Flue(morto nel 1487) viveva in una grotta  da perfetto eremita. Quando i suoi compaesani della attuale Svizzera videro che non si mettevano d'accordo, andarono da lui perché trovasse una strada onorevole per la pacifica convivenza di etnìe diverse (tedesca,francese,italiana). San Nicola ci riuscì benissimo , fu proclamato patrono di tutta la Svizzera che in suo onore ha collocato la croce dentro la bandiera nazionale.

4)Anche Charles De Foucauld (morto nel 1916) si era ritirato in un eremo nel deserto della Tunisia, a Tamaransset .  Aveva fatto parte dell'esercito francese quando la sua patria conquistava la Tunisia, l'Algeria e il Marocco. Aveva visto quante cattiverie era necessario compiere per portare la "civiltà" europea fra i  mussulmani.

5)Pensando giustamente che non si sarebbe mai potuto imporre la religione cristiana con le armi, Charles si ritirò da solo in un eremo, nel deserto, per essere COME LORO (questa è lo slogan che lo spinse) in tutto: casa, lavoro,povertà, amicizia.

Malgrado queste ottime intenzioni, fu ucciso ugualmente come francese, durante una insurrezione. Sepolto nel deserto, il suo nome rimase nascosto per più di 30 anni quando in Francia un gruppo di intellettuali cattolici guidati da Renè Voillaume  riscoprì il valore della sua testimonianza.

6)Da allora un numero grandissimo di persone scelsero di percorrere la via di Padre De Foucauld: essere piccoli fratelli che condividono in tutto i problemi della povera gente.

La spiritualità dei Piccoli Fratelli è tuttora una delle più stimate ed amate.

7)Come si vede, tutti tre i personaggi sopra citati  hanno in comune la scelta di restare soli , lontano dal mondo e dai suoi riflettori mediatici. Tutto faceva pensare che sarebbero restati ignorati  ma  la loro santità e bravura intellettuale li ha imposti alla attenzione generale.

Il loro quindi è stato un modo diverso di COSTRUIRE  UN MONDO NUOVO  non tanto attraverso la pubblicità quanto mediante la sostanza dei contenuti che vivevano.Cosa possiamo fare anche noi? E' possibile andare per un po' di tempo presso i monaci (Camaldolesi, Trappisti,Benedettini,Certosini ecc.) per imparare da loro la forza dirompente della preghiera? Oppure: è possibile allestire un campo scout per attirare i ragazzi di un posto dove non ci sono gli scouts?

 Un altro posto dove è possibile andare e vedere quanto il fatto cristiano può avere una forte valenza pratica è LOPPIANO (Firenze - tel. 055 8335169) : ivi i Focolarini di Chiara Lubich hanno dato vita ad una città dove si lavora e si vive tutta la Legge cristiana dell'amore. Visitarlo e restarne conquistati è un tutt'uno!-Vi si può campeggiare: ci sono 6 casette e posto per tende fino a 200 persone.

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                                           Don Romano  Nicolini Rimini -  339 8412017 --- rcnico a tin.it

 

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