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Don Romano rcnico a tin.it
Dom 4 Nov 2007 21:11:29 CET


               RIFLESSIONE PER DOMENICA 11 NOVEMBRE.

1)In questa occasione ci fermiamo a riflettere sulla prima lettura. Vi si 
legge che sette fratelli Maccabei resistono all'ordine  del re di 
abbandonare la loro religione: la madre stessa li incoraggia a morire 
piuttosto che rinnegare il Dio di Abramo.

2)Il più piccolo fa tenerezza allo stesso persecutore che cerca di 
dissuaderlo dalla tortura e dalla morte,ma proprio lui , così giovane, è 
quello che rimprovera con più violenza il tiranno .

3)L'esempio di questi martiri è stato imitato innumerevoli volte sia durante 
la persecuzione romana che quella nazista e comunista. Oggi vediamo una cosa 
simile nella ex Birmania dove i monaci buddhisti si espongono alla tortura 
ed alla morte per costringere i militari a dare la libertà.

4)E' giusto morire per un ideale? A prima vista sembrerebbe di no perché un 
ideale, in quanto tale, non è mai presente nella realtà.

 Ma  BP dice che , quando verrà l'ultima ora, si potrà morire felici se si è 
spesa la propria vita per gli altri.Anche Gesù dice con i fatti che è meglio 
morire per fare del bene piuttosto che vivere pernsando solo a se stessi 
oppure contraddicendo le proprie scelte di fede.Lui stesso ha paura di 
morire: San Paolo dice che nell'orto degli ulivi  Gesù ha urlato per il 
terrore di quello che gli sarebbe accaduto. Malgrado questo non si è tirato 
indietro.

5)Tuttavia il morire fa sempre paura. Ecco perché nel vangelo si afferma le 
esistenza anche dopo la morte, altrimenti non avrebbe senso vivere o morire 
per un altro.

6)Nel 1941 moriva nel bunker della fame San Massimiliano Kolbe, polacco. 
Egli era stato internato nel lager di Auschwitz per il solo fatto di essere 
polacco. Mentre è lì, uno del suo blocco fugge e dieci devono prendere il 
suo posto per morire di fame e di sete. Padre Kolbe non viene scelto ma 
quando sente uno che piange al pensiero della moglie e dei figli, si offre 
per morire al suo posto. Il comandante accetta ma percepisce che la teoria 
hitleriana sulla  forza e la violenza avrebbe perso. Cosa che effettivamente 
accadde perché il Nazismo non poteva sopravvivere: era troppo perverso .

7)Chi entra nello scautismo sa che deve esporsi anche al pericolo per 
aiutare gli altri. Lo hanno fatto quei ragazzi che, dopo il terremoto nel 
Friuli del 1975, hanno aiutato gli sfollati tenendo in alto con le mani nude 
i fili della luce per impedire che cadessero in acqua sotto la pioggia di un 
temporale tremendo.

 Altri poi si sono arrampicati sui piani superiori delle case diroccate per 
portare in salvo alcune suppellettili.

 Per fortuna nessuno scout perse la vita ma molti si ferirono o ebbero 
problemi di salute.

Tuttavia nessuno si lamentò : lo scautismo italiano superò la crisi del dopo 
1968 e il Friuli, anche per loro merito, si rialzò subito dalle rovine.

8)Come si vede, anche se non dovesse capitare di morire come il giovane 
Maccabeo, può sempre avvenire di dovere esporre la propria vita o benessere 
materiale  in favore degli altri. Cosa che è accaduta in passato per l'esempio 
di innumerevoli capi scout e che si ripete ancor oggi.

 Tuttavia, se non ci fosse una Fede che ci sostiene e che ci garantisce un 
premio dopo una vita di servizio ,difficilmente si sarebbe in grado di 
accettare i sacrifici. Il sapere che Dio ci vede e ci premia giustifica una 
grande forza  d'animo altrimenti si sarebbe tentati di  girare gli occhi da 
un'altra parte.

9)Il tema della morte attraversa questo periodo dell'anno liturgico e sembra 
opprimerlo con una cappa di piombo. Ma il cristiano non ha paura di 
affrontarlo perché sa che la vita  materiale non è tutto e che la 
sopravvivenza dell'anima è una certezza incrollabile, fondata sulla Parola 
di Dio e sull'esempio di Cristo che ha vinto la morte.Lo ha detto anche Don 
Oreste nel commento da lui preparato per il 2 novembre:"Quando morirò la 
gente dirà che ho chiuso gli occhi ma non è vero: li ho aperti nella visione 
di Dio, quella che non finirà mai."- Chi avrebbe il coraggio di dire che Don 
Oreste è morto?

10) Il motto dello scautismo è : "Sii preparato- Be prepared- Estote parati" 
. Esso è stato scelto da BP per stimolare i suoi ragazzi ad essere pronti 
nelle  varie tecniche ma anche per invitarli a non temere di esporre  la 
propria vita se è necessario metterla a rischio in favore del bene comune . 
E' bene comune quello che riguarda le calamità naturali ma lo è anche quello 
che concerne la educazione.

 " I veri poveri - ripeteva continuamente Don Oreste - non sono soltanto 
quelli che non hanno da mangiare ma anche coloro che non hanno Dio o dei 
valori per cui vivere."

   E' quanto ci insegnano le letture di oggi e quello che ci rasserena 
quando volgiamo gli occhi a Cristo crocifisso.








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