[Scouts-it] Riflessione sulla scelta educativa scout.

Don Romano rcnico a tin.it
Mar 16 Ott 2007 16:49:49 CEST


         CATECHESI SUL VALORE DELLA SCELTA EDUCATIVA.

1) All'inizio dell'anno sociale, forse vale la pena soffermarsi un poco sul significato di quello che stiamo facendo.

2) Nello scautismo la scelta educativa è prevalente: BP ha deciso che ogni ragazzo abbia sempre vicino a sé un adulto . Questa è stata la sua scelta e questa è stata anche la carta vincente perché lo scautismo superasse felicemente i cento anni di vita.

[NOTA: Non sono moltissime le associazioni giovanili che hanno una tale longevità: ovviamente ci sono ma è certo che contano molto meno soci dello scautismo mondiale.]

3) "Educare" è una parola che deriva dal latino :"E-ducere", cioè "Tirar fuori, estrarre." . Per BP e per tutta la mentalità  cristiana tradizionale (cui lui era debitore essendo figlio di un pastore protestante) questo modo di procedere è esenziale perché noi crediamo che l'anima non viene dai genitori ma da Dio. E' infatti un fenomeno frequente che un figlio sappia fare cose che i genitori non si sognavano nemmeno di essere capaci di fare: anche questo è un segno che i genitori hanno un ruolo importante ma non determinante per la educazione di un figlio.

4) Poca gente ha mostrato il carisma della paternità come Don Bosco e Papa Karol Woityla : ebbene , entrambi persero il padre in tenerissima età. Dal punto di vista umano, si può dire che essi non abbiamo mai appreso da nessuno come può essere tenero un padre: non lo impararono con gli occhi ma lo vissero con il cuore.

5) "Educare" significa quindi credere che dentro la persona del ragazzo c'è un germoglio da trovare e da fare crescere. BP dice che in ogni persona c'è sempre almeno il 5% di bene: l'unico problema è scovarlo o - meglio- volerlo scovare.

6)      Attorno agli anni 1950 - 1960 visse a Firenze un personaggio eccezionale:Don Lorenzo Milani (1923-1967). Era figlio di un professore di archeologia molto tiepido verso la religione e di una madre ebrea non osservante . Dopo una giovinezza abbastanza allegra ma non scapestrata , Lorenzo fa improvvisamente una scelta decisiva: diventa cristiano fervoroso, va in seminario e diventa prete. [Come tutti gli ebrei, anche lui non conosceva mezze misure.]

7)      Divenuto prete, comincia a dare fastidio a mezzo mondo  mettendo in dubbio la legittimità della leva militare obbligatoria, della obbedienza e della povertà nella Chiesa,dei metodi bigotti di indottrinare i bambini nelle parrocchie. Pubblica dei libri e in breve tempo diventa la "bestia nera" della Curia vescovile fiorentina.

8)      Nel 1954  il cardinale prende una decisione storica: spedisce Don Milani a Barbiana, un paesino così sperduto che nemmeno era riportato sulle carte geografiche. Aveva una strada bianca simile ad una mulattiera , niente luce e altri beni moderni.

9)      Don Milani, invece che arrabbiarsi per questo castigo palesamente spropositato , in sella alla sua fida Vespa, risale allegramente la mulattiera che porta a Barbiana, nel Mugello. Giuntovi vede una casa in rovina, la gente sparsa ovunque a pascolare, rari montanari e pochissimi bambini.

10) Sistematosi, viene a sapere che i bambini scendono in paese con un pulmino scolastico ma sono tutti decisamente i peggiori della classe : sanno pascolare, mungere le mucche ma non ci capiscono niente sulle date storiche e i garbugli grammaticali.

11) Don Lorenzo fa una scelta storica : invita i bambini in parrocchia e con loro inizia a studiare le materie scolastiche obbligatorie ma anche la vita di tutti i giorni, i giornali,le abitudini del paese ecc.. La scuola non finisce mai: si mangia in canonica e si lavora per tutto il giorno.

12) Pian piano nasce quella che Lucio Lombardo Radice ha definito la "Rivoluzione pedagogica italiana  più importante del dopoguerra": la scuola di Barbiana. Essa ha il suo trionfo nel fatto che i ragazzi, non il prete, scrivono il libro :"Lettera ad una professoressa" . In esso dimostrano, dati alla mano, che la scuola italiana promuove solo i figli dei ricchi e non sa apprezzare chi sa fare il formaggio, conosce i campi, sa allevare gli animali e - in generale- non sta alle regole del buon comportamento dei ricchi.

13) Il libro riceve una accoglienza trionfale: scrittori e giornalisti , uno dopo l'altro, salgono umilmente la mulattiera che porta a Barbiana e tornano a casa ammirati. Anche la Curia vescovile fiorentina cambia idea ma Don Milani non vuole venire via : lì è stato mandato e lì morirà. Cosa che poi avviene veramente, di cancro, in giovanissima età.

14) Questo racconto è stato citato appositamente per dimostrare che un capo scout sa educare se ha della competenza (Don Milani aveva una grossa cultura di base) ma la sa calare a chi gli sta vicino con umiltà e affetto.

15) Anche Gesù, che pure aveva meritato il titolo di "Maestro", era tanto umile che i bambini gli saltavano addosso e le sue parabole (veri capolavori di "fumetti" ante litteram) sono capite da tutti.

16) CONCLUSIONE: Terminiamo questa riflessione chiedendo a Dio la grazia della competenza ma anche quella della dedizione o - meglio - del GUSTO di stare nel servizio educativo. Qualcuno dice che è faticoso ma mente : è il più gratificante perché impegna nella costruzione più importante del mondo: quella dell'UOMO.

LETTURA : Dal vangelo secondo Marco 10 , 13-16:"Lasciate che i fanciulli vengano a me:" 

 

 

 

[13]Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. [14]Gesù, al vedere questo,

s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene

il regno di Dio. [15]In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso". [16]E

prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.

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           SECONDA RIFLESSIONE SULLA FIGURA DI DON MILANI.

                                                 (1923-1967)

1)Io ho vissuto l'intera vicenda di Don Milani dal vivo perché sono diventato prete nel 1963: già quando ero in seminario parlavamo a lungo di lui.

2)La cosa che faccio notare è la principale: pur provenendo da una famiglia atea (il padre) o del tutto distaccata dalla religione  ebraica (la madre), Lorenzo opta per una scelta di cristianesimo radicale. Avrebbe avuto tutti i motivi per restare nel gruppo dei giovani play-boy fiorentini ma se ne distacca  in maniera decisa e precisa.

3)Cosa lo ha convinto? Certamente l'esempio di qualche sacerdote ma soprattutto la scoperta che il Cristianesimo è una religione intelligente, ben fatta, valida per essere vissuta e abbracciata. - Dal padre archeologo ha ereditato la mania di analizzare ogni parola, scavando dentro ciascuna di esse per sapere cosa significa. Se avesse scoperto che nel cristianesimo ci sono delle contraddizioni interne (Esempio: "Vi ordino di amare tutti ma di odiare le persone di una certa razza" ) ,Lorenzo ne sarebbe rimasto fuori.

4)Dopo aver abbracciato il Cristianesimo , ormai grande, Lorenzo entra anche in Seminario per diventare prete. Anche questa è stata una opzione radicale, in linea con lo stile degli ebrei di fare sempre le cose fino in fondo. Perché prete? Perché forse Lorenzo ha capito che vale la pena spendere tutto se stessi per una causa. Se Dio può salvare il mondo e risolvere i problemi della società, perché lo devo sostenere a ritmi alternati? Se la Fede cristiana vale, vale davvero!

  Se fare l'educatore  al Cristianesimo attraverso lo strumento dello scautismo è una cosa autentica, perché ci rimango dentro con tanta incertezza?

5)Dopo essere diventato prete, Don Lorenzo opta per una posizione "di sinistra" nei confronti del pubblico benpensante. La gente comune ( e i cappellani militari) sostenevano che l'esercito era necessario per proteggere la pace: don Lorenzo invece avvalla l'idea che le armi in quanto tali sono un male perché sono fatte per uccidere : e uccidere è contro il quinto Comandamento. Per tale motivo, dichiara che la obiezione di coscienza è un diritto che non va punito mandando gli obiettori nel carcere militare di Peschiera . Viene portato in tribunale , viene condannato ma una grossa parte della gente (fra cui noi seminaristi) simpatizza per lui.

6)Don Lorenzo vede che gli operai  votano tutti per il Partito Comunista (PCI) e sono diffidenti con la Chiesa . Rompendo il silenzio, Don Lorenzo sostiene l'idea che gli operai si ribellano alle ingiustizie dei ricchi ed alla Chiesa perché sembra che essa li protegga. Per tale motivo appare sostenitore della Sinistra di allora ma dice : "Caro Pipetta [militante comunista], io ti sarò vicino quando sarà ora di scardinare il cancello della marchesa ma sappi che poi ti abbandonerò perché, mandata via la marchesa, io so già dove andrai: a sederti al posto della stessa."

7)Per queste simpatie di sinistra, Don Lorenzo viene spedito ingiustamente a Barbiana  [Anche noi seminaristi l'abbiamo saputo e ci siamo rimasti male pur essendo alunni del Seminario Romano , il più "ortodosso" della Chiesa .] ma lui non si ribella perché dice: "Voi dite di mettermi contro la mia diocesi di Firenze che m'ha mandato quassù. Forse avete ragione ma, se esco dalla Chiesa , da chi vado poi a confessarmi?" - In altre parole, Don Milani riconosce che la Chiesa sbaglia ma anche lui è sulla stessa barca e quindi non c'è proprio motivo di salire sulla cattedra dei giudici.

8)Giunto a Barbiana, Don Lorenzo avrebbe potuto sistemarsi e cominciare a fare l'eremita scrivendo libri. La sua cultura vastissima e la biblioteca del padre professore universitario gli lo avrebbe consentito. Invece Don Lorenzo sceglie di fare il contadino con il contadino e il pastore con il pastore. Cerca i ragazzi, li convince a venire da lui, ripercorre daccapo la grammatica italiana, la matematica, la storia, la geografia ma impone anche di leggere in maniera intelligente i giornali e i notiziari radio-televisivi. In altre parole, si fa ignorante allo scopo di rivisitare le tappe di una nuova cultura che non si accontenta degli stereotipi del momento ma scava sempre dentro ogni notizia. La mania del padre archeologo non lo abbandona .In tal modo nasce quella scuola rinnovata che Lucio Lombardo Radice definisce : "La più grossa rivoluzione pedagogica della Italia del dopoguerra". Con Don Lorenzo la scuola non è un vivaio di pochi eletti ma la naturale palestra dove si pongono in simbiosi tutte  le capacità, sia quelle letterarie che le pratiche. E' per merito di Don Milani che la parola "cultura" non è solo sinonimo di conoscenze grammaticali ma anche di competenza  nell'allevamento degli animali, della coltura delle piante ecc..

9)Il fiore all'occhiello della scuola di Barbiana  è un libro:  "Lettera ad una professoressa" che non è scritto da lui , letterato e figlio di letterati,  ma da ragazzi che fino a poco tempo prima non sapevano tenere una penna in mano.

10)Anche nello scautismo il risultato migliore si ha non quando il capo fa tutto ma quando ottiene che i ragazzi portino avanti una impresa.

11)Per finire, cito la serenità di Don Lorenzo davanti alla malattia. Un cancro lo colpisce in ancora giovane età e lui non dà la colpa a qualcuno ma si affida serenamente a Dio, quel Dio che ha scelto quando era giovane, ricco e pieno di possibilità in una città grande come Firenze. A 44 anni muore  e si fa seppellire nel piccolo cimitero di Barbiana, lontano dalle tombe monumentali e famose di Firenze. Sembra che un sipario impalpabile sia calato sulla sua vicenda e invece, a tanti anni dalla sua morte, ancora lo si ricorda con affetto. Don Lorenzo Milani è morto ma la sua idea , la sua generosità, la sua Fede (non dimentichiamolo: è un prete) hanno superato i confini della divisione ideologica e lo hanno collocato su un immaginario  altare  davanti al quale si inchinano sia i credenti che gli atei.

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       D.Romano Nicolini - Rimini - 3398412017 ---   rcnico a tin.it

 

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