[Scouts-it] Omicidi di prossimità e magistero della Chiesa.

Padre Dolando dedalodipensieri a hotmail.it
Lun 10 Mar 2008 19:12:13 CET


On 10 Mar, 18:38, Luca Sasdelli <myn... a sasdelli.it> wrote:
> Padre Dolando scriveva il 10/03/2008 :

> Stai mettendo sullo stesso piano il magistero della Chiesa e le
> dinamiche familiari, per cui non vedo il nesso.

Famiglia e matrimonio, sicut docet magistra ecclesia, hanno fondamento
nel volere divino che istituisce la naturalità delle relazioni umane.
Questo raccontano i preti. La famiglia esprimerebbe, perciò, la forma
necessaria - poiché "naturale" - in cui si produce l'unione dei sessi.
La domanda che non hai colto è: anche quel 30% di omidici in cui
cadono vittime mogli, figli e mariti rappresentano fatti che si
manifestano, come dire, "naturalmente"? Non balena mai l'idea che la
retorica magisteriale consista di fanfaluche circa la legittimità, la
necessità e la santità di un istituto che determina, alla luce dei
fatti, rancori e violenze efferate?

>
> Se la fede religiosa fosse in grado di risolvere i problemi
> relazionali, non saremmo piu' liberi di vivere e gestire le nostre
> relazioni, ma saremmo condannati a muoverci sotto una campana di vetro.

La religione consiste, sin dall'origine, anche di un corpo dottrinario
per la regolazione della condotta individuale. Esiste, lo scrivo nel
caso non te ne fossi mai accorto, persino un "matrimonio con rito
religioso", costituito di prescrizioni e vincoli ad vitam.
Il quesito non ha solo una portata polemica, ma insiste su ipotesi di
taglio sociologico: la prossimità imposta dal vincolo è in grado di
scatenare la violenza? O credi che tutto debba riportarsi a questioni
centrate sull'individualità del volere e la libertà del suo esercizio?

Don Dolando



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