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martedì 7 agosto 2007
I cretini campano cent’anni
Lettera semiseria per il centenario del movimento scout*
di Andrea Parato
Egregio signor S.,
lei non mi conosce ma da anni la seguo con stima e leggo con piacere
le sue pièces.
Ho trovato di recente la sua dichiarazione sugli scout, anzi sui “boy-
scouts”, come si ostinano a scrivere ancora certe riviste di punta (e
non sanno che il boy è stato cancellato da un pezzo, visto che le girl
sono veramente tante, almeno in Italia). Insomma, lei forgia
un’equazione semplice e palese: scout? “Bambini vestiti da cretini,
guidati da un cretino vestito da bambino”. E immediatamente altri,
emuli di minor genio, osano similitudini chiamando in causa
addirittura i mitici Puffi.
Lei ha ottenuto ampi riconoscimenti e premi mondiali per i suoi
scritti. Complimenti: le sue opere sono geniali. Anche quel cretino
che li ha ideati, gli scout, era candidato a un importante
riconoscimento per la pace nel mondo. Ma era il 1939… sa com’è, con
una guerra di mezzo, non era il caso. E non si fece nulla. La
candidatura venne riproposta appena terminato il conflitto mondiale,
ma il fondatore era
passato a miglior vita. Peccato.
Invece, come dice la tradizione popolare, i cretini campano cent’anni.
E questi - vestiti di camicia, pantaloncini e fazzoletto al collo -
sembrano particolarmente resistenti.
Sono sopravvissuti alle guerre mondiali, ai regimi dittatoriali di
destra e di sinistra, alla burocrazia associativa, alla stampa
pilotata. Forse più difficile per
loro è sopravvivere ora al disfattismo e al senso di impotenza
iniettato in ampie dosi.
Anche lei, mi sembra, si è armato di penna e arguzia per trafiggere un
certo perbenismo che paralizza e non lascia riflettere,anche se si
cela sotto nomi e istituti consolidati. Allora proviamo a immaginare
un attimo se lei, con il suo impegno culturale, e quelle migliaia di
cretini col fazzolettone foste invece diretti verso lo stesso
obiettivo: aggiustare – ciascuno con i suoi strumenti –
quello che non va. Faccio un esempio. Lei denuncia spesso ipocrisia
con carta e penna. E loro si impegnano nelle loro vite, senza clamore,
a non essere ipocriti. Non trova una somiglianza di intenti?
Mi permetto di dire, da povero cretino quale sono, che di questi
tempi, più che di teorici del fare, ci servono artigiani e operai
dell’impegno e del servizio.
Per concludere, faccio un augurio che spero non le sia sgradito: che
ci siano ancora parecchi cretini a fare festa, tra altri cento anni,
con un fazzoletto annodato al collo e una promessa sulla punta delle
dita, pensando che il mondo può sempre migliorare e che la vita è
felice se è faticosamente dedicata a rendere felici gli altri.
Grazie per l’attenzione. La saluto cordialmente.
* Il 1° agosto 2007 tutti i movimenti scout del mondo festeggiano il
Centenario dal primo campo scout, tenutosi nel 1907 su una piccola
isola della Gran Bretagna
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