[Abruzzo] La parlata Nuova N° 4 - 2008

Enzo babbolupo a il.it
Gio 20 Nov 2008 15:14:45 CET


La parlata Nuova                                 Anno II°   N° 4
 
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Ricerche storiche: il topo
..di biblioteca!


     Durante la ricerca effettuata, per trovare tracce sulla nascita dello
scautismo nella nostra Provincia, sono stati  spulciato soprattutto
giornali d’epoca. Con le notizie riportate, cerchiamo di capire più o meno
quale fosse la società italiana e della provincia nel momento in cui
nasceva la “nostra” storia.

Già dal 1905 esisteva a Genova un'associazione educativa cattolica
denominata Juventus Juvat, detta anche le Gioiose. Il fondatore era il
maestro Mario Mazza.

     Su L’araldo abruzzese del 19/1/1907 -  leggiamo: EMIGRAZIONE “ Il
fatto della crescente emigrazione dei lavoratori del nostro Abruzzo desta
serie preoccupazioni tra i possessori di terre, poiché, andando di questo
passo, fra non molto non si avrà più la mano d’opera necessaria per
dissodarla. I primi a risentirne le tristi conseguenze sono i proprietari
della nostra regione montuosa, la quale non può dare, con i metodi finora
usati, un reddito sufficiente per i cresciuti bisogni degli stessi
proprietari e dei lavoratori.”  

     Il 9/2/’907; continua ancora sulla disgregazione della famiglia a
motivo dell’emigrazione del capo famiglia, a cui segue più tardi la
moglie; i figli lasciati ad estranei ecc
 inoltre si paventa la
possibilità che si diventi delinquenti, perché indifesi e lontani da
compatrioti ecc
.

     Nel frattempo, tra Giulianova-Teramo-Campli, si svolgono le manovre
militari. 

Mentre il 27 luglio; si parla di giovani, ingannati nel loro entusiasmo
giovanile si dice che è guasta dalle teorie rivoluzionarie ma che in
Abruzzo forse è più apatica e indifferente sia che si tratti di giovani
operai che di giovani studiosi. Gli uni e gli altri avrebbero bisogno di
essere istruiti, illuminati (soprattutto nella religione). “Che fare?
Tutti i buoni laici e sacerdoti, riuniscano i giovani, se li facciano
amici, diffondano tra loro libri morali, educativi ecc ecc
”

Intanto
. dal 31 luglio al 9 agosto ‘907 Robert Baden-Powell volle
sperimentare le sue idee riguardo lo scautismo  e l'educazione dei ragazzi
 e così effettuò, nell'isoletta di Brownsea nella baia di Poole (nel
Dorset), con una ventina di ragazzi, il primo campo scout della storia. 
     
     Si tenga presente che in Italia era in atto un forte anticlericalismo
come pure in Francia. Il Socialismo soprattutto era molto presente.
     A  settembre , nell’imminenza della riapertura delle scuole, si
lamenta l’allontanamento dei giovani dai sani principi di Dio, patria,
famiglia.




                              -	1908   –


     Su L’araldo del 9  gennaio; si dà notizia che la crisi monetaria
americana è causa del ritorno di molti emigranti, che prima rimandavano
soldi. Ora la mancanza di braccia in Italia ha favorito su larga scala
l’uso di aratri, mietitrici, estirpatrici e altre macchine, cosicché
cresce la disoccupazione.
     A metà maggio; Si parla di ricreatorio per i ragazzi che sono
trascurati, troppo abbandonati a se stessi dai genitori. Che dimorano
abitualmente in piazza o per la strada; gironzolano; senza alcuna
sorveglianza di adulti; che disertano le scuole, che cercano in giro
soldi, che bestemmiano, si lanciano parole sconce; bisticciano. Si lamenta
che i genitori e l’autorità non se ne curano e che pertanto: “è necessario
che i buoni curino l’educazione e l’istruzione del popolo. E per riuscire
bisogna prendere questi ragazzi, riunirli in un qualche locale, che abbia
vasto orto, dove i ragazzi possano liberamente divertirsi. In altre parti
voi nei giovedì e nelle domeniche, non vedete affatto ragazzi per le
strade, sono quasi tutti al ricreatorio, dove essi hanno come divertirsi 
ed educarsi. Gli esercizi ginnastici si avvicendano con altri giuochi
attraenti, con le buone letture, con lezioni di pratica utilità. I ragazzi
ben sorvegliati, un po’ per volta, cominciano a correggersi dei loro
difetti; il turpiloquio scompare quasi per incanto; il sentimento del
dovere si comincia a radicare nei loro animi
”

     L’idea di prendersi cura dei giovani era piaciuta e “alcuni amici
nostri, questo possiamo dire per ora hanno già incominciato a raccogliere
i fanciulli al giovedì ed alla domenica a condurli a passeggio e farli
anche divertire” ma occorrono locali e attrezzi utili.
Intanto sono presenti, a Teramo l’azione cattolica ed alcuni circoli
socialisti.

      l’Araldo ci informa che intanto, ad Ascoli Piceno si svolgono  Gare
Sportive  ben riuscite;  la nostra società ha conseguito il 1° premio
nelle gare  di squadra. Alla “Gran sasso” oltre la medaglia grande
d’argento una coppa d’argento. Il prof. D’Alessandro  si ebbe il diploma
di alta benemerenza. Il giovane Itali d’Alessandro, fu vincitore del
campionato del salto con l’asta. I Sig.ri Luigi Marcone, Pagliani
Giovanni, Di Francesco francesco, furono gli altri premiati. L’articolo
conclude “Questa sera (23-5 ) al Comunale si avrà la festa sportiva che
sarà data dalla nostra società Gran Sasso”.

   In  novembre  leggiamo che IL CIRCOLO GIOVANILE CATTOLICO ha già i suoi
locali presso la piazza Vittorio Emanuele. Il 29 nov. Ci sarà la festa
inaugurale con musica diretta dal maestro Biondi.


                                -	1909   -


     Il CORRIERE ABRUZZESE  del 4 gennaio pone in prima pagina le notizie
sul terremoto in Calabria e Sicilia, con la raccolta di denaro ed altri
aiuti; comunica l’arrivo dei profughi anche a Teramo; spettacoli di
beneficenza per gli sfollati e lavoro offerto a giovani rimasti senza
famiglia.
     Il 21 gennaio, ci parla della “Pro Teramo”(un’associazione sportiva)
e, c’informa  che il 24 gennaio, presso la palestra Marziale si svolgerà
l’approvazione dello statuto. Lamentando: “Dopo un anno ancora a questo?” 

     Su L’araldo  del 30 gennaio compare un articolo dal titolo:  -  UNA
COMPAGNIA DI CICLISTI - “Sappiamo che ad iniziativa del Tenente Rossi e
del Sottotenente Sacchetti del 5 fanteria, sarà fra breve impiantata in
Teramo una compagnia di volontari ciclisti come esistono in parecchie
città d’Italia. 
     Crediamo inutile qui enumerare tutti i vantaggi e la pratica  utilità
della istituzione di detta compagnia che nelle manovre si è sempre
dimostrata di grande efficacia specie nell’importante servizio di
informazioni. Coloro che si iscriveranno saranno armati ed equipaggiati a
cura del Ministero della guerra ed otterranno tutte le possibili
facilitazioni. Appena verrà costituita la compagnia, avranno luogo sotto
la guida dei predetti ufficiali le manovre di squadre combinate con
esercitazioni di tiro a segno. 
     Le iscrizioni si ricevono subito alla Palestra Ginnastica ogni giorno
dalle 18 alle 19.    

AGGIORNAMENTI                           IL BOSCO       


 la giungla, non
è il solo ambiente fantastico .

--------------------      I SETTE PUNTI NERI 
Continua
.---------------------












     Ho ancora bisogno della vostra collaborazione: al mio via dovete fare
tutti insieme una grande risata. Uno, due, tre, via
 Va benissimo, questa
fu più o meno l’accoglienza che Cocci rice- vette dalle formiche.
     Mentre si scrollava di dosso un po’ di polvere, si guardò intorno
stupita. <<Mi stanno prendendo in giro?>> si chiese. Ma il dubbio fu
cacciato via dal grosso sorriso che Mi le fece avvici- nandosi. <<Vuoi
giocare con noi?>> le chiese con voce sottile.
    La proposta provocò un battito di felicità nel cuore di Cocci. Si
aspettava un sacco di domande: chi sei, da dove vieni, cosa fai, perché
sei qui
.., ma subito sgranando gli occhi dalla gioia rispose.
<<Eccomi!>>. Il gioco ebbe inizio.
     La vita del formicaio si svolgeva secondo un’unica regola: <<Tutto,
tutti insieme>>. Per questa ragione le formiche giocavano insieme,
cantavano insieme, lavoravano insieme, dormivano insieme, ridevano
insieme, mangiavano insieme, eccetera


     Se il periodo di tempo che Cocci trascorse nel formicaio fu lungo o
breve non ci interessa e tanto meno lei stessa si preoc- cupò di
misurarlo. Tante erano le cose da fare e farle <<insieme>> le rendeva
sempre nuove, come se mai prima di allora conosciute.
     Cocci si sarebbe presto dimenticata del suo colore rosso, sentendosi
nera come le sue sorelle, se una sera non avesse prova- to un lieve dolore
all’attaccatura delle ali al corpo. Questo fatto la spinse ad uscire
all’aperto, pensò di fare qualche volet- to per sgranchirsi e ritornare
poi nel formicaio.
     Ma nell’ultima luce del tramonto, mentre giocava con le ombre dei
fili d’erba, vide, improvvisamente, una tonda e perfetta mac- chia nera
sull’ala sinistra!

II° (..da sette punti neri ediz. L’ancora )

 
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IO STO’ COL DRAGO! (art 6 della legge)

     La Legenda Aurea, scritta dal vescovo di Genova Jacopo da Varagine,
fissa la   figura di Giorgio  come cavaliere eroico, che tanto influenzerà
l'ispirazione figurativa degli artisti e della fantasia popolare.
     Essa narra che in una città chiamata Selem, in Libia, vi era un
grande stagno, tale da poter nascondere un drago, il quale, avvi-
cinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che
incontrava. I poveri abitanti gli offrivano per placarlo, due pecore al
giorno ma quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti ad
offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte.
    Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene.
Questi terrorizzato offrì il suo patrimonio e metà del regno, ma la
popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto
giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane fanciulla
si avviò verso il grande stagno per essere offerta al drago.
    In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale
saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessina,
promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte, e quando il
drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo dalle narici, Giorgio non
si spaventò, e affrontandolo lo trafisse con la sua lancia, ferendolo e
facendolo cadere a terra. Poi disse alla principessa Silene di non aver
timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale prese a
seguirla docilmente come un cagnolino, verso la città. Gli abitanti erano
atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò
dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per
liberarvi dal drago: Se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il
battesimo ed io ucciderò il mostro».
     Allora il re e la popolazione si convertirono ed il prode cavaliere
uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro
paia di buoi.
     La leggenda era sorta al tempo delle Crociate, e probabilmente fu
influenzata da una falsa interpretazione di un'immagine dell'imperatore
cristiano Costantino, trovata a Costantinopoli, in cui il sovrano
schiacciava col piede un drago, simbolo del «nemico del genere umano».
     La fantasia popolare ricamò sopra tutto ciò, ed il racconto, passando
per l'Egitto, dove San Giorgio ebbe dedicate molte chiese e monasteri,
divenne una leggenda affascinante, spesso ripresa nell'iconografia.
     Si presti però attenzione a non riconoscere immediatamente San
Giorgio in ogni personaggio che uccide un drago: anche ad altri personaggi
le leggende riconoscono simili imprese, come ad esempio in Italia San
Mercuriale, protovescovo e patrono di Forlì, spesso raffigurato nell'atto
di uccidere appunto un drago; è facile anche confonderlo, soprattutto
nelle icone greche, con San Demetrio: le differenze tra i due santi sono,
sempre per quanto riguarda l'iconografia greca, il colore del cavallo
(Giorgio lo ha bianco, Demetrio nero) e il "bersaglio" del cavaliere
(Giorgio uccide un drago, Demetrio un moro).                              
                                                                          
                                                             Distintivo
degli Scouts russi dal 1909
                                                                          
    
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                                    RELAZIONI

     Del San Giorgio regionale; nessuna relazione ci è pervenuta, speriamo
che TEramo News ci racconti qualcosa.

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Mercoledì 30 aprile 
Ore 21 ci si rivede in sede per la riunione straordinaria.

     Iniziata la riunione, Luciano mette in “piazza” le sue reliquie: due
pezzi di Alpenstock che una volta erano il guidone della Sq. Scoiattoli
(che regala a Gianni) ed un pezzo di manifesto pubblicitario, fatto in
casa con l’effige di B.P. , reduce della “settimana dello scoutismo del
’68?
     Gianni dopo i ringraziamenti prende la parola, ricorda Il povero
Eraldo; fa degli apprezzamenti su Ernesto e si chiede se non sia stata
messa troppa carne al fuoco (riguardo il San Giorgio). Lancia poi,
parlando di Campo Estivo, l’idea di uscire da “casa” e farlo in, un
paesetto del 1400, in Umbria, con locande, taverne, piatti medievali
.,
dove si mangia bene ed è attraversato dal torrente nera. 

     Poi si passa alla uscita del mese : -Una  ipotesi; andare a San
Benedetto, imbarcarsi su un vecchio rimorchiatore, fare 3,1/2 ore di
navigazione (compreso imbarco e sbarco) mangiare a bordo (mezze maniche e
cozze, vino, acqua e caffè al costo di € 1.050 (30 persone a 35 euro)
Oppure come propongono Ugo ed Enzo fare uscita il 18 maggio e trovare a
Cologna il pranzo gratis. La Comunità, visto l’alto valore culturale della
proposta, accetta quest’ultima proposta.
•	Claudio inizia la relazione delle pattuglie riferendo che lui Ugo e
Luciano hanno piantato delle “frecce segnaletiche” a P.U.; che la cucina
economica è stata spostata ed è pronta per essere rimessa a posto ed
utilizzata;  Che si desidera conoscere i periodi da utilizzare per le no- 
stre attività a PU; che la pro-loco ha chiesto di ospitare un gruppo di
geologi per 2-3 notti per uno stage di studi. Viene inoltre presentato un
lavoro preparatorio tra il libretto di utilizzo delle base/modulistica per
domande/listino prezzi con tariffe da definire e contabilità della base
Imbriani .
•	Patt. Formica (Danilo) riferisce che ci sono domande che giacciono al
BIM/Comunità Montana/Camera di Commercio/Parco. Rosalba chiede per un
nuovo CC, si parla di conto on-line. 
•	Ernesto avuta la parola parla di attività delle Comunità che debbono
rientrare in un sistema operativo Abruzzo/M.A.S.C.I.; realizzare una
depliant anche a livello on-line che promuova le due basi regionali; parla
del ventennale di Lanciano (31-5-’08) che ci vede coinvolti; poi tira le
somme del San Giorgio che ha voluto rappresentare un innalzamento di tono
anche a livello culturale; già pensa al S.G. di Avezzano (2009).
•	Gianni ripresa la parola tesse le lodi di Luciano che ha curato il fuoco
di bivacco; riferisce di aver contattato altri magister della regione
proponendo delle linee guida comuni a tutta la regione Abruzzo (manderà
intanto a loro le nostre per dare un’idea)  per poi raccordarle a quelle
nazionali. 

     Si riprende il discorso sul campo estivo, si definisce il periodo
(1,2,3 agosto). Luciano lancia l’idea di farlo alla “PINETA” di
fontepalumbo di Cortino; i proprietari della struttura ci darebbero l’uso
di tutto il complesso . Ugo dice che andare in Svizzera ci costerebbe + o
- lo stesso;  per la Pineta, se si deve stare “ in casa” tanto vale andare
a Poggioumbricchio e quello che si risparmia, lasciarlo in cassa per la
base. Riguardo al campo estivo  del prossimo anno, si decide di definirlo
entro Natale.
     Luciano rilancia la collaborazione per il campo estivo regionale
AGESCI; Ernesto riferisce che lui non ha mai ricevuto alcuna richiesta
ufficiale; molti mettono in dubbio la bontà del progetto, perciò resta una
eventuale partecipazione a livello volontario.
     In chiusura Gianni sollecita la collaborazione di tutti a “Teramo
News” con articoli o altro. 

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Mercoledì 7 maggio ore 21   in sede, riunione.
     Alle 21,35, ora d’inizio, solo 17 persone erano presenti, tra questi
Pasqualino e Samanta, coi loro cani.
*Gianni sollecitato da Ernesto parla del suo modo di vedere la preghiera
iniziale, rivendicando il rapporto privato tra Dio ed ogni persona (la
comunità, la chiesa?) e si chiede se la preghiera debba essere fatta
sempre in maniera formale o la si può fare anche in modo simbolico; specie
quando si è fuori in un luogo pubblico. Con la scusa che manca
Massimiliano, si decide (su indicazione di Carlo) che se ne parlerà la
prossima volta o comunque prossimamente.
- propone per un omaggio ad Eraldo di dedicare una B.A. l’anno ad Eraldo
lo chiama “obiettivo Eraldo” inoltre si ricorderanno i nomi degli
scomparsi durante le messe della Comunità. 
- comunica che aveva avviato una ricerca per il posto del Campo estivo.

La parola alle pattuglie.

*Gabriella parla di varie località pensate per le uscite.  Fano, sarà la
meta di quella del giugno fissata sin d’ora alla domenica 15. 
Danilo ci dà appuntamento per le ore 9 di domenica  18 maggio con le bici
a Giulianova presso il Circolo Nautico.
*Claudio relaziona sui lavori alla base:una parte della terra all’interno
della centrale termica è stata evacuata; pulita la cucina presto sarà
messa all’interno del locale; preso contatto col mu- ratore che dovrà
realizzare il massetto del “belvedere”;

La chiacchierata di Pasqualino


Ci racconta come ha conosciuto lo scautismo e come questo lo abbia
condizionato ed aiutato nel corso della vita e come si sia compenetrato
con la sua grande passione per la montagna e per tutto ciò che ruota
attorno ad essa; l’alpinismo, l’arrampicata, lo sci, gli scenari, le neve,
 i rifugi, ecc.. 
Con l’aiuto poi di un proiettore ci mostra delle foto, da lui realizzate e
dai suoi figli.
     Chiuso il momento “magico”, Gianni torna a parlare delle linee guida
della comunità, che intende proporre a livello regionale; visto però che
l’argomento porterebbe via molto tempo, decide di rilanciarlo
prossimamente. Passa la parola ad Ernesto che ci legge il:
Messaggio del Presidente Nazionale al Consiglio Generale AGESCI
Un “giro di tavolo”:Danilo parla di “luoghi comuni”, Pasqualino dice no
all’assistenza ai bambini; C'è chi dice che:  della Rocca è un illuminato,
che bisogna conoscere le nuove realtà scaut di oggi prima di dire no e
rilancia il progetto del MASCI che và al campo regionale dell’AGESCI a
fare i cuochi;      - Che dopo 2 anni percepisce ancora la crisi del
gruppo;  -C'é chi dice che non ha molti dubbi e dice rivivere quei valori
per non dimenticarli, c’erano e ci sono ed anche l’autoformazione è
importante; 
- Chi  ha focalizzato una frase di Della Rocca “
protagonisti del futuro
”;
- Chi dice che abbiamo ripreso il nostro vissuto cercando di portare
avanti l’educazione; - Chi  non crede che lo scautismo adulto non sia poi
la normale prosecuzione dello scautismo giovanile ed avanza l’ipotesi che
non ci sia da parte dei vertici una chiara volontà a definire cosa
dovremmo essere, magari per evitare che il numero degli iscritti cali
drasticamen- te; _ Chi teme si sia cercata più la folla che la qualità,
perciò ora si cerca l’identità; _ Chi si trova d’accordo con Rosalba e gli
altri; - Chi si trova d’accordo con Ugo; -- CHI sostiene che noi prima o
poi dovremo chiarire, ha la percezione/interpretazione che dovrebbe essere
un gruppo che ha lo scautismo e che bisogna fare la Comunità che si dedica
agli altri; e poi ... quelle che appoggiano quanto si è detto. 

                              ------o0o------

L’uscita pesciarola del 18 maggio 2008
Come d’accordo ci troviamo alle ore 9 di domenica  con le bici a
Giulianova presso il Circolo Nautico. Danilo prende in mano le redini,
pardon il manubrio dell’uscita e ci porta dapprima a visitare Santa Maria
dell’annunziata, ultima vestigia rimasta di Castel San  Flaviano (i tempi
stretti non hanno permesso alla nostra guida di poterci deliziare con la
storia completa di Giulianova perciò aggiungerò, solo per i distratti :
una nota a margine sulle origini della nostra cittadina.

      Vellejo Patercolo (storico Romano) dice: ..
.inizio primi belli
Punici Firmum et Castrum colonis occupata. Or meno che non vogliasi
travolgersi il senso dello Storico Romano, non potrà confondersi
l’occupazione e la fortificazione con la fondazione della Città Castriana.
L’occupazione era di un luogo abitato, di cui  rendansi padroni i
conquistatori Romani, e vi deducevano una Colonia. E’ noto quindi il
periodo storico: tra il 490 ed il 486 di R. Stiamo parlando di CASTRUM
NOVUM, odierna Giulianova. Ma andiamo per ordine e non mettiamo i buoi
dietro il carro; questa precisazione era da farsi perché già un
insediamento di genti Picene era in atto quando arrivarono i romani. Le
malelingue, ahimè sempre all’opera, insinuano che i romani dopo essere
passati da 
Teramo, per evitare di ripassarci, ogni volta che dovevano
tornare a Roma,  preferivano fare il tragitto per nave. Ecco perché
Castrum Novum era uno dei porti più importante dell’Adriatico. 
Si diceva appunto uscita marinara. Per deliziare i “nostri ciclisti”
pedalata dopo pedalata, Danilo ci ha condotti, prima a Giulianova paese
dove ha tracciato il quadro storico della città del Duca d’ Acquaviva;
poi, ripresa la discesa, verso il mare, ci ha condotti lungo un itinerario
fatto di torri da avvistamento e lungomare, fino ad Alba Adriatica. Il
ritorno è stato più veloce dato l’appetito che aveva assalito tutti.
Riprese le auto, ricaricate le bici la comunità si è spostata presso il
Ristorante La Campagnola, dove Ugo ed Enzo hanno offerto il pranzo. 

-----------------------------Poesia---------------------
La cucale

Jenne llà lu porte
me so fermate a vedò:
‘na cucale s’era appujate
sopra ‘na bette
tenave ‘na sardelle ‘n mocche.

Pe’ ‘rcuvarà ‘lla sardelle
a tenite da trebbulà
come llà lu mare
lu marenare te da pijà
li bott’ de mare
pe’ ‘rcuvarà nu tozze de pà

---------------------------------------------
     Riportiamo per chi fosse stato distratto, il testo del discorso di 
“Ughenzo”  perché resti ad imperitura ricordo alle generaz
..ecc ecc
.


                                      DISCORSO

     Come disse il nostro caro Luciano (lucià ti voglio bene); “bisogna
dare spessore all’attività”; ebbene sento di essere in linea col pensiero
di Ugo se dico che questa uscita vuole essere un ponte ideale tra noi e la
storia. La strada iniziata nel 2005 con la rilettura delle pagine gloriose
della nostra storia, purtroppo dimenticata, perché così vollero i
vincitori, ci dice che la storia non è finita, e quella passata, riaffiora
pian piano qua e là e noi non possiamo ignorarla; il dovere c’impone di
ricordare. Sento anche di interpretare il pensiero di Carlo, che propose
il giro in bicicletta sul lungomare di Giulianova, bella e ridente
cittadina affacciata sul  mare “nostrum”, che fù la porta dalla quale
entrarono, non invitati, i piemontesi con a capo Vittorio Emanuele;
pensava forse a quella cavalcata che condusse al sud, l’antenato di
“quello” che poco tempo fa faceva la reclame ai sottaceti. A chi si
chiedeva il perché, dell’offerta di  questa piccola e modesta tavolata,
diremo che oggi in questo mese di maggio molte date storiche si
accavallano. Noi ne citeremo solo due, una motivo di gioia, l’altra motivo
di mestizia. A Voi la scelta di quale sia allegra e quale mesta. 
Festeggiamme
l’entrata delle truppe di Don Carlos (figlio di Filippo di Spagna ed
Elisabetta Farnese) a Napoli l’8 maggio 1734 per insediarvi la nuova
dinastia dei Borboni.

e ppè chiagnere ‘o sbarche a Marsala ‘e  Ggaribalde l’11 magge 1860.

     Detto ciò lasciamo a Voi, forse, l’arduo compito di bagnare di
lacrime in nostro pane e salame,  di affogare nel vino la papera che Muta
resta attonita dinanzi al fumo e agli avanzi laceri di arrosti misti, tra
patate e verde insalata guardando tristi degli gnocchi su cui è nevicata
ricotta, tirandoci su con un dolce, un caldo caffè , il tutto per
ricordarci il nostro bel Sud fatto di cielo blu di caldo sole, mare e
monti innevati, scolando l’ultima bottiglia, prima che cada nelle mani
rapaci dei conquistatori.

                                                               Ughenzo  


 
-------------------------------Approfondimenti-----------------------------

                               La fondazione 
	
	
L'atto ufficiale di fondazione dei «Ragazzi Esploratori» (R.E.I.) venne
redatto e firmata il 12 Luglio 1910 al Law Tennis Club di Bagni di Lucca.
Un numeroso pubblico assistette all’evento, tra cui numerose autorità,
nobili locali, turisti inglesi ed italiani.
Francis Vane tenne un discorso in inglese seguito dai saluti di rito delle
autorità, dopodiché i ragazzi esplo- ratori effettuarono il “Giuramento
Scout”. 
Al termine della cerimonia il Vane stesso consegnò ad ognuno dei ragazzi
il distintivo scout: un giglio bianco in campo azzurro con le lettere R e
E.

                                Il Giglio REI  

Il Vane scelse quale simbolo scout per i suoi Ragazzi Esploratori un
giglio, così come aveva fatto in Inghilterra Baden-Powell. Sull'origine si
è assai discusso e molti hanno sostenuto l'ipotesi che quel modello
corrispon- desse al giglio fiorentino. Ciò in realtà potrebbe essere vero
e se non proprio al fiore di Firenze nella sua forma classica, almeno ad
una delle sue molte varianti. Ma c'è anche un'altra ipotesi. Il simbolo
scelto dal Vane potrebbe anche trattarsi dello stesso motivo floreale che
l'inglese aveva potuto ammirare sulla facciata del Reale Casinò di Bagni
Lucca, sito a pochi chilometri dal centro del paese cioè nella piccola
frazione di Ponte al Serraglio. Il Casinò, insieme con il Law Tennis Club,
era assai frequentato dai facoltosi villeggianti. Il giglio si può
ammirare ancora oggi ben modellato negli stucchi dell'architrave
decorativa esterna e al tem- po compariva anche nella tappezzeria interna
del circolo. Quell’emblema però non corrisponde al simbolo di Firenze ma
al giglio borbonico. L’edificio infatti, in stile neoclassico, era stato
costruito durante il periodo in cui sul Ducato di Lucca (già Repubblica)
regnava Carlo Lodovico di Borbone Parma, dal 1815 al 1847. Lo stemma dei
Borboni è costituito infatti da tre gigli d’oro in campo az- zurro
(propriamente non sono gigli ma fiordalisi).
Il giglio bianco fu posto in campo azzurro e furono aggiunte sotto le
iniziali R. ed E. cioè Ragazzi Esploratori, le quali però, dopo la
successiva visita dei REI al Re Vittorio Emanuele III, furono lette anche
come Regi Esploratori, in onore del sovrano.
                                            
 

 	 	 	 

	
  Queste le varianti del fiore di Firenze! 	
 	


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2°                           DAI RACCONTI DI BABBO LUPO
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    Se ci pensate bene, tutti, non sempre tutti insieme, cercano qualcosa
che avevano smarrito loro stessi o i loro trisavoli. Possono essere il
Santo Graal, una pace interiore, uno sfogo in politica, oppure la
soddisfazione di una carriera nel lavoro, la ricerca della donna perfetta
che lo spinga a cercare il drago per ucciderlo, oppure 
.solo qualche
punto nero. Vero è che qualcuno potrebbe dire ma non è vero niente; non
tutti “cercano” o se preferite   fanno degli onanismi mentali. Sbagliato
dico io; una cosa non la cerchi fino a che ti accorgi di non averla più;
allora e solo allora cominci a rovesciare le tasche, vai a vedere se è
rimasta in fondo ad un cassetto o in una tasca del paltò 
.quello buono
che tieni solo per la domenica magari o forse è rimasto nel cassettino
dell’auto, poi magari scopri che è finito in lavatrice dimenticato in una
tasca,e così, molti, si trovano poi nei formicai


 pardon alle riunioni
dove si fa tutto assieme
.e dove per forza di cose, vuoi o non vuoi sei
costretto a chiederti (sempre però in chiave scaut, per amor di Dio); chi
sono? Dove vado? Ecc.
     A questo punto facciamo tutti insieme una grande risata, per
sdrammatizzare la vita e per cominciare questa nostra “seconda vita” come
la definiva B.P.

     Mentre  il dubbio che forse sarebbe stato meglio che


 il Magister
gli si fece incontro, sorridendo, presentandolo agli altri.
     Domande quali: chi sei, da dove vieni, cosa fai, perché sei qui, non
gliene rivolsero; dei presenti, ne conosceva buona parte (qualcuno) e
buona parte conoscevano lui, con qualcun altro, se non la squadriglia,
avevano diviso almeno il Riparto perciò




 rispose: ma solo a se stesso;
<<Eccomi!>> ed il gioco ebbe inizio. 
    




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