[Abruzzo] LA PARLATA NUOVA 3-2008

Enzo babbolupo a email.it
Lun 15 Set 2008 20:11:26 CEST


Anno II°                                                                  
            N° 3

QUADERNO DI CACCIA

USCITA INTERA GIORNATA A MOSCIANO   5-1-1964

La prima uscita domenicale dell’anno 1964, appena alle porte, si è svolta
il 5.1.1964 in una giornata di sole ma gelida. Noi di Teramo eravamo solo
in 10 con i rovers, la causa di così pochi rappresentanti è affiorata per
la improvvisa  decisione di andare a fare l’uscita il 5/1; infatti si è
deciso il 4 a sera, ma formando lo stesso una squadriglia siamo partiti.
Domenica mattina riunitici in sede alle 7,15  ci  siamo preparati ed
abbiamo formato la Squadriglia coi seguenti nominativi:  
C. Sq. 





. Gianfranco, 

.. Vincenzo (che per l’occasione avrebbe
funto da V.C.Sq.) dai V.C.Sq. 

. Antonio, 

. Renzo e 

. Ugo e dagli
squadriglieri 


 Flavio, 

.  Gino e 

. Gianni. I rovere erano 


Vincenzo e 


. Claudio.
Partiti. alle 7,45 siamo arrivati al bivio alle 8,30 circa e ci siamo
incamminati verso  Mosciano dove siamo giunti alle 9,15 circa .saliti in
sede
abbiamo avuto il saluto degli scouts locali, e li ci siamo ristorati e
abbiamo giocato in attesa della S.Messa, fissata per le 10,00. Scesi in
chiesa ci siamo schierati lungo i banchi e abbiamo ascoltato la S. Messa e
dopo di che vi è stata la celebrazione della promessa tra la folla
incuriosita.
Ho scattato delle foto e risaliti in sede Vincenzo insieme a Carlo ha
assegnato ad ogni Squadriglia la missione che consisteva nel costruire
un’edicola mariana e di piantarla nelle vicinanze di Mosciano. Subito ci
siamo messi all’opera ma prima di costruirla viè stato un vero e proprio
complotto contro Gianfranco, ma alla fine essendo riuscito a placare gli
animi ci siamo messi a trovare le canne e tornati in sede si sono messi
all’opera (in due) hanno fatto l’edicola.
Dopo abbiamo avuto il permesso di mangiare. Vincenzo, il capo Riparto di
Mosciano e Gianfranco  sono stati invitati a mangiare da 




. e dopo
aver mangiato e bevuto siamo tornati in sede e siamo andati a piantare la
piccola ma suggestiva edicola mariana con la figura di Nunzio Sulpizio.
Dopodiché abbiamo avuto un altro incarico che era quello di visitare le
tre chiese e farne le relazionie parlare del presepe. Alla fine siamo
ripartiti alle 17,30 da Mosciano alla volta di Teramo e sosì si è conclusa
la prima uscita del 1964.

SQ: FALCHI  12/1/1964                                                     
         servizio di:

                                                             GIANFRANCO





                                                             WIPECAN
CANOUSH


CONVEGNO ALTE SQUADRIGLIE
POPOLI 8/12/1963

Tutte le alte Sq. dell’Abruzzo e del Molise sono state invitate a questo
convegno tenutosi a Popoli. Noi di Teramo eravamo in 11 e siamo partiti
per essere puntuali al congresso alle 4,30 di domenica 8/12. Siamo stati
il primo reparto a giungere a Popoli e dopo che gli scouts locali ci hanno
accompagnato nella loro sede per posare gli zaini siamo andati in giro per
il paese a vederlo nell’attesa della celebrazione della S.Messa che doveva
celebrarsi alle 8,30. Alle 8,15 ci siamo ritrovati tutti insieme dinanzi
alla chiesa ed in fila siamo entrati ed abbiamo preso i posti a sedere
riservatici. 
Dopo la S.Messa siamo andati in un cortile fuori paese per l’alzabandiera
e dopo aver cantato “Passa la gioventù” e “Fratelli d’Italia” è iniziato
il congresso. Entrati in una sala e sedutici l’Incaricato Regionale Di
Cesare ci ha detto che era contento per la larga partecipazione di tutti
ed ha spiegato il motivo per cui è stato convocato il 5° congresso per
Capi e Vice. Ha commemorato in breve l’ex Commissario Regionale:










  morto in una disgrazia automobilistica proprio vicino a
Popoli. Inoltre ha ricordato in breve i congressi precedenti svoltisi nel
1949; 1958; 1961; 1962. Totalmente n’eravamo circa 70 ma erano assenti gli
scouts dei reparti di Campobasso e di Lanciano, che nel Congresso dei
rovers riunitosi a Sulmona nel mese di settembre, avevano già detto che la
loro venuta era difficile. Nel congresso si è discusso sulle relazioni
delle Alte Squadriglie: Sulmona I°; Sulmona II°; Popoli I°; Chieti II° che
parlavano della figura del Vicecapo nella Squadriglia, dell’importanza del
guidone, dell’importanza degli incarichi nella squadriglia: Sono sorte
delle vere e proprie discussioni tra vari rappresentanti di tutti i
reparti ed anche noi abbiamo esposto le proprie tesi tramite Valleriani
Bernardo, capo delle Antilopi. Alle 13 circa, Di Cesare ci ha dato un’ora
e mezza per andare a mangiare e visitare le sorgenti del Pescara che è
distante 1 Km e mezzo dal centro e li ci siamo incontrati con molti
reparti alle sorgenti. Abbiamo mangiato e dopo aver scattato delle foto
abbiamo ripreso il cammino alla volta di Popoli per riprendere il
congresso. Alle 16,30 il congresso. si è concluso con le parole
dell’Assistente Ecclesiastico di popoli. Nel cortile dove si è svolta
l’ammaina bandiera si è cantato “il canto dell’addio” poi siamo andati in
stazione per ripartire.Durante il viaggio abbiamo scambiato opinioni sul
congresso e sul freddo pungente per tutta la giornata Vincenzo si è
congratulato con tutti e sopratutto con  Gianfranco che per l’occasione
era stato designato come capo ed era stato, con la collaborazione di
tutti, in ordine e far vedere che anche noi eravamo degli ottimi scouts. I
partecipanti della provincia di Teramo al congresso erano:

C. Sq. 
.. Gianfranco; 
C. Sq. 

 Guido; 
C. Sq. 

. Bernardo; 
C. Sq. 

. Ernesto
V.C.Sq. 
. Renzo; 
V.C.Sq. 

 Angelo; 
V.C.Sq.  
..Antonio
V.C.Sq. 
.. Giancarlo
C.Sq. 

.. Domenico 
C.Sq  

.  Raffaele  (per Mosciano)

I Rovers:     
. Vincenzo; 
                
.. Claudio; 
                
..i Carlo.


SQ: FALCHI  29/12/1963                                                    
                servizio di:

   GIANFRANCO 



.                                            Wipecan....
                                                                          
       

                                 ----o0o----


“” NON PUOI CONOSCERE LA FORZA E L?ESSENZA PROPRIA DELL?ALBERO SE NON
CONOSCI LE SUE RADICI””

   Il 2007 è stato il 100o  anno della fondazione dello Scoutismo; il 2008
sarà il 125o anno della fondazione delle BOYS’BRIGADE

                                    o0o
   Il libro Scouting for Boys(Esplorazione per ragazzi-1908) è una
rivisitazione/riscrittura di Baden-Powell dei suoi antecedenti libri di
argomento Militare: Reconnaisance and Scouting (Perlustrazione ed
esplorazione-1884)e Consigli per l'esplorazione per Sottufficiali e
Truppa-1889). 
Questi libri antecedenti erano manuali Militari usati dall'Esercito
Britannico per addestrare i suoi Esploratori (Scouts). 
     A Mafeking (2a Guerra Boera), Baden-Powell arruolò ed addestrò
ragazzi di 12-15 anni come portalettere-staffette e più tardi come
barrellieri per il trasporto di feriti,questo per liberare tutti i suoi
uomini per il solo combattimento, e per evitare i frequenti casi di
ragazzi, pericolosamente, in prima linea per:curiosità, sfida e mal
proposto eroismo. 
     Al suo ritorno in Inghilterra, immediatamente dopo la fine della
Guerra Boera, Baden-Powell venne a sapere che alcune scuole Britanniche
stavano usando i suoi manuali Militari per insegnare ai ragazzi nozioni di
Osservazione e deduzione ("l'occhio Scout " N.d.t). 
Decise così di rivedere le sue pubblicazioni Militari in un libro per
Ragazzi. Parecchi amici di Baden-Powell lo supportarono in questa idea,
inclusi Sir William Alexander Smyth, Fondatore della Boys' Brigade, e
Cyril Arthur Pearson, che era proprietario di molti quotidiani ed altre
pubblicazioni. 
     Nel 1906 e 1907 Baden-Powell spese molto del suo tempo nello scrivere
Scouting for Boys e sviluppando le sue idee sul Metodo dei Boy Scouts. 
Queste furono sperimentate durante un Campo sull' Isola di Brownsea
nell'estate del 1907, dove ad assistere vi era anche l'editore letterario
di Pearson, Percy Everett. 


Boys'Brigade 

La Boys'Brigade è la prima organizzazione giovanile in uniforme al mondo. 
L'idea per questa organizzazione Cristiana fu concepita da Sir William
Alexander Smyth. 
Appena dopo la sua nascita  a Glasgow (Scozia) nel 1883, la BB si diffuse
velocemente in tutto il Regno Unito e divenne un organizzazione a livello
mondiale già nei primi anni del 1890. 

Fini, Motto ed emblema: 

Il fine della Boys'Brigade è "La diffusione del Regno di Cristo tra i
ragazzi e la promozione dell'abitudine dell'Obbedienza, reverenza,
disciplina, auto-stima e di tutto ciò che tende verso una reale virilità
Cristiana" 
Eccetto per l'aggiunta della parola "obbedienza" nel 1893,il fine è
rimasto invariato sin dalla fondazione. 
Nel disegnare il Motto e lo Stemma/Crest della B.B. William Smith si
ispirò direttamente a "Gli Ebrei 6:19" della versione di Re Giacomo della
Bibbia, 
"Quale speranza abbiamo come ancora dell'anima,entrambe sicura ed
ferma/incrollabile...." 
     Da questo versetto nacque il Motto," Sicuro e fermo/incrollabile". 
Il Crest era originariamente una semplice ancora, con inciso il motto e 2
b maiuscole una su ogni lato. Susseguente all'unione della Boys 'Brigade
con la Boys' Life Brigade (branca della stessa ma specializzata nel
Soccorso al prossimo) nel 1926, fu messa dietro all'ancora una croce Greca
rossa a formare il Crest odierno. La croce faceva parte dell'originale
emblema della Boys' Life Brigade. 

     Il movimento fù anche un precursore, in Gran Bretagna, del campeggio
per il divertimento, prima raramente diffuso al di fuori dei scopi
Militari. 
Tra i primi ammiratori della BB vi è da annoverare Robert Baden Powell che
in qualità di VICE PRESIDENTE della Boys 'Brigade ne usò il metodo durante
alcune sue iniziative nelle scuole, particolarmente ad Eton, per
promuovere la pratica dell'esplorazione (scouting) ed delle attività
all'aperto basate su quelle delle attività militari per ragazzi. 
A quel tempo non intendeva che alcuna organizzazione individuale potesse
nascere, nel futuro, dai suoi scopi come invece accadde per i vari
Movimenti dei Boys Scouts. 
Alcuni esempi precursori dello Scoutismo si poterono vedere nei
riconoscimenti della Boy's Brigade per lo Scouting e persino nelle sezioni
speciali dei Boys'Brigade Scouts, che indossavano un uniforme blu con
pantaloncini ed il caratteristico Smockey Bear (USA-En) ( Lemon Squeezer
(GB-En) -Boero-Cappellone) cappello con cui per tradizione vengono
identificati gli Scout. 

Come da quanto sù scritto traspare che lo Scoutismo nacque più da un
evolversi inarrestabile dei fatti più che da una vera e propria volontà
del fondatore (B.-P.). Uomo schivo, modesto e nel complesso molto timido. 
Infatti B.-P. era a Brownsea come Vice Presidente della B.B. e stava
sperimentando il suo "Metodo per Truppa e Pattuglie" (Riparto e
Squadriglie....a scanso di stupidi equivoci) perchè esso fosse poi
applicato nella B.B. 
A dimostrazione di ciò vi è il fatto che l'ossatura della Truppa/Riparto
di Brownsea era formato dai migliori elementi scelti da B.-P. e Smyth
stesso della B.B. 
Ma in un certo senso dobbiamo la fondazione dello Scoutismo a Percy
Everett, unico del mondo dell'informazione sull'isola visto che tutti gli
altri erano, per volontà di B.-P., sulla limitrofa costa,visto che il
Fondatore oltre alla suo essere schivo non voleva essere distratto e che
soprattutto non lo fossero i ragazzi. 
La situazione era ...se vogliamo fare un paragone "moderno" di attesa di
un EPOCALE AVVENIMENTO....guardatevi le foto delle partenze degli Shuttle
...il parterre giornalisti come la costa con i giornalisti e lo Shuttle
come Brownsea...TANTO PER FOCALIZZARE. 
B.P. , oggi non possiamo focalizzare, ma era all'epoca per la Gran
Bretagna un personaggio dall'importanza mediatica INCREDIBILE, ENORME,
tutto ciò che faceva veniva amplificato all'ennesima potenza. 
Perciò al suo ritorno, dopo il resoconto "epico" e, diciamolo pure
onestamente ...anche se veritiero molto POMPATO...di Everett, fu
trascinato in una inarrestabile valanga di eventi che lo portarono ad
essere Fondatore e a capo dello Scoutismo. 


Snoaring Bear 
Orso Ronfante  - Nota:  Trovate tutto su Internet ,  in inglese.
Orig.Gil,'85

                               ---o0o---
Le relazioni
2 aprile alla sede (via Cona)
     Quella sera fu la conclusione di una giornata campale, tutto era
cominciato nel primo pomeriggio, quando aveva cominciato a piovere, forte,
a più riprese era continuata poi; con Carlo e Mara che non sarebbero
potuti venire per delle loro incombenze; con  Gianni e Simonetta che alle
20 erano andati alla nuova sede, carichi di pizze, pizzette e bottiglie ma
non avevano trovato nessuno, non avevano la chiave e avevano dimenticato
che l’appuntamento era per le 21 e per finire, la mancanza di un
proiettore per le Slides  della chiacchierata; insomma tutto lasciava
credere che dovesse essere una serata stravolta e stravolgente. 
      Alle 21, comunque, pioggia o non pioggia (Maurizio aveva portato
l’ombrello), parcheggio o non parcheggio (anche la possibilità di
utilizzare il cortile della sede ci era impedito da una macchina di un
residente che ha l’abitudine di lasciare l’auto in mezzo al viale
d’accesso), stretti o non stretti (abbiamo utilizzato un locale vicino al
nostro, molto ampio, dove abbiamo “trasbordato” le sedie ed i tavoli) la
riunione è iniziata. Gianni ha da subito annunciato che il Menù della
serata sarebbe stato un po’ diverso dal solito per lasciare uno spazio ad
Ernesto ed al suo S.Giorgio.
*  Le pattuglie sono ancora in rodaggio ma già Claudio riferisce che alla
prossima riunione, avrà bisogno di un po’ di spazio per illustrare quello
che la pattuglia ha deciso di fare; Per le uscite ed in particolare per
quella di domenica prossima (6 aprile) c’è stato un cambiamento nel
percorso a causa del mal tempo dei giorni scorsi che ha reso i luoghi
infidi (inZomma c’ stà lu fang’). Ugo ed Enzo hanno riferito circa la
riunione a cui hanno partecipato sabato scorso presso il Comune di Nerito,
dove  nei giorni  30-31 agosto  si svolgerà il:  PENTATLON DEL BOSCAIOLO
- Competizione tra boscaioli; Finale Nazionale, organizzata
dall’associazione trentina (di Trento pe li cafune) a contorno della
quale, il comune gestirà la festa del boscaiolo, la mostra mercato con gli
stand di attrezzature e materiali per boscaioli; una carbonaia;
passeggiata a cavallo; ecc
..
Saranno interessati alla manifestazione:  le Pro-loco e le associazioni
della contrada, tra cui noi.
Circa 9, le persone richiesteci,  per le varie incombenze quali: - montare
i gazebo e sistemare il palco uno o due giorni prima;  fare accoglienza;
dare indicazione agli interessati degli vari stand; assistenza alle gare;
organizzazione mensa per il sabato e la domenica; smontaggio attrezzature
il lunedì.
Prossima riunione preparatoria, Sabato 7 giugno ore 16 Comune di Nerito.
     
 *  Per l’approfondimento; Gianni ci legge il significato del:  Wood-Badge;
a seguire Luciano ci consegna dei bigliettini chiusi e numerati che
dovremo scambiarci ma senza averne più di uno ecc.. al suo Via ognuno
leggerà il suo (vedi esempio allegato).

Dopo questi preliminari, Rosalba e Rosi presentano la loro chiacchierata: 
 VERSO UNA SOCIETA’ MULTIETNICA   (la mancanza del supporto proiettivo,
veniva però sopperita da Mafalda (L’amica di Linus) e dalle due
intrattenitrici che leggevano a turno le videate del portatile. Pochi
concetti ma molto seguiti, tantè che terminata l’esposizione molti hanno
voluto aggiungere un loro contributo; alla fine, visto che il fiume di
parole non s’arrestava, Gianni, schiavo dell’ora (più che maestro) era
costretto suo malgrado a chiudere, riproponendo di tornare quanto prima
sull’argomento e leggendo un “pezzo” di B.P. da La Strada verso il
Successo: “l’amore”.  

*  A questo punto, è stata data la parola a Massimiliano e alle sue
accompagnatrici della parrocchia di Caprafico; a proposito di un  nostro
eventuale impegno di Servizio. Danilo per la parte tecnica e Gianni per
quella legale, si sono offerti di esaminare le carte e vedere poi come la
Comunità potesse intervenire sul campo. 
E’ seguito poi lo spazio concesso ad Ernesto che ha illustrato più
dettagliatamente il programma del San Giorgio; al momento pare siano 13 i
partecipanti.

*  Al termine della serata, Luigi ha presentato il suo lavoro svolto per
mettere in musica una poesia di Ernesto; dopo ever
illlllluuuuuussssttttrraaaaatttoooo! Il lavoro svolto ne ha dato un
piccolo assaggio, accompagnandosi con la chitarra. Quanto prima, con Paolo
cominceranno le prove (domenica 13; mar. 15; merc. 16; ven. 18). Anche
Gabriella ha presentato una sua “piccola” (come lei l’ha definita)
composizione. Il CantaMasci sarà molto ricco se continua così.


                            --------o0o--------

Uscita del 6 aprile
     Facendo lo slalom tra le buche dei saggi di Piazza Dante e
l’insistente passa e ripassa di un mezzo della Teramo ambiente per la
pulizia delle strade, ci siamo ritrovati più o meno all’ora stabilita, al
solito posto delle partenze “Qualcuni”  mancavano (Piero ed Isa ma
soprattutto lu maggistre che teneve li coleche e la Simonetta) : Fatte le
macchine siamo partiti alla volta di Leofara. Qui giunti (Luciano aveva
detto: neve a tratti; invece era:  Attratti dalla neve per quanta ce
n’era) Comunque dopo gli “accidenti” di rito abbiamo formato la cordata
pardon , la fila ha iniziato a salire su, su, sempre più su, e tutti noi
abbiamo assorbito gli umori della montagna e come suol dirsi:  se lo
scautismo entra anche dai piedi (leggi: attraverso il bagnato della neve
che ha infradiciato le nostre scarpe) 
.

.
      Dopo un paio di ore di marcia, tra una sosta e l’altra, con Roberto
e Luciano che ci parlavano di castagni, di querce ecc siamo giunti allo
stazzo che domina fonte “La Cordella” (toponimo pastorizio che
indicherebbe l’agnello + giovane); tanta la fame che subito dopo aver
fatto delle foto e cantato Signore delle cime attorno ad un’edicola
ricavata dal tronco di un albero ormai secco, abbiamo dato fondo alle
provviste che ceremo purtate ; nel frattempo qualcuno aveva cambiato i
calzini e aveva salvati i piedi con buste di plastica, per il ritorno. Con
delle fotocopie di cartine topografiche abbiamo fatto il punto di dove ce
truvavame e capite finalmente come ce seme arrivate e pure come
sarcaleva.. In pratica Danilo ci ha detto che alloche attorne ci passava
il “Tracciolino di Annibale” che altri non era che un “diverticolo della
Salaria”. Pure Carlo e la moje (adusi a termini medici)  armaste, a
sentille. 
     Comunque lu tempe s’arcagneve , lu sole se ne jeve e n’aria fredda, 
che tireve arrete a lu cuzzette ce s’uggerave darcalà. E così le man al
sen conserte; la fronte chinata ai fulminei rai; Napoleon si ritira dal
fatidico monte con tutta la truppa, spinta non già da un nemico ma da una
natura che considerava noi  intrusi come dei  nemici.  
La discesa (si fa per dire); il ritorno inZomma sarà più veloce e giunti
al paese, la sorpresa, piacevole, di trovare un bar (il bar), aperto (il
proprietario ci dirà che aveva riaperto dopo una lunga pausa) e finalmente
la possibilità di avere un caffè caldo; anzi 4 caffè caldi perché la
macchina per macinare l’agognato chicco, ad un tratto si blocca cosicchè
gli altri 13-14 se pigliano un ‘amaro, una grappa, un’anisetta, uno
stravecchio ecc.
Assioma di Danilo: perché ad ogni uscita all’andata ci sono tante salite,
mentre al ritorno 
ce ne sono di più che all’andata?
Postulato di Danilo: Enzo, scrivilo sulla parlata Nuova!

                             ----o0o----

Lyricist or composer, that is the question!  
Domenica 13, Le prove! 
 
Ci troviamo intorno alle  17  a casa di Carlo a 


. 
Carlo, aveva preparato le cartelle, forse  pensando fra sè: - ,,,appena
arriva la caposala le faccio consegnare!.... “” Mentre Ugo mastriava col
compiuter e i segnali semaforici, Enzo aveva acceso il caminetto;  Mara
pensava al caffè; qualcuno lamentava il ritardo e ..
piangeva per il
Basket.  
     Intanto la gente continuava ad arrivare; c’erano anche  Alessio,
franco e Silvia mancava Franca.
Appena tutti furono arrivati, cominciarono le note; poi entrarono le varie
sezioni:
*  Quan-do so-no preoc-cu-pa-to e ve-do an-co-ra incerto il mio futuro;
*  Quando vivo nella rabbia perché considerato un po di
meno



Illu-mina-mi il PenZie-ro!
Paolo, : -Sentiero; Sen-ti-e-ro e poi: 
.more ee poi
. lascia-mi
ma-rcia-re! - 
.more ee poi .... lascia-mi
!  e poi 
. Volto Oo 
 
 
Martedì 15 ancora le prove!  -   Dopo cena ci si vede da Gianni.
     La giornata è nera di per sé; nel pomeriggio c’è stata una grandinata
ed inoltre si sono avuti i risultati delle consultazioni elettorali(chissà
dove si vende l’orbace?). La serata sarà più nera,visto che nessuno
“ciazzecca” 
-Occhi 
Sù;  per infonderla 
giù..! 
Non fate come i tenori!... Chi

Attacca 8 metri sotto?  
.Luì, ci vuole un Hammond! ( ?)

------------------

Mercoledì 16 ore 21. La sede non è agibile, ci vediamo alla sede di
Collurania; un breve periodo è dedicato alla riunione quindicinale e alle
relazioni delle pattuglie. 
* In apertura, vengono illustrati i tempi del programma del S.G. e vengono
messi a punto col contributo di tutti i tempi e le modalità di svolgimento
delle varie attività;
* Luciano chiede poi che 5 trentenni possano partecipare a riunioni ed
uscite per 
.capire; 
.vedere!
* Gianni riferisce aver cercato informazioni su case vacanze  in alta I
talia, per il campo estivo;  
* Di nuovo Luciano, riferisce che l’AGESCI ha richiesto  un aiuto alla
comunità per metter su  un servizio di mensa per “capi” al campo estivo
regionale che si terrà dal 1 al 10 agosto in località FONTE ROMANA (n.d.r.
alcune considerazioni vanno fatte: A quanto pare gli scouts non fanno più
2 settimane di campo, come una volta; I capi non sanno più organizzarsi,
scautisticamente e sembrano sempre più dei dirigenti aziendali; è invalso,
nelle associazioni scout, l’idea che “quelli del MASCI”  siano soltanto
dei bravi genitori  o nonni che si preoccupano dei nipotini, visto che
sono in penZione;). 
* Un Qui-pro-quò tra Claudio e Gianni a proposito di un’errata
comunicazione, ricevuta da Ernesto circa la richiesta dell’uso base da
parte di un gruppo, porta all’attenzione della comunità, le autonomie
delle varie pattuglie.   
     I tempi stretti delle prove e il poco tempo rimasto da qui al
S.G.,consigliano però di rimandare qualsiasi discussione alle prossime
riunioni pertanto Paolo prende il posto sul tavolo (per il suo strumento e
si comincia. 

Se verrà la guerra Marcondiro’ndera



.. Se verrà la guerra
Marcondiro’ndà!




                                 -----o0o-----

SIGNORE, GUARDAMI, IO SONO IRISH

Signore, sono qui, io sono Irish,
quello che non ha la bicicletta.
Tu lo sai che lavoro dai Lancaster
e che, a sera,
le mie reni non cantano.
Mi hai date tante cose belle
e il mio cuore le ha viste volentieri:
i boschi, le rose, la fratta,
i piccoli stagni dei cieli e la notte,
le labbra di Ester,
i suoi seni,
quei suoi impossibili occhi,
il sonno, il risveglio, il rumore del fiume,
l’odore dei legni
duri
O mio Signore,
purtroppo c’è qualcosa che non va!
Io
che lavoro dai Lancaster,
dormo e mangio a trenta miglia
dalla chiesa di padre Enrico.
Come posso, o Signore,
santificare il tuo giorno?
I camion sono fermi,
le auto non passano,
ed io nel tuo giorno
sono stanco, Signore.
Trenta miglia più trenta
sono troppe a piedi ed Irish,
tu ricordi Signore,
non ha la bicicletta.
I passeri, gli scoiattoli, le lepri
gioiscono nel tuo giorno, io nò.
Non so più se io sono tuo figlio:
in quel giorno non vengo alla tua casa,
io non ti onoro; come posso fare,
dimmi?
Posso stare sul prato a parlarti di me?
O debbo venire in fondo alla valle?
Soffro, Signore e tu devi,
capisci?
devi fare qualcosa.
Andrà bene anche vecchia
la bicicletta
che manderai ad Irish,
perché tu, che sei buono,
hai tanti amici e a qualcuno
di loro
la puoi chiedere una vecchia bicicletta.
Che sia robusta, piuttosto, e grazie,
mio Signore, grazie!
Dio, pardon
.la Madonna
Te ne renderà merito, di certo.
Io sono Irish, Signore,
quello che verrà da te in bicicletta.

Riccardo Mannerini

Testo successivamente rielaborato dall’Autore e da Fabrizio De André con
il titolo “ Signore, io sono Irish” per l’album dei New Trolls del 1968
“Senza orario senza bandiera” (n.d.c.).


                     --------------------o0o-------------------

            AGGIORNAMENTI            



.

 la giungla, non è il solo  
ambiente fantastico .
           IL BOSCO



Sette punti neri
      
 Fate una prova, occorrono:
                                     1 barattolo di colore nero
                                     1 pennello grosso
                                     1 pizzico di colore rosso
                        1 pennello sottile
1 foglio di carta molto grande

""Stendete lentamente e con cura, usando il pennello grosso, il colore
nero sul foglio. Fate asciugare. Con molta delicatezza, intingete il
pennello sottile nel pizzico di colore rosso e fate, nel centro del foglio
tutto nero, un minuscolo puntino. Guardate attentamente: avete davanti a
voi l’esatta visione di cocci quando si trovò in un grandissimo
formicaio.""

   Chi era Cocci e cosa faceva lì? Bisogna risalire nientedimeno che al
suo trisavolo! Si, proprio quello che fu salvato dal diluvio universale e
che nella fretta di fuggire sull’arca di Noè, si dimenticò di rimettersi i
sette punti neri che spiccavano splendidamente sulle rosse ali. Tutto ciò
accadde di notte ed è comprensibile come nel buio sia difficile ritrovare
dei punti, specialmente se sono neri! I punti rimasti abbandonati sul
suolo furono dispersi dall’acqua del diluvio ed il trisavolo, nato
coccinella, fu costretto a cambiare nome; in memoria della sua bellezza
ormai incompleta, scelse di chiamarsi Cocci.
   Questa almeno la storia che fu tramandata e tale e quale la seppe anche
la nostra Cocci. Tutti i discendenti, saputo come erano andati i fatti,
avevano accettato le proprie ali rosse, Cocci invece iniziò subito a
sognare e sempre più a desiderare quei bellissimi punti neri,immaginandosi
quanto il contrasto avrebbe reso brillante il rosso delle sue ali.<<Se
qualcosa viene smarrito, cercando,è sempre possibile ritrovarlo!>>
Questa fu la convinzione con la quale Cocci decise di partire alla ricerca
di ciò che il suo trisavolo Coccinella aveva perduto.
Il mondo grande che la circondava non le faceva paura, lei sapeva
esattamente cosa voleva e all’alba di un mattino d’estate spiccò sicura il
volo dal più lungo filo d’erba che riuscì a trovare.
Già il formicaio, dimenticavo
. Non mi hanno detto quanti dei suoi voli
Cocci dovette fare prima di giungervi, né posso dirvi se fu distratta da
qualche cosa o perse quota per una corrente d’aria; quello che so è che
atterrò assai precipitosamente nel formicaio, trovandosi all’improvviso
nella situazione che vi ho descritto.
----------------
(


da: Sette punti neri ediz. L’ancora ristampa maggio 1991)
.....la Continuanza al prossimo numero.
.....Continua,senza capo 
né coda!
      Che confusione la matematica; 
Dunque sette sono i punti neri; 4 i punti di B.P. 100 gli anni dello
scautismo
 
Scuserete se ho 
scomodato Cocci e gli abitanti del bosco. Un’attenta
rilettura dei testi (da lupettone dirà qualcuno da coccinellaro dico io;
ed è la stessa cosa!). è sempre 
propedeutica per continuare ad educarsi
 









 Cosa era il M.A.S.C.I. e cosa faceva lì lo scaut ormai adulto?
Bisogna risalire nientedimeno che alla sua fanciullezza! Si,dopo essere
stato un lupetto, un esploratore, un rover; quello insomma che prese la
partenza dopo una notte di veglia  e che nella fretta di accaparrarsi un
“posto” di lavoro che magari lo avrebbe portato lontano(proprio come se
fosse sull’arca di Noè,sballottato non dal diluvio ma dalle tempeste della
vita) si dimenticò dei 7 punti neri, dei 4 punti di B.P.ecc
. 

   Tutto ciò accadde all’alba, quando salì su quel treno che lo avrebbe
portato verso altre mete ma, senza la felicità e l’emozione di quando era
partito per un campo estivo o per il campo scuola di I° o di II° tempo. I
punti, rimasti abbandonati nel cervello e nel cuore sembravano essersi
dispersi ora che non c’era un campo da fare, dei ragazzi più giovani da
seguire, una attività da preparare, un programma da discutere e mille
altre cose. E il giovane scaut adulto, da sempre scout, fu costretto a
cambiare persino il proprio totem; in memoria della sua passata prima
vita, si rassegnò a diventare: impiegato, operaio, medico, avvocato.

   Questa almeno la storia di alcuni, altri avevano accettato di essere
cresciuti, di dover mettere su famiglia. Cocci invece (per comodità lo
chiameremo così invece che scaut adulto)continuò a sognare e sempre più a
desiderare di tornare ai punti di B.P. o ai 7 punti neri.

<<Se qualcosa viene riposto in un cantuccio, prima o poi,è sempre
possibile ritrovarlo!>> Questa fu la convinzione con la quale il nostro
Cocci decise di sentire che cosa avessero da dirsi quegli altri adulti che
parlavano di M.A.S.C.I. e che dicevano:<<Se uno sente di non essere
arrivato al capolinea, riprende il suo cammino educativo>>

   Il mondo grande che lo circondava non gli faceva più paura, ora che i
figli andavano per la loro strada; ora che la pensione si avvicinava ora
che vedeva finalmente quanti capelli grigi avesse sua moglie (ma non era
la stessa guida che aveva conosciuto in A.G.I.; già quella era una vecchia
storia!)
  Lui non sapeva esattamente cosa voleva e una sera  d’inverno si presentò
alla riunione che alcuni Scaut adulti facevano periodicamente.
Già la riunione, dimenticavo
. Non vi ho detto quante volte Cocci aveva
deciso di andare, prima di farlo;  quello che so è che si presentò
precipitosamente nel formicaio,pardon alla riunione; trovandosi
all’improvviso 






                                                    Babbolupo



 (Vignetta tratta dal sito regionale Marche)                              
                                                                          
                                             

                     “Metamorfosi dello scautismo”

                                                                   






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