[Annunci Jota-Joti] Fwd: Il Canto di Natale del JOTA-JOTI
Gino Lucrezi (Referente JOTA-JOTI Italia)
jota-joti a scouteguide.it
Sab 29 Dic 2018 10:40:03 CET
Il Canto di Natale del JOTA-JOTI
(con tante scuse a Charles Dickens)
Come i tre spiriti che fanno visita ad Ebenezer Scrooge, anche noi oggi
vedremo cosa ci dicono lo Spirito del JOTA-JOTI passato, quello
presente, e quello futuro.
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Lo *Spirito del JOTA-JOTI futuro*ci porta una grossa novità.
La Federazione Italiana dello Scautismo, qualche mese fa, ha deciso di
riconfermarmi l’incarico di National JOTA-JOTI coordinator per tutto il
JOTA-JOTI 2018, e nel frattempo aveva già individuato il coordinatore
futuro. Un futuro che inizia oggi, perché oggi facciamo il passaggio di
consegne.
Il nuovo coordinatore è Giuseppe Bocchino, che mi ha scritto queste
righe per presentarsi:
/Sono Giuseppe Bocchino, ho 23 anni e sono membro della Sezione di
Portici del CNGEI da 16 anni. Sono stato Vice Capo Reparto e Capo
Reparto lavorando in Branca E per circa 6 anni. Da non molto tempo
sono a Trieste e collaboro con il Reparto locale. Ho completato la
mia formazione conseguendo il Wood Badge. Non vedo l'ora di iniziare
a lavorare e portare avanti i programmi di questi anni. Guardo con
eccitazione l'avvicinarsi dell'evento del prossimo che sicuramente
avrà una grande eco essendo a ridosso del Jamboree./
Da parte mia aggiungo che Portici è una delle culle dello scautismo
italiano, ed il luogo dove per la prima volta B.-P. incontrò degli scout
italiani. Questo promette bene!
Lo abbiamo visto all’opera quest’anno su IRC come operatore di canale.
Io e Giuseppe abbiamo già avuto occasione di confrontarci sul futuro di
questo evento, ed a breve vi annuncerà le prossime iniziative. Sono
sicuro che non solo manterrà le tante cose buone fatte, ma ne introdurrà
di nuove! Ovviamente, io rimango a sua disposizione per il futuro.
Da domani, ogni email indirizzata a jota-joti a scouteguide.it
<mailto:jota-joti a scouteguide.it> arriverà a lui e non a me.
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Lo *Spirito del JOTA-JOTI* *presente *ci racconta invece com’è andato
l’evento 2018.
Nei giorni scorsi ho mandato a Richard Middelkoop, il coordinatore
mondiale, il rapporto sulla partecipazione italiana al JOTA-JOTI 2018.
Quest’anno il risultato è stato molto buono. La mia stima è che le
associazioni italiane appartenenti alla FIS abbiano fatto partecipare
circa 1000 ragazzi/e, aiutati da 190 capi e 100 visitatori (fra i quali
60 radioamatori). Dunque circa 1300 persone.
Parlo di stima perché questi numeri sono stati ottenuti così: in primo
luogo dalle vostre verifiche, inviate a me, poi dai dati di chi non ha
mandato a me la verifica ma ha comunque inviato i propri dati sul sito
mondiale jotajoti.info, infine da una stima mia dei numeri dei gruppi
che per errore in buona fede non hanno mandato nulla.
Purtroppo infatti, come ben sa chi segue questa mailing list, quest’anno
un gruppo di persone estranee all’organizzazione italiana del JOTA-JOTI
ha messo su un sistema di “verifiche” parallelo a quello FIS, copiandone
spudoratamente il questionario. Non mi dilungo su questa vicenda che ho
già affrontato qui: http://www.jotajoti.it/?p=830
Ho avuto quest’anno 15 verifiche dal mio questionario, ed oltre a queste
ho avuto alcuni dati da 9 gruppi che li avevano inseriti sul sito
mondiale. Considerando che comunque sul sito mondiale c’erano circa 90
iscrizioni, anche togliendo quelle duplicate, quelle di gruppi che alla
fine non hanno partecipato, sono arrivato ad una stima prudente di 35
gruppi italiani partecipanti.
Ricordo comunque che la partecipazione al JOTA-JOTI si conclude con
l’invio della verifica. Altrimenti si fa la fine di quel radioamatore
che aveva comprato l’apparato più potente sul mercato, ma aveva
dimenticato di collegare l’antenna.
Nelle stime ho seguito sempre la massima prudenza. Le affermazioni
mirabolanti le lascio ad altri.
Rispetto agli 800 partecipanti dell’anno scorso, c’è un bel passo
avanti. Si sa che la vittoria ha cento padri, e dunque qualcuno sta già
cercando di accampare meriti che non ha.
Il grosso incremento quest’anno è stato nei gruppi alla loro prima
partecipazione (più della metà), e soprattutto nei gruppi che hanno
partecipato via internet. Questo è dovuto ad un maggior uso dei social
per pubblicizzare l’evento, alla realizzazione di un opuscolo
informativo, ed anche all’aver coinvolto le segreterie regionali Agesci,
molte delle quali hanno ben risposto.
Il secondo fattore che ci ha aiutato, quest’anno, è stato sicuramente il
miglioramento della situazione su Scoutlink; avere un coordinatore
nazionale di Scoutlink ha facilitato la buona riuscita dell’evento, con
molti più operatori di canale rispetto al passato, ed anche la sua
pubblicizzazione.
Il terzo fattore è stato aver semplificato le modalità d’iscrizione;
quest’anno, infatti, occorreva solo iscriversi sul sito mondiale, e quel
sito ha funzionato molto meglio. Ho avuto pochissime segnalazioni di
malfunzionamenti!
Altri risultati positivi di quest’anno sono stati un buon equilibrio
ragazzi/ragazze (in passato c’era un forte sbilanciamento a svantaggio
del gentil sesso). Sono stati riferiti collegamenti con oltre 50 altre
nazioni, ed ho avuto notizia di conversazioni anche sul canale ScoutLink
in lingua araba.
Ho avuto il piacere di riportare nel resoconto italiano che da noi il
morse (CW) è ancora molto usato. Fra le attività che ho segnalato,
quella di un gruppo che per fare un JOTA-JOTI ancor più rispettoso
dell’ambiente, ha insegnato ai ragazzi come si riciclano i computer
vecchi, apparentemente inutili.
Sui canali IRC, in generale, mi è stato riferito che la moderazione è
andata molto bene.
Infine, la fortuna del principiante si è fatta sentire. Il gruppo
Cecchina 1, al suo primo JOTA-JOTI (fra l’altro è stato l’unico gruppo
del Lazio a mandare una verifica) è riuscito a parlare con scout di
parecchie nazioni molto lontane, fra cui l’Uzbekistan e il Vietnam,
associazioni nate da poco ed in corso di riconoscimento!
Potete trovare alcune foto sulla pagina facebook del Jota-Joti in Italia:
https://www.facebook.com/jotajoti.it <https://www.facebook.com/jotajoti.it>
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Per ultimo arriva lo *Spirito del JOTA-JOTI passato*.
Sono passati 11 anni da quando ho iniziato quest’avventura, ed un
bilancio è necessario.
1.La situazione prima della mia nomina
Fino al 2007, l’Italia e la Federazione Italiana dello Scautismo non
avevano un coordinatore nazionale JOTA-JOTI. Vi erano solo iniziative
sporadiche (talvolta locali, talvolta più ampie ma comunque legate ad
una singola associazione), e non c’era un punto centrale d’informazione
italiano. I gruppi che partecipavano erano sempre i soliti, e vivevano
spesso il JOTA-JOTI in maniera “localistica”, contattando soprattutto
altri gruppi scout italiani. La dimensione internazionale dell’evento,
invece, era quasi totalmente assente.
La maggior parte dei gruppi usava o solo la radio, o solo internet.
Raramente c’era sinergia fra le due “anime” dell’evento.
I gruppi con tradizioni radio, inoltre, spesso curavano soprattutto
alcuni dettagli d’interesse per i radioamatori più che per i ragazzi,
come ad esempio l’uso di “nominativi speciali” (un identificativo
speciale da usare per la stazione radio durante il JOTA; non è
assolutamente necessario per le finalità educative dell’evento, ma ai
radioamatori piace molto). Un altro problema era che i radioamatori sono
abituati a fare dei “contest”, ovvero delle competizioni in cui conta il
numero di stazioni radio contattate, e non a far parlare i ragazzi in
radio con altri scout a lungo. Ogni qualvolta si cercava di coinvolgere
qualche radioamatore estraneo allo scautismo, occorreva attenuare questa
sua naturale tendenza. Un ulteriore problema era che alcuni radioamatori
molto tradizionalisti non vedevano di buon occhio la presenza di
attività su Internet, cercando di avversarle in tutti i modi.
Infine, come dicevo, solo alcuni gruppi nelle associazioni FIS erano a
conoscenza di queste attività e dunque la presenza italiana era scarsa.
2.Cosa ho fatto per cambiare le cose
I primi passi per pubblicizzare il JOTA-JOTI risalgono in realtà a prima
della mia nomina. Già nel 1999 avevo scritto un articolo su Proposta
Educativa. Inoltre, verso il 2005 ero infatti in pattuglia
internazionale AGESCI ed in collaborazione con Giovanmaria Garavello
(delle specializzazioni), su mandato dei rispettivi settori avevamo
iniziato alcune attività di traduzione delle circolari dell'OMMS e
pubblicità in eventi associativi (come RoverWay 2006) o sulle riviste
associative. Sempre in quegli anni avevo anche collaborato con gli
organizzatori mondiali per garantire che i server per l'iscrizione
all'evento fossero anche in italiano.
Da quando ho avuto un mandato FIS, la mia azione si è svolta lungo
queste linee:
-diffondere la conoscenza dell'evento
-riportarlo su fini educativi ed internazionali piuttosto che localisti
ed esclusivamente tecnici, in particolare combattendo la tendenza a fare
di tutto un contest, e quella ad enfatizzare i nominativi speciali
-far vedere all'estero la presenza italiana
2.1.Diffondere la conoscenza dell'evento
Per prima cosa ho aperto una mailing list (appoggiandomi a scoutnet.org,
sito che offre servizi di mailing list anche al bureau mondiale.)
Ho poi contattato tutte le persone che in qualche modo risultavano negli
archivi del defunto settore radio scout Agesci, si erano iscritte sul
server mondiale, o comunque risultavano essere state interessate al
JOTA-JOTI. Ho spedito centinaia di lettere, invitando le persone ad un
incontro di persona e ad iscriversi alla mailing list.
Il primo incontro JOTA-JOTI organizzato dalla FIS si è tenuto il 5-6
aprile 2008 a Roma. Hanno partecipato oltre 60 persone di AGESCI, CNGEI
e anche MASCI. In quell'occasione forse per la prima volta si sono
incontrate persone che fino ad allora avevano fatto solo attività radio
con persone che avevano fatto solo attività Internet. Sono state
iniziate relazioni personali, ed è stata presentata la visione dell'OMMS
su questo evento.
Alla fine del convegno erano iscritte circa 150 persone sulla mailing list.
Negli anni ci sono state varie riunioni di persona (2008 già citata, nel
2011, nel 2014 e nel 2016) ma periodicamente si sono tenute riunioni via
internet per evitare alle persone di viaggiare (si è scelto di farle via
internet invece che via radio perché è più facile per un radioamatore
collegarsi ad Internet che per un non radioamatore trovare le
attrezzature e le licenze per parlare via radio).
Nel 2010, in occasione del centenario dell'Associazione Mondiale Guide
ed Esploratrici, mi fu chiesto di provare a spingere per avere una buona
partecipazione italiana al Thinking Day On The Air (TDOTA) e al Thinking
Day On The Internet (TDOTI), equivalenti del JOTA e del JOTI che si
svolgono a febbraio durante il Thinking Day e sono rivolti
esplicitamente alle Guide. Va detto che il riscontro è stato molto
limitato, e dunque non ho insistito sull'evento negli anni successivi.
Negli anni ho scritto vari articoli sulla stampa associativa Agesci e
Cngei (non sempre a nome mio), ed ho fatto pubblicare articoli e
bollettini sul sito FIS.
Sempre nel 2010 ho aperto il sito www.jotajoti.it
<http://www.jotajoti.it/> su cui sono riportate le informazioni più
importanti per l'Italia.
Tale sito, aggiornato costantemente, è sempre stato aperto ai contributi
di chiunque ha voluto offrirne.
La mailing list ha oggi circa 250 iscritti; la formula dell'email
occasionale (mai più di una decina all'anno, comunque, salvo i giorni
dell'evento) si è rivelata molto più efficace e tempestivo del vecchio
sistema della “circolare” annuale. Questa formula ha anche consentito a
Giovanni della segreteria FIS di inoltrare al consiglio federale o alla
presidenza FIS le comunicazioni più importanti. La mailing list
costituisce inoltre ad oggi il database più completo delle persone in
Italia interessate al JOTA-JOTI.
Infine, è stato predisposto un opuscolo informativo sul JOTA-JOTI.
2.2.Attenzione ai temi educativi.
In questi anni ho cercato di spingere il JOTA-JOTI verso fini educativi
ed internazionali piuttosto che localisti ed esclusivamente tecnici.
In tutti i comunicati e nelle spiegazioni su come funziona l'evento, ho
sempre insistito sull'importanza di comunicare soprattutto con scout
esteri. Questo, che può sembrare scontato, non lo era affatto fino al 2008.
Analogamente, ogni volta che ho potuto, ho spinto per proporre l'evento
a tutte e tre le branche delle nostre due associazioni.
Nel 2010 ho accettato la pressante richiesta di vari radioamatori di
coordinare tutte le richieste di “nominativi speciali” da inviare al
ministero. Questi nominativi non hanno alcuna utilità educativa o
tecnica, ma sono comunque apprezzati dai radioamatori. Dunque possono
essere una piccola ricompensa per degli hobbisti che dedicano il loro
tempo ad aiutarci nelle nostre attività. Tuttavia, l'esperienza di
quell'anno è stata abbastanza deludente in termini di tempo richiesto
per questo coordinamento e di ricadute educative (nulle) per cui ho
deciso di non ripeterla. D’altronde, chi è interessato può comunque
richiedere in autonomia il nominativo speciale (come tanti gruppi fanno).
Sempre per incoraggiare l'interazione fra scout più che il tecnicismo
dei collegamenti, non ho mai organizzato alcun “contest”.
Nel 2012 a livello mondiale si è deciso che JOTA e JOTI fossero un solo
evento. In Italia avevamo già iniziato a seguire questa strada (con un
solo coordinatore sia per JOTA che per JOTI). Questo serve ad
evidenziare ai ragazzi che l'importante è vivere la fraternità
internazionale, e non lo strumento usato. Su questo punto, tuttavia, ci
sono ancora alcune resistenze in Italia.
Infine, pur senza bloccare attività “spontanee” che venivano dalla base,
ho sempre badato più a proporre attività legate ai temi
dell’internazionalismo che di tecnica pura. Ad esempio, quando il tema
mondiale è sembrato poco rilevante (come nel 2013 e nel 2014), in una
riunione preparatoria con i gruppi partecipanti ne abbiamo proposto uno
“aggiuntivo” per l’Italia.
Non sono mancati ovviamente anche i giochi più leggeri, come quello del
disinnesco delle bombe introdotto (per ora solo in Italia) nel 2017.
2.3.Presenza dell'Italia
Ho sempre ritenuto importante che la FIS fosse ben rappresentata
all'estero. Per questo ho partecipato a tutti gli incontri europei
organizzati dal coordinatore mondiale (con la sola eccezione di quello
del 2009, che si è tenuto un mese dopo il terremoto che ha colpito la
mia città). Questi incontri si sono tenuti ad Oslo (2006), Porto (2012),
Tallinn (2016).
Fino al 2013 sui siti mondiali relativi a JOTA e JOTI quasi tutti i
servizi erano disponibili anche in italiano (dopo quell’anno, non era
più tecnicamente possibile avere traduzioni parallele sul nuovo sito
mondiale). Ho costantemente inviato al bureau i report annuali, che sono
confluiti nel report mondiale. Anche i DVD dell'evento che sono stati
prodotti per molti anni di seguito hanno sempre dato molto spazio ai
gruppi italiani.
Inoltre, quasi sempre nella preparazione delle attività a livello
mondiale ho riportato le esigenze dei gruppi italiani (ad es. per
l’attenzione alla presenza contemporanea di gruppi di associazioni scout
non riconosciute, o per adattare i tempi delle attività preparative del
JOTA-JOTI alle esigenze dei gruppi italiani). Un altro esempio è stato
il server mondiale delle iscrizioni. Poiché fra il 2015 ed il 2017
quello mondiale è risultato complesso da usare, abbiamo affiancato ad
esso (in cooperazione e non in competizione) una “mappa italiana delle
postazioni JOTA-JOTI”. Quest’anno, dopo che anche su mia insistenza il
server mondiale è stato rivisto ed è molto più pratico, abbiamo abolito
questa inutile duplicazione.
Al momento l'Italia è di nuovo ben rappresentata anche in Scoutlink. Il
coordinatore nazionale Ciro Attanasio (AGESCI) partecipa alle iniziative
del consiglio direttivo di Scoutlink, e Francesco Trebo (CNGEI) ha anche
lui degli incarichi tecnici a livello mondiale in Scoutlink.
3.I problemi attuali
Dal 2017 un piccolo gruppo di radioamatori AGESCI insoddisfatti si è
organizzato in una struttura parallela. Si tratta principalmente di
“nostalgici” del settore radioscout, disciolto nel 2004, che vogliono
maggior spazio per nominativi speciali, contest, ed altre cose del
genere. Si lamentano anche della troppa attenzione data “ad internet”
(in realtà guardando gli archivi della mailing list si vede chiaramente
che gran parte delle notizie è di tipo generale ed organizzativo, mentre
le notizie dedicate solo ad internet o solo alla radio sostanzialmente
si equivalgono).
Quest'anno, questo gruppo (la maggior parte dei cui membri è comunque
assente da tempo da tutti gli incontri e dalle verifiche) ha cercato di
presentarsi come un “settore” alternativo, comunque rivolto solo
all'AGESCI, e che sta tornando indietro al secolo scorso, indicendo
contest, preoccupandosi dei nominativi speciali, e reintroducendo una
burocrazia interna di “incaricati regionali” decisamente obsoleta al
giorno d'oggi per chi dice di usare tecnologie elettroniche di
comunicazione.
Il gruppo si è anche reso responsabile di episodi sgradevoli, come la
creazione di un sito d’iscrizione alternativo a quello mondiale. Per
fortuna, tale iniziativa è fallita, infatti, mentre il sito d’iscrizioni
mondiale riporta 94 iscrizioni dall’Italia, il sito alternativo ne ha
circa 30 (e so che non tutte corrispondono a persone che si sono volute
iscrivere). Di queste 30 iscrizioni, solo 7 corrispondono a verifiche
compilate, o comunque hanno inviato dati sulla loro attività al sito
mondiale. Il grosso incremento dei numeri di quest’anno, infatti, è
stato dovuto a gruppi non presenti sul sito separatista.
Un altro episodio ancor più sgradevole, e peraltro anche illegale, è
stato la copia spudorata del formulario di verifica del JOTA-JOTI 2018
(copia imperfetta in quanto aggiunge degli errori). Questa copia
potrebbe aver indotto in errore qualche gruppo, e questo sarebbe un vero
peccato. Questa richiesta di verifica era presentata come necessaria per
la presentazione, da parte loro, di una verifica dell’evento a Richard
Middelkoop, il coordinatore mondiale. Ovviamente, Richard Middelkoop ha
confermato che accetta le verifiche solo dalle fonti ufficiali.
Il gruppo aveva anche inviato una sorta di “petizione” sia a Richard
Middelkoop che ai vertici FIS, lamentandosi di varie cose, come
l’inattività del coordinatore (talmente inattivo che devono copiare il
suo lavoro). Si lamentavano anche della mancanza di proposte di attività
(che se seguissero le comunicazioni ufficiali invece conoscerebbero).
4.Un bilancio
Indubbiamente in questi 11 anni il JOTA-JOTI ha avuto maggior visibilità
in Italia. C'è una struttura di distribuzione delle informazioni che
funziona, anche se può sempre essere perfezionata.
Quello che 11 anni fa era noto a pochi gruppi ha raggiunto molte
persone. Nei primi report mondiali riferivo di partecipazioni di circa
700 persone l’anno, e siamo passati ai 1300 di quest’anno. Inoltre, la
partecipazione dei ragazzi è abbastanza bilanciata fra i due sessi, e
sono presenti tutte le branche.
Ci sono oramai varie persone coinvolte nel JOTA-JOTI, e il tutto non si
basa su uno solo. Anche l'età media dei capi partecipanti è scesa parecchio.
Grazie anche a Maurizio Misinato (che fu incaricato dal CNGEI di seguire
il JOTA per vari anni fino alla sua morte) sono riuscito a raggiungere
anche quest'associazione, che oramai è presente regolarmente nell'evento.
Il sistema di comunicazioni del JOTA-JOTI in Italia comprende oggi una
mailing list di avvisi con ben 250 iscritti, un sito web, due gruppi
WhatsApp, una pagina facebook.
Se i “soliti gruppi”, quelli che partecipano al JOTA da trent'anni,
hanno proseguito per la loro strada (o almeno così pare, visto che non
danno segni di vita nelle verifiche), negli anni sono stati moltissimi i
gruppi nuovi, che pur partecipando magari una sola volta hanno
consentito ai loro ragazzi di affacciarsi alla dimensione mondiale dello
scautismo.
E questo, francamente, da solo mi pare sufficiente a giustificare tutti
gli sforzi che ho fatto in questi undici anni.
Gino Lucrezi
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