[Discussioni Jota-Joti] Morse vs SMS?
Luca Radice
radicelg a yahoo.com
Ven 31 Ott 2008 23:37:50 CET
Carissimi,
un paio di giorni fa ho ricevuto l'ultimo numero della rivista "AZIMUT", la Rivista regionale dei Capi del Lazio e precisamente il n. 5 del 2008.
In allegato, c'e' un documento preparatorio per l'ipotesi di Route Regionale dei Capi che contiene un brano che ritengo molto interessante e che vi ho copiato piu' in basso.
Preciso, che NON ritengo tanto interessante le affermazioni contenute in esso, alcune condivisibili altre meno, ma molte delle affermazioni mi fanno davvero riflettere (e avolte rassicurano) sul nostro VERO ruolo di CAPI e CAPO che utilizzano Radio e Internet per far comunicare i nostri/e ragazzi/e e per EDUCARLI.
Forse e' il caso di fermarsi un attimo e invece di parlare (soltanto) dell'apparecchiatura e/o della tecnica migliore da utilizzare, ma sul PERCHE' utilizzarla e QUALE SIGNIFICATO/MESSAGGIO educativo vogliamo far passare attraverso i nostri strumenti.
Io non ho tutte le risposte, ma come possiamo leggere nell'articolo in basso, MOLTE DOMANDE CI SONO!!!!
Siamo in grado di rispondere adeguatamente con le nostre attivita?
Io penso di si', ma dobbiamo chiarire assolutamente le nostre mete e i nostri obiettivi a noi e agli altri capi dell'associazione.
Saluti.
Luca Radice
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AZIMUT - La rivista dei capi del Lazio - numero 5 2008
Allegato: Route Regionale dei capi 4-8 dicembre 2009
“… MORSE VS SMS? …”
Nell’intuizione di Baden Powell “ad essere preparati”, c’era forse l’intenzione di affrancare i ragazzi dall’ignoranza, offrendo loro qualche occasione in piu’.
L’uso e la pratica di “tecniche” (topografia, pioneristica, campismo, nautica, segnalazione, orientamento, osservazione) a quel tempo attuali e forse d’avanguardia, rendeva gli scout in grado di cavrsi d’impaccio nelle situazioni difficili e magari (perche’ no?) di ottenere un buon posto nell’esercito o in marina, una volta arruolati.
Oggi sono possibili cose impensabili fino a pochi anni fa: pubblicare a costo zero un giornale telematico, utilizzare il gps, comunicare con una versatilita’ incredibile e tanto altro.
Ma siamo capaci di interloquire nello scautismo con le nuove tecnologie? Perche’ utilizzare la bussola nell’orientamento e’ lecito e consigliato e il gps e’ bandito? Perche’ i cellulari e in parte anche le radiotrasmittenti, sono opera del “demonio” e si insegna il morse per la comunicazione, ormai in disuso ovunque? La questione sta nell’uso di mezzi antichi, lenti ed obsoleti o nell’educare i giovani all’uso delle tecniche utili anche per il loro futuro?
L’insistere su tecniche e strumenti arcaici, seppure molto importanti per valori come l’essenzialita’ e la semplicita’, non rappresenta una fuga dalla realta’? Queste dimensioni di isolamento storico che possono esercitarsi solo con il divieto (i cellulari non si usano) non nascondono una sostanziale incapacità di leggere e governare il presente?
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