[Masci] Fw: Giornata di studio sulla "populorum Progressio"/5

Stefano Orlandi sorlandi a libero.it
Mar 27 Nov 2007 12:43:00 CET


  a.. impongono un modo nuovo di pensare la pace e lo sviluppo, i vecchi
modelli del pacifismo tradizionale, anche se coinvolgenti ed appassionanti,
sono oggi insufficienti, non bastano più le marce anche se di milioni di
persone, non basta più dire no alla guerra, no ai trafficanti d'armi;
occorre pensare alle cause dei focolai di violenza in Sud America, nell'Est
dell'Europa, in Africa, occorre pensare alla violenza legata alle mafie ed
al narcotraffico in tutto il mondo che ogni hanno fa più vittime di tante
guerre guerreggiate, solo in Colombia muoiono ogni anno, per violenza legata
prevalentemente al narcotraffico, più persone di quante ne muoiono nelle
guerre accertate o negli atti di terrorismo; occorre pensare al Sudan, alla
Somalia, al Burundi; occorre pensare ai regimi di dittatura violenta
presente, anche se non se ne parla, in tante parti del mondo, sono stati
necessari i monaci buddisti per rivelare al mondo la situazione del Myamar.
Pensare alla pace, significa pensare a tutto questo e come questo è
profondamente legato a condizioni di sottosviluppo e all'affermazione di
grandi interessi economici che non riguardano solamente le èlites di pochi
ma interessano milioni di persone, e che impongono modelli culturali e di
comportamento che riducono l'uomo a "consumatore"
  b.. impongono nuove responsabilità dei mondi vitali delle società civili:
c'è bisogno che il mondo associativo riassuma il gusto dello studio, della
ricerca, della presa di coscienza e dell'assunzione di responsabilità in
termini culturali ed educativi. Occorre che i testi e le testimonianze di
Yunus e di Amartya Sen non siano solo libri da tenere sul comodino, da
sfogliare prima di addormentarsi, ma che divengano testi di studio e di
riflessione personale e comunitaria. Le associazioni di promozione sociale,
il volontariato, le ONG hanno svolto un ruolo fondamentale in questi anni ma
molto spesso il loro impegno si è circoscritto al "progettare" ed al "fare".
E questo progettare e fare li ha condotti o ad un nobile isolamento o a
qualche forma di dipendenza dal potere politico ed economico; oggi è il
tempo dell'autonomia da ogni dipendenza ma è anche il tempo delle "relazioni
forti" per creare un pensiero nuovo capace di affrontare le sfide della
cultura e dell'educazione civile nel XXI° secolo, per rimettere al centro l'
uguaglianza della dignità della persona e dei suoi diritti tra tutti gli
abitanti del pianeta..
  c.. impongono di rivedere i paradigmi della politica: occorre che la
politica assuma in pieno la responsabilità di guidare i grandi processi di
cambiamento senza subalternità rispetto ad altri poteri a partire da quelli
economici e finanziari, che sappia evitare i rischi di una mal interpretata
"democrazia del consenso" che rende la politica ostaggio di piccoli
interessi particolari. Al tempo stesso è necessario che la politica abbia la
consapevolezza del "limite della politica" rispetto alla cultura, alla
scienza, ai movimenti della società civile e per certi versi anche rispetto
all'economia.
  d.. impongono una nuova teologia politica: Giovanni Paolo II nella
"Centesimus Annus" parlava della Dottrina Sociale della Chiesa come teologia
morale, e se è teologia ha i caratteri della ricerca, della riflessione,
dell'approfondimento e dell'aggiornamento continuo, non come ritiene qualche
"laico devoto" come una gabbia, corpus rigido ed immodificabile di norme e
di prescrizioni. Abbiamo bisogno di una teologia politica non eurocentrica
ma globale che sappia assumere i temi delle gioie e delle speranze, dei
dolori e delle sofferenze di tutta l'umanità e di ogni uomo in un mondo che
cambia
  e.. .insomma ci riguardano tutti da vicino.


Concludendo, se questa è la sfida, io credo che movimenti ed organizzazioni
come lo scoutismo giovanile ed adulto, proprio per la loro vocazione
educativa e culturale, abbiano oggi grandi responsabilità.

Per questo come MASCI abbiamo inserito nel nostro Statuto e nel nostro Patto
Comunitario la Mondialità come elemento caratterizzante il movimento, per
questo abbiamo deciso di partecipare alla campagna "Prima che sia troppo
tardi" promossa dalla FOCSIV e dalla Caritas italiana, per questo abbiamo
dedicato un numero speciale della nostra rivista Strade Aperte al 40°
anniversario della Populorum Progressio.

Ma. dobbiamo fare di più; quindici anni fa, con il coordinamento di Paolo
Linati, il MASCI pubblicò un libro "Entra nella città"; mi piacerebbe se
oggi il MASCI pubblicasse  (mi rivolgo a Bruno che fa parte della
Commissione che si occupa di questi temi) un libro per da chiamare "Entra
nella storia" ; un libro per adulti che sostituisca all'idea un po' statica
di responsabilità verso la città, l'idea più dinamica di responsabilità e di
attenzione verso i grandi cambiamenti della storia, verso un mondo che
cambia.

Una responsabilità centrale nel cammino di Educazione Permanente degli
adulti.



C'è una profezia nell'educazione che non è leggere il futuro, ma leggere il
presente in profondità per preparare un futuro migliore.



Riccardo Della Rocca

Presidente Nazionale

MASCI








Maggiori informazioni sulla lista Masci