[Masci] Giornata di studio sulla "populorum Progressio"/4
Stefano Orlandi
sorlandi a libero.it
Mar 27 Nov 2007 12:42:01 CET
a.. problemi etici, filosofici e culturali assolutamente nuovi. Uno
sviluppo radicale ed improvviso che può trovare una similitudine solo con
gli anni di Galileo, quando furono travolte certezze radicate da secoli nel
campo delle scienze fisiche. Uno sviluppo che può aprire orizzonti
eccezionali alla lotta dell'uomo contro il dolore e la malattia, ma nello
stesso tempo pone interrogativi affascinanti ed inquietanti sulla struttura
fondamentale dell'essere vivente e sui rischi dell'uso della scienza nella
manipolazione dell'essere vivente e della persona umana.
b.. Ed infine ieri vivevamo ancora la stagione aperta con l'illuminismo,
la stagione del primato della ragione, dell'indifferenza della vita civile e
sociale collettiva rispetto al fenomeno religioso; oggi nel mondo si
riscopre la grande rilevanza della coscienza religiosa e delle "religioni"
nella vita delle persone e dei popoli. Non è solo la grande influenza del
cristianesimo nelle sue varie declinazioni, non è solo l'irrompere
prepotente dell'islam, ma anche dell'ebraismo, dell'induismo e del buddismo
(basta pensare ai monaci del Myamar). Ai credenti, a tutti i credenti
qualunque sia la loro fede, è quindi chiesto un sovrappiù di responsabilità
nella difesa della dignità della persona umana, nella liberazione dei poveri
e degli oppressi, e di attenzione, di capacità di dialogo e di tolleranza
verso il diverso.
Nel ripercorre questi segnali di cambiamento non c'è nessuna nostalgia del
"buon tempo passato", ma solo la consapevolezza della rapidità e della
profondità del cambiamento globale.
In questi quarant'anni il mondo è quindi radicalmente cambiato.
A tutto questo viene spesso dato il nome generico anche se evocativo di
"globalizzazione" mettendo insieme fenomeni diversi e non sempre tra loro
correlati; ma non c'è dubbio che lo scenario della convivenza umana al
livello globale si è profondamente modificato
Cosa resta allora del messaggio della "Populorum Progressio" che interpella
con forza la responsabilità dei credenti?
A mio avviso restano tre indicazioni fondamentali:
a.. il mondo come luogo dove si realizza la salvezza
b.. la piena responsabilità dei laici per la costruzione di un mondo
migliore nell'autonomia illuminata dalla fede
c.. la convinzione che il nuovo nome della pace è lo sviluppo
Resta quindi il messaggio che "il nuovo nome della pace è lo sviluppo", ma
uno sviluppo che oggi va coniugato con la lotta alle disuguaglianze; non si
può parlare dello sviluppo pensando solo alla crescita dei paesi più poveri,
alla lotta alla povertà, alla fame, alla malattia, all'ignoranza, all'
assenza di diritti che assilla la gran parte dell'umanità e che chiede
giustizia.
Occorre dire con forza che non ci può essere sviluppo globale dell'umanità
senza una scelta di sobrietà dei popoli ricchi ed opulenti. Una cosa facile
a dirsi ma in effetti un operazione molto difficile perché, solo ad
evocarlo, risveglia tutti gli individualismi e tutti gli egoismi individuali
e collettivi.
L'elemosina è sempre possibile perché tocca il superfluo, la sobrietà tocca
modi di essere, stili di vita consolidati, mette in discussione la speranza
materiale dei singoli.
Fino a quando una straordinaria moltitudine di Lazzaro busserà alla porta di
una minoranza di ricchi senza ricevere risposte, ma solo elemosine la pace
sarà sempre lontana e in pericolo
Per questo non basta la politica, neanche si avverasse il sogno di un'
autorità mondiale, occorrono grandi processi culturali e grandi processi
educativi, occorre parlare alle coscienze con un linguaggio nuovo.
Questi processi culturali ed educativi
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