[Masci] Giornata di studio sulla "populorum Progressio"/3

Stefano Orlandi sorlandi a libero.it
Mar 27 Nov 2007 12:41:04 CET


  a.. Le disuguaglianze tra i diversi popoli della terra erano fortemente
presenti a Paolo VI , la Populorum Progressio si apre con le parole
"Lo sviluppo dei popoli, in modo particolare di quelli che lottano per
liberarsi dal giogo della fame, della miseria, delle malattie endemiche,
dell'ignoranza; che cercano una partecipazione più larga ai frutti della
civiltà, una più attiva valorizzazione delle loro qualità umane; che si
muovono con decisione verso la meta di un loro pieno rigoglio, è oggetto di
attenta osservazione da parte della chiesa."

E si chiude con l'appello

"Voi tutti che avete inteso l'appello dei popoli sofferenti, voi tutti che
lavorate per rispondervi, voi siete gli apostoli del buono e vero sviluppo,
che non è la ricchezza egoista e amata per se stessa, ma l'economia al
servizio dell'uomo, il pane quotidiano distribuito a tutti, quale sorgente
di fraternità e segno della Provvidenza.

Di gran cuore vi benediciamo, e chiamiamo tutti gli uomini di buona volontà
ad unirsi fraternamente a voi. Perché, se lo sviluppo è il nuovo nome della
pace, chi non vorrebbe cooperarvi con tutte le sue forze? Sì, tutti: Noi vi
invitiamo a rispondere al Nostro grido d'angoscia, nel nome del Signore"

Ma oggi queste disuguaglianze sono ancora più enormi, qualunque sia la fonte
alla quale si ricorra, tutte  mostrano che le disuguaglianze si sono
accresciute e sono sempre più inaccettabili per la coscienza umana. Userò
alcuni indicatori tradizionali della statistica economica consapevole che
non rappresentano adeguatamente la qualità di vita delle popolazioni, ma
comunque danno una misura approssimativa ma significativa delle enormi
distanze nelle condizioni in cui versano i popoli.

Se confrontiamo alcuni indicatori dell'Italia (PIL 25860 $/pc , nessun
cittadino che vive con meno di 2$ al giorno) con quelli di un paese che noi
del MASCI conosciamo bene il Burundi (PIL 91 $/pc,  il 58,4% vive con meno
di 1$ al giorno ed il 89,2% con meno di 2$ al giorno) la distanza è
abissale, ma anche se consideriamo i grandi paesi di cui tutti parlano,
anche con una certa preoccupazione se non allarme, per la fase di
eccezionale sviluppo economico che stanno attraversando, quegli stessi
indicatori ci dicono che il livello delle disuguaglianze è inaccettabile
(Brasile PIL 3077 $/pc,  il 8,2% vive con meno di 1$ al giorno ed il 27,4%
con meno di 2$ al giorno, Cina PIL 1151 $/pc, il 16,6% vive con meno di 1$
al giorno ed il 46,7% con meno di 2$ al giorno, India PIL 557 $/pc,  il
34,7% vive con meno di 1$ al giorno ed il 79,9% con meno di 2$ al giorno) .

  a.. Ieri i frutti della scienza e della tecnologia erano relativamente
stabili nei loro tassi di innovazione ed erano prevalentemente a
disposizione del mondo della ricerca e dell'industria, oggi in particolare
le scienze e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione di massa
sono a disposizione di tutti, almeno di chi se lo può permettere, con ritmi
di innovazione dell'ordine di pochi mesi. Questo modifica profondamente il
sistema delle relazioni e i paradigmi culturali di tutta l'umanità,
penetrando in modo irrispettoso nelle culture popolari sedimentate nei
secoli. L'innovazione dell'ICT accanto ad altre innovazioni come quelle
relative alle scienze dei materiali hanno prodotto inoltre quel processo che
va sotto il nome di "globalizzazione" dove si progetta, si produce, si
distribuisce senza vincoli di spazio e di tempo e dove le regole vengono
dettate dai mercati finanziari, una globalizzazione della finanza e dell'
economia non ancora accompagnata da una globalizzazione delle regole e dei
diritti soprattutto dei lavoratori e dei consumatori.
Siamo oggi chiamati a confrontarci con una grande novità: occorre tener
conto dell'improvviso sviluppo in questi quarant'anni della bioscienza e
delle biotecnologie (il primo modello del DNA risale solo al 1953) uno
sviluppo che pone improvvisamente




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