[Masci] riflessioni della I Avvento/1

Stefano Orlandi sorlandi a libero.it
Lun 3 Dic 2007 09:01:06 CET


Ricevo ed inoltro
Ciao
Stefano
----- Original Message ----- 
From: Alberto Albertini


c'è bisogno di Prophetia............
Sono stato eletto da un mese segretario nazionale del MASCI e, dopo questo
primo periodo passato un po' stordito da tutto quello che è capitato, ho
riflettuto molto sulle  priorità per le quali vale la pena spendersi. Come è
mai possibile trovare la strada giusta quando tutto sembra fosco, buio....?
In uno dei tanti incontri del centenario dello scautismo a cui ho
partecipato il filosofo Massimo Cacciari poneva la sua attenzione sulla ”
deriva nichilista”,  quella che ci pone di fronte al nulla, che in buona
sostanza è la posizione anche del filosofo Severino. Le affermazioni sono:
<<veniamo dal nulla e ritorniamo al nulla>>, ed esagerando nella
semplificazione, non esistendo nulla “nel dopo e nel prima” della nostra
esistenza non resta altro che vivere esclusivamente per noi stessi.  L'uomo
è talmente consapevole di essere solo che regola la sua vita nel solo ambito
della soddisfazione dei suoi bisogni, la sua “realizzazione” avviene solo
qui e ora della sua storia, questo però lo  pone in una  prospettiva priva
della speranza  di infinito.
Il più grande teologo del secolo scorso Henri De Lubac ne “il dramma
dell'umanesimo ateo” descrive bene questa deriva e ne legge le profonde
contraddizioni. La risposta spetta a noi? Penso proprio di si! È questa la
sfida dei questi tempi. Ritrovare quel bisogno profondo di infinito, di
conoscenza. Io ero nei pensieri dell'Altissimo prima ancora del mio
concepimento e che lui come dice, conosce tutto di me. È una resa alla quale
l'uomo d'oggi fa fatica, non vuole credere che c'è un prima e un dopo alla
nostra esistenza. Mi scuso, ma associo questo sentire alle considerazioni
che  B.-P. - il fondatore del movimento scout - ci propone. Egli semplifica
concetti difficili sino  al ridicolo, ma così facendo ne aiuta la
comprensione, una di queste è "considerare la vita come un gioco e il mondo
come un campo di gioco" dando alla vita terrena quel ruolo che le spetta di
grande prova, di “Hike” si direbbe tra scout. Un altro pensiero, sul quale
B.-P. torna spesso, è quello dello spirito nuovo che dovrebbe permeare il
mondo  l'uomo dovrebbe passare “dall’egoismo al servizio del prossimo, dalla
pratica della rivalità e del sospetto a quella dell’amore”, qui  c'è tutto
il messaggio evangelico che non è solo una serie di fatti, ma, come scritto
nell'ultima enciclica SPE SALVI, “il Vangelo non è soltanto una
comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che
produce fatti e cambia la vita. La porta oscura del tempo, del futuro è
stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una
vita nuova”. Ecco la speranza per uno scout! Di  lasciare il mondo un po'
migliore di come l'abbiamo trovato. Lo scautismo come antidoto al nichilismo
dilagante, questo potrebbe essere il tema del prossimo centenario, le nuove
sfide si giocheranno proprio su:
 dare un senso al dopo partenza, costruire insieme e d'accordo con le
associazioni giovanili una prospettiva educativa per tutti gli scout che
dopo la partenza smettono o finiscono la loro attività educativa con i
ragazzi.
 dare più voce agli ultimi, la comunità scout si distinguerà per dare
dignità agli ultimi, proponendo forme di aggregazione scout anche per
immigrati e aiutando alla costruzione di nuove comunità di ex scout di varie
provenienze;
 proporre modelli di vita sobri, aiutare a scoprire che si può vivere
comodamente rinunciando al superfluo, una nuova cultura del vivere sapendo
scegliere e imparando ad accontentarsi;
 favorire l'ecumenismo delle varie associazioni, dare vita a incontri tra
le varie associazioni scout e non, trovando modalità operative di dialogo e
collaborazione
 proporre cammini formativi a seconda delle nostre esigenze, la formazione
intesa come forma sperimentale di vita concreta, calibrata a seconda delle
fasce di età e a seconda delle esigenze che aiuti a diventare cittadini
consapevoli e testimoni credibili.
 curare una comunicazione efficace e sobria, una comunicazione
umano-ecologica  cioè rispettosa della dignità dell'uomo e della donna che
però raggiunga le persone e favorisca rapporti “caldi”
 coltivare una nuova cultura, è lo scopo di uno scout coltivare la cultura
del “servizio del prossimo, dalla pratica della rivalità e del sospetto a
quella dell’amore”.B.-P. questa cultura richiede una radicale consapevolezza
del valore del servizio al prossimo.
Sono le sfide che colgo dopo un anno di cammino nel centenario dello
scautismo,  aspettano risposte concrete, penso che solo adulti capaci di
vedere “Cieli nuovi e nuove terre” potranno realizzare. Per questo chiedo
con forza che lo Spirito doni, in questo mese di attesa dell'evento  che ha
cambiato il mondo, il dono della profezia a tutto lo scautismo e per questo
mi affido al messaggio profetico che GP II ci consegnò il 23 ottobre 2004
poco prima della sua salita alla Gerusalemme Celeste.
Grazie
Alberto Albertini nuovo segretario nazionale del MASCI - Movimento Adulti
Scout Cattolici Italiani.




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