[Masci] riflessioni della I Avvento/1

Paolo Magnoni p.magnoni a alice.it
Lun 3 Dic 2007 15:00:09 CET


Ciao Stefano, (e a tutti gli altri che ancora  leggono la ML)
penso che dobbiamo riconoscenza a Stefano che sta facendo da tramite tra i 
"paria" della lista e gli "eletti" del MASCI, preoccupandosi di volta in 
volta di trasmetterci i messaggi sia del neo Presidente Riccardo Della 
Rocca, sia del nuovo Segretario Alberto Albertini.
Quello che non riesco a capire (forse sarà, la mia, una forma di senilità 
precoce) perchè tutte e due, ma in particolare Alberto (che fino a ieri ha 
partecipato e contribuito alla nostra Mailing List), improvvisamente non 
possono più corrispondere con tale mezzo.
Mi viene da pensare che allora sia tutto vero il fatto che qualcuno diceva 
tempo fa, e cioè che tutti quelli che "usano" la mailing list, più o meno 
sono visti come dei "fuorilegge": Al limite posso anche capire Riccardo, 
che, da che mi ricordi io, ha sempre corrisposto con una non meglio 
identificata "Uniclosed Recipient", ma Alberto Albertini, che ha sempre 
fatto parte di questa ML all'improvviso si faccia introdurre da 
Stefano..........!!!!!! A me pare tanto una st.........upidaggine !!!!
Ma probabilmente anche questo mio messaggio sarà destinato a rimanere senza 
risposta...qualcuno si ricorda il famoso "muro di gomma"????
Paolo Magnoni
residente a Pesaro ma censito
nella Comunità MASCI di Senigallia

----- Original Message ----- 
From: "Stefano Orlandi" <sorlandi a libero.it>
To: "Discussioni sul Movimento Adulti Scouts Cattolici Italiani" 
<masci a scoutnet.org>
Sent: Monday, December 03, 2007 9:01 AM
Subject: [Masci] riflessioni della I Avvento/1


> Ricevo ed inoltro
> Ciao
> Stefano
> ----- Original Message ----- 
> From: Alberto Albertini
>
>
> c'è bisogno di Prophetia............
> Sono stato eletto da un mese segretario nazionale del MASCI e, dopo questo 
> primo periodo passato un po' stordito da tutto quello che è capitato, ho 
> riflettuto molto sulle  priorità per le quali vale la pena spendersi. Come 
> è mai possibile trovare la strada giusta quando tutto sembra fosco, 
> buio....?
 In uno dei tanti incontri del centenario dello scautismo a cui ho 
partecipato il filosofo Massimo Cacciari poneva la sua attenzione sulla ”deriva 
nichilista”,  quella che ci pone di fronte al nulla, che in buona sostanza è 
la posizione anche del filosofo Severino. Le affermazioni sono:<<veniamo dal 
nulla e ritorniamo al nulla>>, ed esagerando nella semplificazione, non 
esistendo nulla “nel dopo e nel prima” della nostra esistenza non resta 
altro che vivere esclusivamente per noi stessi.  L'uomo
è talmente consapevole di essere solo che regola la sua vita nel solo ambito 
della soddisfazione dei suoi bisogni, la sua “realizzazione” avviene solo 
qui e ora della sua storia, questo però lo  pone in una  prospettiva priva 
della speranza  di infinito.
 Il più grande teologo del secolo scorso Henri De Lubac ne “il dramma 
dell'umanesimo ateo” descrive bene questa deriva e ne legge le profonde 
contraddizioni. La risposta spetta a noi? Penso proprio di si! È questa la 
sfida dei questi tempi. Ritrovare quel bisogno profondo di infinito, di 
conoscenza. Io ero nei pensieri dell'Altissimo prima ancora del mio 
concepimento e che lui come dice, conosce tutto di me. È una resa alla quale 
l'uomo d'oggi fa fatica, non vuole credere che c'è un prima e un dopo alla 
nostra esistenza. Mi scuso, ma associo questo sentire alle considerazioni 
che  B.-P. - il fondatore del movimento scout - ci propone. Egli semplifica 
concetti difficili sino  al ridicolo, ma così facendo ne aiuta la 
comprensione, una di queste è "considerare la vita come un gioco e il mondo 
come un campo di gioco" dando alla vita terrena quel ruolo che le spetta di 
grande prova, di “Hike” si direbbe tra scout. Un altro pensiero, sul quale 
B.-P. torna spesso, è quello dello spirito nuovo che dovrebbe permeare il 
mondo  l'uomo dovrebbe passare “dall’egoismo al servizio del prossimo, dalla 
pratica della rivalità e del sospetto a quella dell’amore”, qui  c'è tutto 
il messaggio evangelico che non è solo una serie di fatti, ma, come scritto 
nell'ultima enciclica SPE SALVI, “il Vangelo non è soltanto una 
comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione che 
produce fatti e cambia la vita. La porta oscura del tempo, del futuro è 
stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una 
vita nuova”. Ecco la speranza per uno scout! Di  lasciare il mondo un 
po'migliore di come l'abbiamo trovato. Lo scautismo come antidoto al 
nichilismo dilagante, questo potrebbe essere il tema del prossimo 
centenario, le nuove sfide si giocheranno proprio su:
 dare un senso al dopo partenza, costruire insieme e d'accordo con le 
associazioni giovanili una prospettiva educativa per tutti gli scout che 
dopo la partenza smettono o finiscono la loro attività educativa con i 
ragazzi.
 dare più voce agli ultimi, la comunità scout si distinguerà per dare 
dignità agli ultimi, proponendo forme di aggregazione scout anche per 
immigrati e aiutando alla costruzione di nuove comunità di ex scout di varie 
provenienze;
 proporre modelli di vita sobri, aiutare a scoprire che si può vivere 
comodamente rinunciando al superfluo, una nuova cultura del vivere sapendo 
scegliere e imparando ad accontentarsi;
 favorire l'ecumenismo delle varie associazioni, dare vita a incontri tra 
le varie associazioni scout e non, trovando modalità operative di dialogo e 
collaborazione
 proporre cammini formativi a seconda delle nostre esigenze, la formazione 
intesa come forma sperimentale di vita concreta, calibrata a seconda delle 
fasce di età e a seconda delle esigenze che aiuti a diventare cittadini 
consapevoli e testimoni credibili.
 curare una comunicazione efficace e sobria, una comunicazione 
umano-ecologica  cioè rispettosa della dignità dell'uomo e della donna che 
però raggiunga le persone e favorisca rapporti “caldi”
 coltivare una nuova cultura, è lo scopo di uno scout coltivare la cultura 
del “servizio del prossimo, dalla pratica della rivalità e del sospetto a 
quella  dell’amore”.B.-P. questa cultura richiede una radicale 
consapevolezza del valore del servizio al prossimo.
Sono le sfide che colgo dopo un anno di cammino nel centenario dello 
scautismo,  aspettano risposte concrete, penso che solo adulti capaci di 
vedere “Cieli nuovi e nuove terre” potranno realizzare. Per questo chiedo 
con forza che lo Spirito doni, in questo mese di attesa dell'evento  che ha 
cambiato il mondo, il dono della profezia a tutto lo scautismo e per questo 
mi affido al messaggio profetico che GP II ci consegnò il 23 ottobre 2004 
poco prima della sua salita alla Gerusalemme Celeste.
Grazie
Alberto Albertini nuovo segretario nazionale del MASCI - Movimento Adulti
Scout Cattolici Italiani. 




Maggiori informazioni sulla lista Masci