[Masci] forse avremmo il Masci se..
Stefano Orlandi
sorlandi a libero.it
Mer 6 Feb 2008 16:12:10 CET
A mio avviso ,questa è l'essenza dell'essere Adulti Scout e se queste
considerazioni potessimo farle e farle fare in tutte le comunità forse
avremmo il Masci.
Ciao
Stefano
----- Original Message -----
From: "Giuseppe Prochilo" <g.prochilo a tin.it>
Non banalizzo affatto la "Formazione allo scoutismo", soprattutto per chi ne
è
digiuno; mi permetto timidamente di precisare che la "nostra SPECIFICA
formazione scout" deve partire da punti e metodi diversi da quelli del
movimento
giovanile (scusami Giovanni, ma io li chiamo così perchè questa è la
specifica
connotazione che hanno. Anche noi siamo una Comunità educante; anzi a
maggior
ragione se prendiamo in esame uno dei valori che ci anima, e cioè
l'Educazione
Permanente".
Ho messo in rilevo la parola SPECIFICA per richiamare un concetto lanciato
da
Pierangelo, che non è mai stato ripreso da alcuno; "LO SPECIFICO DELLO
SCOUTISMO
ADULTO" intendendo con ciò il metodo e i valori che ci connotavano (o
avrebbero
dovuto connotarci). Certo i quattro punti sono basilari:
- Carattere
- Abilità manuale
- Servizio del prossimo
- Salute fisica
B.-P. li ha indicati e riferiti ad una popolazione di bambini/ragazzi
(lupetti/esploratori). tradotti per noi adulti che significato assumono? Una
possibile traccia ci viene indicata dal Piemonte. Seguendo questa traccia e
approfondendo il discorso si entra in alcune ipotesi di lavoro
(formazione?).
E' vero quanto afferma Stefano: "Lo scoutismo entra dai piedi"! Più che i
discorsi, per capire cosa sia, è importante l'esperienza (nel senso del FARE
e
poi ruminare ciò che abbiamo fatto e fare le adeguate considerazioni (la
verifica scout).
Noi però abbiamo l'obbligo di scegliere le esperienze da fare (o far fare)
adeguandole ad un mondo di adulti.
Scendendo sulla terra e tentando un esempio banale vi invito a considerare
le
differenze che ci sono (o possono esserci) nel fare una uscita.
In ambedue le realtà (giovani e adulti) lo scopo potrebbe essere visitare un
centro di accoglienza (scusate la scelta banale, ma è quella che conosco
meglio
perchè la vivo quotidianamente).
- I capi dei giovani evidenzieranno con particolare enfasi nell'ordine: il
servizio; la fratellanza; la realtà che riguarda gli assistiti; il tutto con
l'obiettivo di considerare delle ipotesi di servizio.
- Gli adulti evidenzieranno anche loro il servizio; la fratellanza; ma
considereranno con particolare attenzione l'organizzazione dell'assistenza;
le
motivazioni del bisogno degli assistiti; il tutto con l'obiettivo di
sviluppare
ipotesi migliorative o risolutive di problemi.
Sembra, ma non è la stessa cosa.
Questo è ciò che intendo quando parlo di valutazioni e analisi da fare alla
luce
di principi e valori scout.
Certo c'è l'atteggiamento di chi visita una struttura di accoglienza per
curiosità e soddisfatta questa fame non ci pensa più. tra noi: scout e loro:
non
scout, la differenza sta in questo:
- Noi scout (giovani o adulti) verifichiamo cosa possiamo fare, e quale può
essere il nostro piccolo contributo "per lasciare il mondo migliore...."
- Gli altri non lo fanno.
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