[Masci] R: R: Caro Giovanni-corretto II
Giovanni Caluri
giovanni.caluri a alice.it
Ven 30 Gen 2009 16:22:21 CET
> -----Messaggio originale-----
> Da: masci-bounces a scoutnet.org
> [mailto:masci-bounces a scoutnet.org] Per conto di paolo serafini
> Inviato: giovedì 29 gennaio 2009 0:43
> A: Discussioni sul MASCI [italiano]
> Oggetto: Re: [Masci] R: Caro Giovanni-corretto II
>
> Caro Padre Giorgio,
> é vero che la parola di Dio ci dice che la vita va rispettata
> e protetta e questo è principalmente un fatto di fede e di
> coscienza: credo anche che Dio abbia concesso all'uomo il
> libero arbitrio,cioè la possibilità di scelta,cosa che è un
> carattere base della libertà positiva.
Certo, ma sappiamo bene quali sono le conseguenze dirette
(e poi sulla società umana e la sua discendenza)
di scelte "in libertà" ma sbagliate.
> Un sistema che vuole sostenersi sull'ampia libertà individuale,
> non può ignorare l'esisteza e la consistenza di fenomeni
> tristi, che riguardano,per esempio, l'unità familiare e
> anche l'aborto e credo che sia compito dei governanti
> intervenire con adeguati strumenti di legge:
> non mi risulta che ci sia in America,come anche in
> Italia,una legge che ci dica che si deve abortire,ma invece
> mi sembra che dica che chi vuole abortire può farlo,ma in
> strutture controllate (a questo proposito c'è molto da
> dire,ma lo spazio a disposizione non consente
> lungaggini)..Libertà è anche opporsi al fenomeno con
> l'informazione,con il sostegno alla maternità alla promozione
> della vita,
> ma per ottenere questo ci vogliono strutture complesse che
> funzionino e che non siano carrozzoni e per fare questo
> occorrono soldi : se i fondi ci sono vanno sbloccati e utilizzati.
MHHHH,
NON basta che NON SI OBBLIGHI ad abortire piuttosto che a
divorziare.
E non è neppure necessario scomodare la morale, per capire
quanto dovrebbe essere assoluta eccezione il divorzio,
e assoluta negazione l'aborto.
Ciò di cui non ci si vuole rendere conto (in realtà non
si vuol ammettere) sono i costi sociali di queste due piaghe.
Pensiamo davvero che il disagio giovanile, dai più piccini
ai più grandi, ossia ai giovani che cercano di farsi una
famiglia, sia un caso? che sia una mutazione fisiologica dei
costumi? un'evoluzione della società?
Dalla carenza di alloggi (e i nuovi li fanno a misura di "single")
all'abbandono degli anziani, dai costi ecologici (ma anche
economici) delle monoporzioni coi loro imballi, alla
pessima educazione ricevuta dai figli sballottati tra due-tre
famiglie (i /miei/ figli, i /tuoi/ figli e /nostro/ figlio...).
e la perdita di un sicuro riferimento educativo e morale.
I costi sociali di questi disagi sono altissimi.
Una società sana può permetterseli in nome di una "libertà",
gravandoli su chi non si prende "certe libertà"?
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(-_-<_ \ / _>-_-)
...-_-<_ \ / _>-_-
.......GioVanni- Caluri
Giovanni.Caluri a alice.it
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