[Masci] OMOFOBIA DUE RISCHI SVENTATI E UN PROBLEMA
giovanni.caluri a libero.it
giovanni.caluri a libero.it
Mer 14 Ott 2009 21:52:33 CEST
Avvenire, 14/10/2009
I VERI TERMINI DELLA QUESTIONE
Di DOMENICO DELLE FOGLIE
Ora qualcuno si avventurerà ad affermare che cè libertà di aggressione nei
confronti degli omosessuali.
E qualcun altro, in un impeto di esecrazione, magari si spingerà a sostenere che
lo 'scellerato' via libera (se non lincitamento) è venuto addirittura dalla
Camera dei deputati, con un voto trasversale che starebbe lì a testimoniare la
sostanziale cultura omofobica dei nostri rappresentanti.
Si tratta di falsità, dalle quali qui per quanto ci è possibile vogliamo
mettere in guardia.
Proviamo a ricostruire i fatti nella loro nuda verità, e nella consapevolezza
che non è assolutamente in discussione la dignità degli omosessuali come
persone, e in quanto tali portatrici degli stessi diritti garantiti dalla
Costituzione italiana a tutti i cittadini del nostro Paese.
Ieri è semplicemente accaduto che alla Camera, con un voto bipartisan, è
stata ritenuta fondata la pregiudiziale di costituzionalità sollevata dallUdc
in relazione alla proposta di legge che porta il nome dellonorevole Paola
Concia e che è più nota come legge anti-omofobia.
È indiscutibile che la materia sia in queste ore incandescente, a causa di
ripetute aggressioni contro coppie di omosessuali, verificatesi soprattutto a
Roma.
Aggressioni violente e del tutto immotivate che hanno suscitato unanime
condanna nel mondo politico, oltre che la riprovazione, senza se e senza ma,
dellopinione pubblica.
E se non fosse abbastanza chiaro, anche noi ancora una volta esprimiamo una
ferma condanna per questa come per ogni altra forma di violenza, tanto più se
gratuita, irrazionale o mossa da motivazioni abiette.
Ma torniamo al cuore della questione:
la legge Concia è stata 'stoppata' perché il Parlamento ha ritenuto che
contenesse in sé un rischio gravissimo, cioè quello di provocare una
discriminazione nei confronti di chi omosessuale non è, proprio in virtù
dellintroduzione nel codice penale di unaggravante specifica, tesa a creare
una sorta di super-protezione riconosciuta solo e soltanto alle persone che si
dichiarano omosessuali.
Il legislatore, insomma, in questa occasione ha saputo guardare lontano.
E ha fatto anche di più:
ha saputo riconoscere quello che appare come il rischio più elevato per una
comunità civile:
lintroduzione di un nuovo reato di opinione.
Un reato nel quale sarebbe potuto cadere, ad esempio, chi avesse pubblicamente
sostenuto la bellezza e la bontà sociale del matrimonio storicamente definito,
ovvero fra un uomo e una donna.
Con simili norme per i portatori di questa opinione si sarebbe aperta la porta
allimputazione per «discriminazione» nei confronti di quanti, appunto gli
omosessuali, non possono accedere al matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Qualcuno dirà che il legislatore ha visto male.
A noi sembra che questa volta il Parlamento si sia accorto della vera posta in
gioco: non introdurre una sanzione di legge che già cè, ma aprire la via, al
di là della stessa lettera della legge, alla cosiddetta «cultura di genere» nel
nostro ordinamento.
Una «cultura» che porta con sé una serie di richieste, a nostro parere,
irricevibili:
dal matrimonio omosessuale alla procreazione artificiale e alladozione di
bambini da parte di persone delle stesso sesso.
Forse non placherà la polemica neppure levidenza del fatto che già oggi il
nostro ordinamento indica nei cosiddetti «motivi abietti» unaggravante e che,
infatti, la magistratura ha già rigorosamente sanzionato le aggressioni a
persone bersagliate per il loro essere omosessuali.
Eppure, vogliamo sperare in un soprassalto di saggezza anche in chi, ieri, si è
spinto scompostamente a parlare di «vergogna».
È opportuno che tutti si facciano carico della prudenza necessaria quando,
nella creazione di 'nuovi diritti', si vanno a intaccare i pilastri della
comune antropologia.
E una dose di lucidità in più aiuterebbe tutti noi a collocare il tema della
violenza, compresa quella contro gli omosessuali, là dovè il suo posto
elettivo: al centro dellazione educativa.
Non sarà unaggravante specifica, portatrice di ambigue e pericolose
interpretazioni e applicazioni, a strappare la violenza dal cuore dei violenti.
E questo resta il problema.
VIOLENZA
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.......GioVanni- Caluri
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