[Masci] Scoutismo Adulto (parte 2)

[g.prochilo]

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Il precedente messaggio riporta due inesattezze. La prima, dove dico: " ... pensiero dei "vecchi scout" era che, finito il servizio all'interno del Movimento giovanile, lo scout doveva "guidare da sè la sua canoa". 
In parole povere, mantenere principi e valori scout all'interno della società, ma senza avvalersi del supporto dei capi e degli altri scout.  (per continuare la progressione personale) è rimasto nel PC.
La seconda è una dimenticanza grave, dove dico: "Il problema non è mai stato risolto nè preso seriamente in considerazione" in quel momento avevo dimenticato alcuni che si sono cimentati nel lavoro improbo (e solitario) di dare un volto allo scoutismo adulto. Mi riferisco al libro "Scautismo per adulti" di Forleo - Gentili e Giaculli; ma soprattutto a Paolo Linati con: "La legge scout nell'età adulta" e "Adulti Scout", scritto a quattro mani con Gabriella. Poi di tanto in tanto qualcuno, con articoli o interventi in occasione di eventi, ha riproposto il tema dello Scoutismo Adulto. Pierangelo Re; "Lo specifico (metodo) per lo scoutismo adulto" era uno dei suoi temi fissi. siste uno splendido articolo datato 1988 di Piero Antonacci "Inventiamoci il Masci - Ma questo Movimento ha un metodo?". Come vedete è un po' poco per poter affermare che il Movimento ha o sta esaminando la questione. Noi siamo ripiegati sulla posizione esistente in quasi tutte le altre nazioni, in cui gli adulti scout (meglio chiamarli vecchi scout) hanno sposato in pieno le idee di B.-P. al riguardo e hanno come obiettivo unico la fraternità internazionale.  Che detta tra noi non è disdicevole, ma priva l'adulto di proseguire la progressione personale interagendo con gli altri, e all'interno di una metodologia e di un adeguamento alla pratica applicazione di principi e valori dello scoutismo.



Buona strada per tutto il 2012 e oltre
Pino Prochilo - Scout Adulto



g.prochilo a tin.it
01/01/2012