questa � pi� piccante

Giovanni Caluri giovanni.caluri39 a gmail.com
Dom 29 Gen 2012 21:45:15 CET


Continuo a non parlare io.
Leggetevi attentamente l'allegato (un articolo di Affari Italiani) e meditate.
Diversamente, continuate pure a credere che "la casta" e le sanguisughe siano i
taxisti, i negozianti, gli avvocati e tutti i professionisti in genere.
Dimostrerete così di aver capito ciò che ha capito il "professor" Monti: UN
TUBO.
   Jean de Bastardon.

(me l'ha passata un mio omonimo che sovente si firma così)


          L’alta burocrazia, zavorra della crescita

Sabato, 28 gennaio 2012
Di Giuseppe Baiocchi

Il “grido di dolore” che è arrivato su queste colonne dal Giaguaro esprime il
senso più profondo della
crisi economica dello Stato e della sua esponenziale crescita del debito
pubblico.
E segnala la chiave di volta dell’unica, autentica questione sul tappeto, ovvero
che l’uscita dalle sofferenze collettive e la ripresa del Paese passa soltanto
dalla riduzione della spesa pubblica, in buona parte parassitaria e sprecona.

Il Giaguaro va alla radice del problema: esiste nel nostro sistema una
“supercasta” di alti burocrati che tiene al guinzaglio la politica, la
condiziona e la rende schiava con il ricatto normativo di una marea di leggi,
codicilli, regolamenti e circolari interpretative che alla fine moltiplica senza
soluzione di continuità il suo potere e si alimenta di sempre nuovi organismi,
con costi crescenti per il normale contribuente.
Due esempi pratici: per pagare la normale dichiarazione dei redditi (anche per i
lavoratori dipendenti o i pensionati, che certo non sfuggono al fisco) occorre
seguire ben 140 pagine di istruzioni.
Negli altri Paesi delle democrazia occidentale si tratta al massimo di due
paginette dalla facile comprensione anche per il cittadino meno esperto della
giungla regolamentare.
L’Automobile Club ci informa che quando si acquista una macchina (anche la più
piccola delle utilitarie) bisogna mettere nel conto, per le spese burocratiche,
almeno 500 Euro (contro i 35 della Germania, i 40 della Francia, i 15 del Regno
Unito, i 5 della Polonia e addirittura gli 0 (Zero) della Slovacchia, tutti
Paesi dell’Eurozona).
Si suole dire che “il pesce puzza dalla testa”.
E allora come non cogliere che il sovraccarico regolamentare (che pesa sui
normali cittadini e deprime la produzione di ricchezza “buona”, quella che viene
dal lavoro e della creatività dell’intrapresa) finisce per pesare sui conti
pubblici, al punto da richiederci sacrifici sulle tasse, sulle case, sugli
stipendi che portano il nostro Paese ai livelli record per l’entità della
pressione fiscale.
Il bello (o il brutto, se si vuole) è che gli alti burocrati continuano a
moltiplicare gli inutili adempimenti obbligatori per i cittadini e per le
imprese, mentre (con i soldi pubblici) moltiplicano altresì i loro emolumenti.
Infatti, saltabeccando tra Consiglio di Stato, direzioni generali dei ministeri,
Authority e alte magistrature penali, civili, contabili e amministrative (e
sempre con relative auto blu) si confezionano i tripli stipendi e le quadruplici
pensioni a proprio uso e consumo.
Tutti rigorosamente “bipartisan”, passano come salamandre nel fuoco del
conflitto politico e nell’alternanza dei governi.
Lo si è visto nel “caso Malinconico”, il superburocrate passato disinvoltamente
da presidente degli Editori a sottosegretario con delega all’Editoria
(nell’assordante silenzio del sindacato dei giornalisti, la FNSI, che sui
conflitti di interesse ha ancora molto da imparare). Malinconico è stato
costretto a dimettersi per misere storie di “cricca” e di week-end “a gratis” in
residence di lusso; ma quanti altri prosperano, indisturbati, in un regime dove
il giuridicismo degli Azzeccagarbugli sforna disposizioni e norme che si
abbattono sulla parte produttiva del Paese.
Semplificare? Si spera sempre che qualcuno ci riesca, C’era addirittura un
ministero dove il vulcanico Calderoli si divertiva a fare il falò delle leggi
inutili, senza toccare in nulla la vita concreta della gente.
Se serve una memoria storica, il ministero della “Riforma Burocratica” fu
istituito nell’anno di grazia 1953, al tempo del primo governo Pella.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti : e intanto l’alta burocrazia, (questa
sì la vera casta) prosegue imperterrita a colpi di timbri e bolli e certificati.

Per carità, tutto sempre secondo la norma e inseguendo la regola perfetta,
quella che regna sovrana e immobile nell’ordinatissima quiete dei
cimiteri.


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.......GioVanni- Caluri

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