[Masci] I: Cosa mi resta dell'Iraq

[giovanni caluri]

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Da: Matteo Cattaneo | CitizenGO [mailto:petizioni a citizengo.net] 
Inviato: giovedì 3 marzo 2016 13:41
A: giovanni.caluri39 a gmail.com
Oggetto: Cosa mi resta dell'Iraq






Abbiamo fatto qualcosa per loro. Ma c'è ancora molto altro da
fare...

Ciao, giovanni.

Sono tornato in Europa da un paio di giorni, e credo di poter
riflettere su quanto vissuto in Iraq la settimana scorsa con un po'
più di calma. Voglio condividere con te queste riflessioni, mie e
degli altri addetti di CitizenGO che hanno condiviso con me questa
esperienza.

L'ISIS è più forte di quanto pensiamo

Ce l'ha detto monsignor Mirkis, vescovo di Kirkuk. Ma soprattutto
l'ISIS non è il solo problema: c'è paura per quello che verrà dopo,
per nuove persecuzioni ad opera di gruppi fondamentalisti, per la
mancanza di prospettive e di futuro. I rifugiati che abbiamo
visitato noi, accolti da padre Jens a Sulaymaniyya e da padre
Douglas a Ebril, non vivono una emergenza umanitaria quotidiana, nel
senso che grazie a Dio hanno da mangiare e dove dormire. Ma vivono
una tragedia più sottile, e forse più logorante: non hanno futuro;
le loro vite sono state congelate al momento della fuga dalle loro
case; vivono in una terra straniera che fatica ad accoglierli.
Abbiamo raccolto varie testimonianze di solidarietà da parte della
popolazione locale curda di Sulaymaniyya nei confronti dei rifugiati
cristiani: ad esempio pare che i negozianti curdi chiedano un prezzo
più alto a chi parla loro in arabo (hanno antipatia per gli arabi
per ragioni complesse), ma che siano poi pronti a ristabilire il
prezzo corretto se l'acquirente è un cristiano rifugiato nella
regione. Anche alcuni rifugiati ci hanno assicurato di essere
trattati bene dai loro nuovi colleghi curdi. Nonostante tutto ciò,
esattamente come da noi, la lingua e la crisi economica sono
ovviamente fattori che non facilitano l'integrazione. Ecco perché
sono stato molto felice di conoscere i vari progetti di formazione,
scolarizzazione e lavoro portati avanti dalle autorità religiose
della zona (da monsignor Mirkis, da padre Jens e dai monaci del
monastero di Mar Mattai), e soprattutto, portando sostegno economico
in prima persona, di rendere tutti i sottoscrittori di CitizenGO
partecipi di queste iniziative. Investire sul futuro dell'Iraq è
l'unico antidoto ad ogni fondamentalismo e terrorismo, a questo e al
prossimo.

Speranza

Le autorità religiose e i sacerdoti che abbiamo incontrato hanno
apprezzato il nostro lavoro e ciò che facciamo per sensibilizzare
l'opinione pubblica europea ed influenzare le decisioni dei politici
in tema di libertà religiosa, anche perché in alcuni casi i vescovi
già conoscevano noi e le nostre attività. I rifugiati no. Non è
stato facile parlare con le persone che abbiamo incontrato, persone
che hanno perso tutto e che soprattutto non vedono un futuro per sé
e le proprie famiglie, e spiegare loro quello che facciamo, con le
nostre petizioni e campagne, per aiutarli. Vorrei dirti, giovanni,
che tutti hanno capito e apprezzato come funziona CitizenGO e come
anche tu, con la tua firma e la tua partecipazione, fai la tua parte
per difendere e promuovere i loro diritti. Ma sarei un bugiardo. Per
varie ragioni culturali e linguistiche, comunicare con loro è stato
molto difficile. Ma posso dirti che tutti ci hanno detto grazie. E
ci hanno mostrato che c'è speranza. Speranza di dialogo, come quello
portato avanti da padre Jens e da tutta la comunità di Mar-Musa tra
mille difficoltà. Speranza nel futuro, come quella mostrataci, con
tanta timidezza, dalle studentesse di Kirkuk.

È sempre abbastanza perché non è mai abbastanza

Sono felice di riportarti la gioia con cui ci hanno ringraziato
tutti coloro a cui abbiamo consegnato donazioni a nome di CitizenGO
e dei suoi iscritti (ti invierò una rendicontazione completa quando
anche gli ultimi colleghi, che ancora sono in Iraq, saranno
tornati). Allo stesso tempo, come già ti dicevo qualche giorno fa,
sembra davvero che il nostro aiuto non sia mai sufficiente.
Monsignor Mirkis ci aveva rincuorato, dicendo "Non vi preoccupate,
ogni donazione è abbastanza", ma in realtà è vero anche il
contrario: i bisogni di queste persone, e i progetti per aiutarle,
sono tantissimi e vorremmo veramente poter aiutare di più, quando
torneremo in Iraq alla fine della guerra.

Per questo, giovanni, ti invito ad effettuare una donazione (di
quanto desideri) per aiutare i rifugiati cristiani iracheni con
sostegno economico diretto e campagne a difesa e promozione dei loro
diritti.

Puoi aiutarci ad aiutarli? Clicca qui:
https://donate.citizengo.org/it/AIUTO_PER_IRAQ
<http://em.citizengo.org/CDJ00608R0eO0XNo3o06Y06> 

Grazie per quello che fai per rendere possibile CitizenGO!

Un caro saluto,

Matteo Cattaneo e tutto il team di CitizenGO

P.S.: Puoi donare tramite carta di credito (clicca qui:
https://donate.citizengo.org/it/AIUTO_PER_IRAQ
<http://em.citizengo.org/CDJ00608R0eO0XNo3o06Y06> , PayPal (clicca
qui: https://www.paypal.com/cgi-bin/webscr?cmd=_s-xclick
<http://em.citizengo.org/kO07R0X00eJ03DNoo60960Y>
&hosted_button_id=2JBVGK4QTDDYS&lc=it o bonifico bancario alle
coordinate seguenti: IBAN ES78 2038 1898 1960 0030 1578 (SWIFT-BIC:
CAHMESMMXXX). Grazie mille ancora.

P.S.2: Ecco il video della nostra spedizione:
https://www.youtube.com/watch?v=eYWClkPGuLY
<http://em.citizengo.org/uaX000oD6R0N0803eJoOY60> 

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messaggio è indirizzato a giovanni.caluri39 a gmail.com.

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