[Discussioni Jota-Joti] R: Discussioni su scoutlink.net
Michele Sciacca - Gruppo Scout Agesci Roma 60
michele a roma60.it
Gio 8 Gen 2009 10:36:59 CET
Ciao Gino,
ti rispondo io per quanto riguarda la mailing list "theteam" di scout link.
Non è una mailink list aperta. Vi accedono solo:
Country Coordinator + Deputy
Region Coordinator + Deputy
SL Tech Team
SL Admins
SL Council
SL Irc Operators
SL Help And Training Team
Piu I translators, i coders, etc etc etc.
Insomma tutti i non utenti normali di Scoutlink :)
Poi ho visto in giro anche una serie di NJiO, ma non mi ricordo se nella ML
"theteam" o "council" e soprattutto per non dire una castroneria, non mi
ricordo se ci sono dentro perché sono NJiO o altro...
YiS,
Michele
Gruppo Scout Agesci Roma 60
IT - SL - Country Coordinator Deputy
-----Messaggio originale-----
Da: jotajoti-discussioni-bounces a scoutnet.org
[mailto:jotajoti-discussioni-bounces a scoutnet.org] Per conto di Gino Lucrezi
(NJO Italy)
Inviato: giovedì 8 gennaio 2009 1.46
A: JOTA e JOTI in Italia - Discussioni [italiano]
Oggetto: Re: [Discussioni Jota-Joti] Discussioni su scoutlink.net
Ciao Max!
Spunti interessanti.
On Wed, January 7, 2009 21:29, Massimo Rainato wrote:
> 7 gennaio 2009
> C'è una interessante discussione nella ml theTeam di scoutlink.net, di
> fatto salta fuori - non da oggi, ma viene discussa anche oggi - la
> questione di fondo che regola la struttura stessa e l'attività di
> scoutlink.
E` una ml aperta?
Si tratta, comunque, di questioni che fra gli NJiO non sono state
discusse, perlomeno negli ultimi anni, e non sono state sicuramente
discusse ne` all'ERSIS del 2000 ne` a quello del 2006. Non posso parlare
dell'ERSIS del 2003.
> Di fatto quasi tutti i server in uso sono espressione di un orgoglio
> nazionale, non troverei altro termine per definirlo, a contributo
> della rete che di fatto non ne ha bisogno.
Non ci vedo nulla di male.
Ricorda che uno dei motivi per cui esiste il JOTA-JOTI e` proprio per
sperimentare tecniche, sia in campo radio che in campo informatico.
Quindi, ben venga ogni nuovo server. Specie se i ragazzi vengono coinvolti
nella sua gestione.
E poi la ridondanza, nelle reti, e` sempre utile.
> a) Manca una identificazione "forte" dei partecipanti, di fatto non si
> è sicuri che dall'altra parte ci sia chi si crede e non un abile
> impostore. A tutti i livelli, dall'ultimo arrivato al segretario
> generale.
Questo problema c'e` anche nel JOTA, e nessuno se ne lamenta.
> b) Manca un corso "preventivo" dei partecipanti, diciamo dai chanop in
> su, che permetta di gestire il comportamento disturbante di personaggi
> infiltrati
Beh, dai chanop in su i corsi ci sono, o no?
> Sono argomentazioni inoppugnabili ma che nascondono una foglia di
> fico, a mio parere. Sono i dati a dimostrarlo: scoutlink si fonda
> letteralmente sulla fiducia reciproca, deve buona parte del suo
> successo alle "porte aperte per tutti", alla mancanza di formalità.
E` lo stesso motivo del successo del JOTA :-)
> consentire l'ingresso ai soli ragazzi che hanno più o meno un
> patentino, un invito di partecipazione. Anche se non sarebbe la morte
> dello JOTI, poco ci manca.
Si, sarebbe la morte dello JOTI, probabilmente.
> Pare, ma proprio pare, che il problema sia soprattutto nella mentalità
> ipergarantista di canadesi e americani, dove i capi sono
> professionisti pagati e per i quali se non c'è una assicurazione a
> fare da copertura danni, una specie di "casco" sulle attività, non si
> muove un dito. pare che chiacchierare su internet sia più pericoloso o
> INFIDO di una attività a Scampia o le escursioni sulle montagne
> (ghiacciate).
In realta`, occorre cercare di capirli. Se e` vero che molti (non tutti)
quadri americani sono professionisti pagati, nessun capo lo e`. Ed in una
societa` terribilmente litigiosa come quella americana, il rischio di
rimetterci la casa, tutti i risparmi di una vita, etc. etc. per qualcosa
che fai come volontariato e` un rischio concreto.
Sto parlando non dei problemi dei quadri nazionali BSA, quelli che sono
interessati solo ai giochi di potere ginevrini, ma proprio del capo della
base, quello che ti tiene aperto il reparto perche` c'e` il figlio, e poi
anche quando il figlio compie 18 anni continua a fare il capo...
Non prendiamoli troppo in giro per l'importanza che danno alle
assicurazioni, del resto ti dico che neppure io mi porterei al campo un
ragazzo senza polizza assicurativa.
Chiacchierare su Internet e` probabilmente meno pericoloso che
un'attivita` per Scampia... ma chi porterebbe a Scampia un gruppo di
ragazzi che non vivono li`?
Ma soprattutto, oggi, lasciare dei ragazzi in una situazione in cui sono
potenzialmente esposti a predatori sessuali su Internet, e` considerato
molto grave. E allora, ahime`, tocca adeguarsi.
Poi, penso anche io che insistere sull'identificazione forte e` sbagliato.
Ma non e` un buon motivo per ignorare le preoccupazioni altrui.
> Se passerà - pur di avere BSA e Canadesi in linea allo JOTI - l'idea
> delle identificazioni forti invece di acquisire nuovi contatti ne
> avremo meno, e ci sarà da lavorare perché la scala gerarchica faccia
> la fatica di mettersi a disposizione di un evento internazionale di
> portata più limitata.
Ci sono alcune associazioni che non hanno nemmeno un elenco dei loro
censiti. E` chiaro che non potrebbero autenticare i loro partecipanti.
E se c'e` almeno un'associazione che non ti autentica i suoi ragazzi, o
tagli fuori quell'associazione, o hai una backdoor da cui entra chiunque.
> E soprattutto si perdono definitivamente gli
> scout di associazioni non riconosciute che finora hanno partecipato,
Questo sarebbe un effetto collaterale inevitabile. Ed io sarei contrario
ad arrivarci. Anche perche` comunque non c'e` modo di blindare il JOTA in
maniera analoga.
E sia i canadesi che gli USA hanno un NJO per il JOTA...
> Orgoglio e questioni-di-principio hanno portato a dire a Mauro Furia
> che c'erano nel 2002 oltre 50 associazioni scout nazionali e locali.
Che io sappia Mauro Furia fece, una volta, un elenco di 125 associazioni
scout (fra vive ed estinte) in Italia :-)
> Ora, sarebbe MOLTO presuntuoso credere che basti una partecipazione
> allo JOTI per convincere interi gruppi a fondersi nella FIS, ma da
> qualche parte occorre cominciare, e tenere le porte chiuse allo JOTI è
> un modo di ignorare la questione che non si risolve da sè.
Parole sante!
Gino
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