[Masci] un Maestro... vero.
Alberto Albertini
vonalbert a tin.it
Ven 4 Gen 2008 19:55:58 CET
> ero e forse è meglio dire sono legato da profonda stima a questo
> Signore padre di amici tutti stati scout che è tornato a
> Gerusalemme, negli anni scorsi avrei voluto portarlo al MASCI
> perchè ci parlasse dell'avventura vissuta dopo la guerra ma ormai
> era troppo stanco...... qui nel Osservatore Romano di oggi c'è un
> bel articolo che vi propongo...... con grande affetto Albert
prima parte
> Un ricordo di Giuseppe Criconia
> Alle origini
> della
> Comunità del Porcellino
>
> Raffaele Alessandrini
>
> Il nome della Comunità del Porcellino, oltre a far sorridere,
> dirà poco o nulla al lettore. Viene a rammentarlo la figura di
> Giuseppe Criconia, morto il 1° gennaio a Roma, i cui funerali si
> sono celebrati giovedì mattina nella parrocchia di Santa Paola. Con
> lui muore uno degli ultimi esponenti di quel singolare "sodalizio
> di convivenza" - sorto per necessità puramente logistiche presso la
> storica parrocchia romana di Santa Maria in Vallicella: la Chiesa
> Nuova - che, nel clima della Costituente, vide riuniti a Roma
> personaggi come Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati, Giuseppe
> Dossetti, Amintore Fanfani, Laura Bianchini, Angela Gotelli. Un
> sodalizio davvero curioso che Criconia, pur essendo il meno
> conosciuto - come egli stesso teneva a ricordare qualche anno fa -
> aveva contribuito in modo determinante, benché casuale, a riunire.
> Egli stesso, del resto, è stato a tutti gli effetti un modello
> esemplare di quel laicato cattolico che, tra la fine della seconda
> guerra mondiale e gli anni della ricostruzione, tanto ha dato al
> proprio paese in fatto di onestà, di discrezione, di nettezza
> morale, di disinteressato servizio: fatto di mezzi poveri; di
> umiltà; di rigore; di competenza professionale. Per anni Criconia
> operò nell'Azione Cattolica anche come presidente del gruppo romano
> dei laureati. E anche più tardi, negli anni successivi alla
> pensione, si sarebbe dedicato attivamente al volontariato accanto
> agli ammalati - in modo specifico agli infermi di mente - agli
> albori della Caritas romana, a fianco di don Luigi Di Liegro.
> La sua vicenda umana e cristiana lo avrebbe messo a contatto, e
> in amicizia, con personaggi di primo piano nella storia della
> repubblica italiana e del movimento cattolico, ma non di minore
> entità fu la sua personale testimonianza operosa di laico, di padre
> di famiglia, di professionista. Una testimonianza vissuta
> silenziosamente "dietro le quinte", pur con tutti i suoi risvolti
> particolari.
> Nato a Piazzola sul Brenta (Padova) nel 1916, Giuseppe Criconia
> aveva studiato a Venezia e presso l'Università di Ca' Foscari
> conseguì la laurea in Scienze Economiche sotto la guida di Ezio
> Vanoni. Il maestro, colpito dalla serietà dell'allievo, ne favorì
> l'assunzione all'Iri di Roma nel novembre del 1939. Come ricorda lo
> stesso Criconia in una memoria di qualche anno fa, la sua vita
> professionale si sarebbe svolta interamente nella capitale, salvo
> il triennio 1943-1946 quando l'Iri, dopo l'8 settembre, fu
> trasferito a Milano. Qui, nel capoluogo lombardo, il giovane veneto
> ebbe contatti nella clandestinità con i dirigenti della democrazia
> cristiana per l'alta Italia e partecipò attivamente alla
> Resistenza. Fu ospite del centro di assistenza sociale "La casa"
> organizzato dal sacerdote di Augusta (Siracusa) don Paolo Liggeri
> (1911-1996). Iniziativa sorta per aiutare quanti avessero avuta
> distrutta la loro abitazione dalla guerra, "La casa" in realtà
> offriva ospitalità anche a perseguitati politici e razziali e, in
> collegamento con la Radio Vaticana, registrava e inoltrava messaggi
> ai familiari dei militari prigionieri o dispersi. Secondo fonti
> dell'Anpi si calcola che da "La casa" siano stati trasmessi -
> antenna della trasmittente clandestina era un filo pendente da un
> parafulmine - oltre 172.000 messaggi. Anche Criconia fu sorpreso
> dall'irruzione che i nazifascisti operarono il 24 marzo 1944 nello
> stabile di via Mercalli. Quel giorno don Liggeri fu arrestato e in
> seguito deportato in Germania - sarebbe stato ritrovato e liberato
> dagli americani il 29 aprile 1945 dal lager di Dachau. Criconia
> invece scampò miracolosamente all'arresto per una circostanza
> singolare. Aveva diversi fogli di stampa clandestina nella
> scrivania e, ormai rassegnato al peggio, rimase muto e sbalordito
> che, all'atto della perquisizione, il suo cassetto fosse stato
> aperto e, quasi subito, bruscamente richiuso; senza conseguenze.
> Rientrato in stanza a pericolo passato, Criconia riaprì il cassetto
> e si accorse che la sua penna stilografica d'oro era sparita.
> Respirò. Non tutto il male viene per nuocere. Se l'occasione
> talvolta fa l'uomo ladro, l'avidità lo rende sempre cieco.
> Fu dunque a Milano che Criconia conobbe l'impetuosa bresciana
> Laura Bianchini (1903-1983), docente di filosofia e pubblicista,
> partigiana e deputata - alla I legislatura e in seguito insegnante
> di storia e filosofia al liceo "Virgilio" di Roma dal 1953 al 1973.
> Allo stesso periodo risale l'incontro con i cosiddetti
> "professorini" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: Fanfani,
> Dossetti, Lazzati. Quando questi amici si trasferirono a Roma,
> riuniti da Dossetti - che nel luglio 1946, essendo stato eletto
> vicepresidente della democrazia cristiana, aveva chiesto aiuto per
> l'impostazione e la realizzazione dei suoi nuovi impegni - per
> tutti ci furono notevoli difficoltà di natura logistica. Dispersi
> in punti diversi della città, c'era bisogno di incontrarsi per
> discutere - il che per forza di cose doveva avvenire, spesso, di
> sera - e per spostarsi da un luogo all'altro si dovevano superare
> non pochi disagi. A volte talune case di amici comuni, più
> facilmente raggiungibili da tutti, dovettero essere elette a punto
> di ritrovo: è ad esempio il caso dell'abitazione dell'economista
> Serafino Majerotto (1908-1995), trentino di Caldonazzo, anch'egli
> laureato alla "Cattolica" e impiegato in Vaticano all'ufficio studi
> dell'amministrazione speciale della Santa Sede. Majerotto abitò per
> alcuni anni a via Morin, una traversa di via della Giuliana, ad un
> passo da San Pietro, e la sua abitazione fu per diverso tempo punto
> d'incontro e di discussioni dei "professorini" e dei loro amici.
>
+393487074780
+393486023909
Alberto Albertini
vonalbert a tin.it
il masci non induce sonnolenza si può prendere anche dopo i 20
anni..... aiuta a superare il logorio della vita moderna.....
provalo....... campagna acquisti 2008
Maggiori informazioni sulla lista
Masci